NVIDIA, ritorno in Cina in grande stile? Avrebbe piazzato 300.000 ordini di H20 a TSMC

NVIDIA avrebbe ordinato a TSMC circa 300.000 chip H20, pensati specificamente per il mercato cinese. L'ordine, secondo fonti riservate citate da Reuters, rappresenta una netta inversione di rotta rispetto alla strategia iniziale, che prevedeva di attingere unicamente alle scorte già presenti, comprese tra 600.000 e 900.000 unità. Facendo due conti, si parla quindi di un totale di circa un milione di acceleratori H20 per il 2025, in linea con i volumi venduti nel corso del 2024.

La decisione arriva in un contesto estremamente delicato. L'amministrazione Trump ha recentemente annullato il bando di aprile sulla vendita delle GPU H20 in Cina, nel quadro di complesse trattative commerciali sui magneti di terre rare, materiali cruciali per numerosi settori tecnologici. Tuttavia, la revoca del divieto non equivale a un via libera immediato: le licenze di esportazione necessarie per spedire i chip in Cina non sono ancora state approvate dal Dipartimento del Commercio statunitense.

Il chip H20 è nato in risposta alle restrizioni imposte dagli USA nel 2023, che hanno colpito i modelli più performanti di NVIDIA - come H100 e le soluzioni della serie Blackwell - escludendoli dal mercato cinese per motivi di sicurezza nazionale. L'H20 rappresenta quindi un compromesso tecnico: mantiene la compatibilità con l'ecosistema software di NVIDIA, ma offre prestazioni inferiori rispetto ai modelli destinati ai mercati occidentali. Secondo indiscrezioni, la nuova versione ordinata includerebbe moduli HBM3E, e non HBM3, ma le specifiche tecniche dettagliate non sono state confermate.

Il CEO Jensen Huang, durante un recente viaggio a Pechino, aveva dichiarato che la ripresa della produzione sarebbe dipesa dal volume degli ordini. La catena di approvvigionamento, una volta riattivata, dovrebbe richiedere fino a nove mesi per tornare a regime. Fino a pochi giorni fa, NVIDIA sosteneva di non avere intenzione di riavviare la produzione di H20, ma l'impennata della domanda cinese - stimata in circa 1,8 milioni di unità - sembra aver spinto l'azienda a cambiare strategia.

Il ritorno in gioco di H20 è stato accolto con critiche da parte di numerosi esponenti del Congresso USA, che temono un indebolimento degli sforzi per mantenere il vantaggio americano nell'ambito dell'intelligenza artificiale. Tuttavia, NVIDIA e altri operatori del settore ribattono che mantenere il mercato cinese legato alla propria piattaforma software è cruciale per evitare una migrazione di massa verso alternative locali, come le soluzioni offerte da Huawei.

A testimonianza dell'enorme interesse per l'hardware NVIDIA in Cina, basti pensare al boom del mercato nero. Resta da vedere se il governo statunitense concederà effettivamente le licenze di esportazione come assicurato a NVIDIA e AMD. La società guidata da Huang, nel frattempo, ha chiesto alle aziende cinesi di aggiornare le proprie previsioni di acquisto, presentando una documentazione più dettagliata.