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#1 |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Città: Lazio Età: 52 ex mod
Messaggi: 9300
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figli e nonni; e i genitori ?
I BAMBINI PREFERISCONO I NONNI, LE NUOVE 'TATE SPRINT'
ROMA - Un esercito di baby-sitter assai poco pantofolaio e sempre piu' dinamico: e' quello degli otto milioni di nonni italiani che in maniera stabile e continuativa accudisce, anche d'estate, i nipotini ricevuti in consegna dal 55% delle mamme che lavorano. Il nuovo modello di 'nonno sprint' emerge da uno studio di 'Eta Meta Research' condotto su 130 bambini tra i 6 e gli 11 anni. In base a questi dati, i nonni sono sempre piu' visti e vissuti dai ragazzini come ''amici'' da ''andare a trovare tutti i giorni'' perche' fanno ''molte piu' cose divertenti di mamma e papa'''. In particolare per il 67% dei piccoli intervistati i nonni sono dei ''compagni di gioco'', per il 61% sono degli ''amici'' ai quali si puo' ''raccontare tutto'' (54%): insomma sono una compagnia con cui ci si ''diverte molto'' (45%) e si fanno ''sempre tante cose'' (49%). Tutte risposte, dunque, che mandano in pensione il vecchio stereotipo dei nonni in poltrona: infatti solo l'11% dei nipoti dice che ''stanno sempre seduti senza fare niente'' e solo il 22% li definisce ''brontoloni''. Le cose che piu' i bambini apprezzano di queste vere e proprie 'colonne familiari', sono ''il fatto di avere qualcuno sempre presente'' (32%), essere ''viziati e coccolati con tanti regali'' (24%), vivere con loro ''emozioni e avventure legate alla crescita'' (19%). Da non tralasciare, inoltre, il carisma esercitato dalla capacita' affabulatoria dei nonni che, al contrario dei genitori (un po' scarsi in materia), ''raccontano e conoscono moltissime storie'' (17%). Venendo poi alla classifica dei nonni che concedono di piu', la hit sembra essere saldamente guidata dalle nonne indicate dal 58% dei nipoti come le piu' ''permissive''. Inoltre per il 63% sono quelle che ''li viziano di piu' con regali e dolci'', mentre il 67% assegna al nonno il primato di fargli vivere ''delle vere avventure''. La centralita' dei nonni nella vita delle famiglie - sempre secondo i risultati di Eta Meta - emerge decisamente dalla circostanza che sono di gran lunga ''la prima istituzione'' ad occuparsi dei bambini in eta' prescolare. L'asilo nido - infatti - accoglie solo il 22,4% dei bimbi. E per di piu', al contrario di nidi e scuole, i nonni non vanno mai in ferie: ben il 37% dei nipoti infatti li associa alle vacanze che, tanto per cambiare, passano in loro compagnia. Infine la ricerca ha messo i 130 bambini di fronte alle immagini di alcuni personaggi pubblici e televisivi: i nonni ideali sono stati dalla maggioranza identificati con il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e con sua moglie Franca. A seguire la coppia formata da Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. Piu' distanziati il ministro della salute Girolamo Sirchia, Lino Banfi e Mike Bongiorno e - per le nonne ideali - Iva Zanicchi, Stefania Sandrelli e Orietta Berti. (Ansa.it)
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Guida CDR - SACD/DVD-A links - Pal,Secam, Ntsc - Fonts - Radio online - Jazz -Soul&Funky - siti traduzioni lingue non rispondo a msg privati sui monitor Ultima modifica di Adric : 21-06-2004 alle 05:16. |
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#2 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Città: Polesine
Messaggi: 1236
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Re: figli e nonni; e i genitori ?
Quote:
![]() cmq che tristezza che i genitori per mantenere una famiglia debbano sempre pù spesso lavorare entrambi e per tutto l'arco della giornata: io stesso ho avuto entrambi i genitori lavoratori, e per fortuna c'erano i miei nonni materni, però (ancora più fortunatamente) per metà giornata (praticamente) lavoravano e per l'altra metà erano con me e mio fratello. Oggi conosco solo una coppia di amici la cui moglie può permettersi di non lavorare e stare con la bimba... mentre tutti gli altri... se son fortunati nonni, altrimenti asili! ![]() |
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#3 | |
Junior Member
Iscritto dal: Jun 2004
Messaggi: 2
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Re: figli e nonni; e i genitori ?
Quote:
Molti sposati dopo neanche un anno si mollano e se hanno dei figli piccoli ecco un problema da risolvere: meglio delegare ai nonni. Ci sono più divorzi che matrimoni, questo è un dato di fatto. E' il tracollo della famiglia. Per fortuna ci sono i nonni, preziose presenze che aiutano non poco a risolvere i disastri che compiono i loro figli. In fondo i figli sono di chi li cresce... P.S. Sono una new entry. Un saluto a tutto il forum :-)
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La cosa - quasi - bella della vita è la precarietà, è la non-certezza di nulla. Ultima modifica di yourlips : 21-06-2004 alle 09:41. |
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#4 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Città: Floating 10.000 meters over the Pond
Messaggi: 179
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Re: Re: figli e nonni; e i genitori ?
Quote:
Separati, divorziati... Può essere, ma non per questo i bambini piccoli diventano un problema da risolvere. Sul tracollo della famiglia poi potremmo scriverci dei libri... Poi come termine ci infilo LAVORATORI. Guardate che non è una novità, da sempre praticamente i bambini vengono cresciuti (specie da piccoli) dai nonni, mentre mamma e papà lavorano. Questa è sempre stata vista come una cosa naturale, oltre che in molti casi obbligata.
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- Cavaliere Jedi della Banfa - "La Banfa scorre potente in quest'uomo" "This is the lesson: never give in, never give in, never, never, never, never" |
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#5 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2002
Città: Milano
Messaggi: 19148
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io da piccolo sono stato molto spesso dai nonni durante le giornate perché i miei lavoravano entrambi. ho dei bei ricordi perché i nonni erano (sono) in un paesino dove si sta bene, c'è aria buona e si possono fare tanti bei giri all'aria aperta
e poi vuoi mettere: ai nonni passano le giornate! sono felicissimi di avere dei nipotini per casa ![]() meglio in mano ai nonni che con qualche baby sitter |
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#6 | |
Junior Member
Iscritto dal: Feb 2004
Messaggi: 27
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Re: Re: figli e nonni; e i genitori ?
Quote:
perchè i genitori devono essere necessariamente separati o divorziati? la scelta di lasciare i bimbi ai nonni (chi li ha) è naturale, perchè è un "prolungamento" della famiglia, oppure per un timore (spesso infondato) dei genitori di inserire i bimbi in una comunità come può essere l asilo nido o il centro estivo ... timori che, insisto, sono solo dei genitori ... eppoi teniamo anke conto dei costi, non indifferenti ... |
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#7 | |
Junior Member
Iscritto dal: Jun 2004
Messaggi: 2
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Re: Re: Re: figli e nonni; e i genitori ?
Quote:
ne sparlino. I ricevimenti di nozze sono fatti per sdebitarsi per il regalo e per gli altri. Spesso ai matrimoni si è tristi perchè, immancabilmente, ai matrimoni vorremmo essere noi i festeggiati e non l'amico ( un pizzichino di invidia? guarda che il matrimonio come istituzione è in crisi, ma tutti smaniano per sposarsi...). Poi il matrimonio spenge il sesso,soprattutto alle donne (nessuno si chiede perchè? quanti mal di testa.....), perchè per molti/e il matrimonio è uno status come la casa nuova. All'amore eterno non ci crede più nessuno. Ma ecco l'inganno dell'apparenza che ci vuole a tutti i costi felici, ricchi, con bimbi biondi meravigliosi (da lasciare ai nonni), e con l'amore che dura tutta la vita...
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La cosa - quasi - bella della vita è la precarietà, è la non-certezza di nulla. |
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#8 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2002
Messaggi: 15251
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Re: Re: Re: Re: figli e nonni; e i genitori ?
Quote:
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Boris Strugatskij - Arkadij Strugatskij : Picnic sul ciglio della strada ![]() |
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#9 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2004
Messaggi: 2311
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Io Stefania Sandrelli più che come nonna la vedo in un'altra prospettiva
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#10 | |
Junior Member
Iscritto dal: Jun 2004
Messaggi: 2
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Re: Re: Re: figli e nonni; e i genitori ?
Quote:
(AGO PRESS) Sono circa 2 milioni e mezzo – il 52,5% donne e il restante 47,5% uomini – le persone che nel corso della loro vita hanno sperimentato lo scioglimento del matrimonio o che comunque vivono una condizione di separato/a di fatto. Si tratta di separati legalmente (31,7%), divorziati (30%), separati di fatto (26,3%) e coniugati in seconde nozze dopo il divorzio (11,9%). In totale questo segmento di popolazione (di seguito, per semplicità, separati e divorziati) rappresenta il 5,2% dell’intera popolazione residente in Italia di 15 anni e più, il 5,3% delle donne contro il 5,1% degli uomini. La maggior parte dei separati e divorziati ha tra 35 e 44 anni (31,3%) e tra 45 e 54 anni (27,8%). Nelle fasce d’età successive si distribuisce un minor numero di persone con esperienza di divorzio o separazione: il 15,3% ha tra 55 e 64 anni e il 10,5% ha 65 anni o più. Infine il 15,1% dei separati e divorziati ha un’età che non supera i 34 anni. L’età media di separati e divorziati è di 47,2 anni. Le donne sono tendenzialmente più giovani: in media hanno 45,9 anni, 2,8 anni in meno degli uomini separati/divorziati. L’esperienza della separazione e del divorzio è particolarmente diffusa nel Centro-Nord. Infatti nel Nord-ovest è separato o divorziato il 6,7% del totale della popolazione di 15 anni e più, nel Nordest il 5,5% e al Centro il 6,2%, mentre nel Mezzogiorno soltanto il 3,4% della popolazione che vi risiede ha sperimentato lo scioglimento dell’unione coniugale o vive una condizione di separato di fatto. È così che, complessivamente, i tre quarti degli individui con una esperienza di divorzio o separazione alle spalle vivono nelle regioni del Centro-Nord. Single gli uomini, madri sole le donne Il 35% delle persone che hanno vissuto una separazione o un divorzio vive da single, il 25% è invece a capo di un nucleo monogenitore; una quota più bassa, ma niente affatto trascurabile, è rappresentata da chi vive in coppia con figli (14,7%) o senza figli (9,1%) e da chi ritorna a vivere nella famiglia di origine come membro aggregato, senza essere partner né genitore (7,3%). La parte restante (8,5%) vive all’interno di altre famiglie senza nuclei o in famiglie con più nuclei, cioè convive con altre persone, familiari o non. Gli uomini vivono di più da soli (45,5% contro il 25,8% delle donne), mentre le donne vivono di più da monogenitore (39,8% contro il 9% degli uomini) ricevendo l’affidamento dei figli nella quasi totalità delle separazioni/divorzi. Tra i separati/divorziati con meno di 35 anni prevalgono le persone sole (26,8%), quelle che vivono come membro aggregato (23,4%) soprattutto nella famiglia di origine e i genitori soli (16,7%). Tra gli uomini di questa stessa fascia di età la situazione familiare più frequente è quella di single (38,4%), seguita dal ritorno nella famiglia di origine (36,1%). Tra le donne invece è più frequente chi si trova nella condizione di monogenitore (24,1%), o di persona sola (20,7%). Considerando tutta la popolazione di 35-54 anni, si contano circa un milione e mezzo di individui che hanno una separazione o un divorzio alle spalle, in pari misura uomini e donne. In questa fascia d’età prevalgono le persone che vivono sole (31,1%), monogenitore (29,6%) e in coppia con figli 3 (18,1%). In particolare, tra gli uomini ben il 44% è single e poco meno di un terzo è in coppia (con figli, 19,7% o senza, 10,4%). Quasi la metà delle donne in questa fascia d’età è monogenitore (48,6%), il 19,1% vive da single e il 16,6% è in coppia con figli. I separati/divorziati con 55 anni e più vivono per lo più da soli (circa il 50%); seguono i genitori soli (20%) e coloro che vivono in coppia senza figli (13,4%). Le differenze di genere in termini di propensione a ricostituire una vita di coppia sono piuttosto marcate: dopo i 55 anni vive con un partner il 30,3% degli uomini e solo il 13,4% delle donne, mentre la quota di single è in entrambi i casi pari a circa il 50%. Infine, tre donne su 10 (29,8%) e soltanto un uomo su 10 (12%) vivono come genitore solo. Nelle regioni meridionali i separati/divorziati hanno una più elevata propensione a tornare a vivere con i genitori, nelle regioni centrali a costituire nuclei monogenitore, nelle regioni settentrionali a sperimentare nuove unioni. 3. Più della metà ha un titolo di studio elevato e un’occupazione Il 50,8% delle persone che hanno avuto un divorzio o una separazione ha un titolo di studio superiore all’obbligo (almeno il diploma di scuola superiore), contro il 39,2% della restante popolazione e il 36,2% dei coniugati senza esperienza di separazione/divorzio. La probabilità di sperimentare lo scioglimento di un’unione è maggiore per le persone con titolo di studio elevato: il 9,4% dei laureati è separato/divorziato, contro il 5,9% dei diplomati e appena il 3% delle persone con licenza elementare. Tra le persone con esperienza di scioglimento dell’unione coniugale, le donne con titolo di studio medio-alto (diploma o laurea) sono leggermente più degli uomini (51,5% rispetto a 50%), all’opposto di quanto avviene nella restante popolazione, dove le donne sono mediamente meno istruite degli uomini (hanno il diploma o la laurea il 37,6% delle donne e il 41,8% degli uomini). Alcuni dati QUI
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#11 | |
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Re: Re: Re: Re: Re: figli e nonni; e i genitori ?
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#12 |
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Ma niente,la parte che ho quotato,un pò pessimistica...troppo.
I miei sono divorziati.....ma nella mia famiglia ci sono anche matrimoni 30ntennali e più. La vita coniugale è bella...avere i figli da portare ai nonni è un bel gesto per loro...che non vedono l'ora di rendersi utili e di divertirsi con i nipoti. E non credo che tutti inseguano il matrimonio in chiesa guardando con invidia quello degli altri.....insomma nulla di che,mi sei sembrato un tantino pessimista. ![]()
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