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Old 02-06-2008, 13:24   #1
indelebile
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La casta? chi? finite le elezioni non se ne parla più

"I senatori hanno lavorato in tutto 29 ore e 13 minuti, meno della settimana corta francese. I deputati un po' di più: 68 ore in un mese, e la fatica deve averne già spaventati un bel po': ad ogni voto si registrano fra 100 e 200 assenteisti d'aula, e le commissioni per ora sonnecchiano. Sembra una vacanza anticipata.
Pagata però profumatamente: fra 329 e 489 euro all'ora i senatori (dipende dall'assunzione o meno di portaborse per cui percepiscono comunque i soldi), che significa fra 5,4 e 8,15 euro al minuto lavorato.
I deputati poco meno: 201 euro l'ora, pari a 3,35 euro al minuto. I numeri messi in fila così fanno certo impressione, anche perché quel poco tempo finora impiegato al lavoro da chi è stato eletto ormai un mese e mezzo fa è stato speso soprattutto per approvare l'occupazione di poltrone di prima e seconda fila
Dovere istituzionale, certo, ma forse dopo mesi di polemiche sulla casta e una campagna elettorale tutta impostata sulle gravi emergenze economiche e di sicurezza, ci si sarebbe attesi l'abbandono di vecchie liturgie e almeno simbolicamente un rimboccarsi di maniche. Invece di logore liturgie non ne è stata risparmiata nemmeno una, compresa quella che ha fatto finire sotto la maggioranza in occasione del voto sul decreto comunitario.
Pagati fra i 200 e i 400 euro all'ora di lavoro, i colpevoli si sono giustificati tutti spiegando di avere cose più importanti da fare (già, e per un parlamentare che altro c'è di più importante del voto in aula?) e che, insomma, mai si era visto un voto alle ore 15 del martedì.
Infatti il lunedì e il venerdì a Roma non si trova un deputato o un senatore che non sia residente [...]"
Franco Bechis - Italia Oggi


ah la destra ci pensa lei alla casta

e la sinistra? sonnecchia..
__________________
Sono contrario al matrimonio dei preti: se fanno figli, siamo finiti. (cit)
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Old 02-06-2008, 14:08   #2
niko974
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Pagati fra i 200 e i 400 euro all'ora di lavoro, i colpevoli si sono giustificati tutti spiegando di avere cose più importanti da fare (già, e per un parlamentare che altro c'è di più importante del voto in aula?) e che, insomma, mai si era visto un voto alle ore 15 del martedì.
Infatti il lunedì e il venerdì a Roma non si trova un deputato o un senatore che non sia residente [...]"
Franco Bechis - Italia Oggi

.
rialzati italia ...

Ultima modifica di niko974 : 02-06-2008 alle 14:12.
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Old 02-06-2008, 14:45   #3
Mailandre
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«La casta? È rimasta dov'era»

Intervista a Gian Antonio Stella
ANDREA ROMANO
Gian Antonio Stella gira per Roma in sella ad un vecchio Vespone bianco, di aspetto popolare e assai poco morettiano. E con lo stesso understatement di marca veneta si porta dietro la responsabilità di aver contribuito a demolire l’immagine della politica italiana con un libro. «La Casta» non è stato solo uno dei più grandi successi della saggistica di sempre: 1.200.000 di copie e l’invidia perenne di ogni editore che non sia Rizzoli. Quel titolo è entrato anche nel nostro gergo quotidiano e nella cronaca di questi mesi, accompagnando il crollo del governo Prodi e la rinnovata ascesa di Berlusconi. Tanto che incontrandolo nel giorno in cui esce il nuovo libro che ha scritto con Sergio Rizzo («La deriva. Perché l’Italia rischia il naufragio», pp.308, euro 19,50) corre l’obbligo di chiedergli se non abbia l’impressione di aver vinto un po’ anche lui queste elezioni.

«Niente affatto, né io né Sergio Rizzo ci sentiamo tra i vincitori. Al contrario, sapevamo già che saremmo stati sconfitti con una legge elettorale che ha permesso ad una parte della casta di rimanere indisturbata in Parlamento, sia nel centrodestra che nel centrosinistra. D’altra parte ho l’impressione che la politica abbia sottovalutato l’energia esplosiva che si è sprigionata nel paese intorno al tema dei privilegi, soprattutto a sinistra dove pure avrebbero avuto molti argomenti da usare a proprio vantaggio. Uno tra tutti: l’aumento del 39% nelle spese del Senato è avvenuto nella legislatura 2001-2006, a guida berlusconiana. Invece la cecità ideologica di chi non riesce a distinguere tra i meriti e gli abusi del professionismo politico ha impedito di presentare una buona legge per la riduzione dei costi della politica, mentre il nostro libro è stato accusato di fomentare il qualunquismo».

Un’accusa che respinge?
«Assolutamente sì. Verso il qualunquismo provo ribrezzo. Io e Sergio non c’entriamo niente con quella roba là. Il nostro è un lavoro di inchiesta civile e giornalistica animato dall’amore per l’Italia, perché ci si addolora (e ci si arrabbia) solo verso ciò che si ama profondamente. Se non fossimo spinti dalla passione per il nostro paese, dalla convinzione che l’Italia possa tornare a farcela, ci saremmo dedicati a tutt’altro. La verità che i nostri libri sono mossi dalla richiesta di una politica più forte, autorevole, rispettata. Perché il problema non sono i privilegi di questo o quel politico, ma il bisogno di un’azione di governo che sia credibile. E non può essere credibile chi predica la necessità di una severa riforma delle pensioni – come è necessario di fronte all’aumento dell’aspettativa di vita – ma conserva la possibilità che un deputato vada in pensione a cinquant’anni e un dipendente del Senato a cinquantatre».

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tm...e=309&sezione=
__________________
Bye......
MâíÎÅñÐrë ®
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Old 20-06-2008, 10:05   #4
franco_o
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Veneto, sì ai portaborse a vita
E Lega e Pd marciano insieme


Dopo i precedenti di Calabria e Sicilia la leggina che «stabilizza» i collaboratori approda al Nord

MILANO — Lo fanno in Calabria? «I soliti terroni». Lo fanno in Sicilia? «I soliti terroni». Lo fanno in Campania? «I soliti terroni». Facile, liquidare il tema così. Ma se capita nel Veneto? Ed ecco che l'assunzione dei «portaborse » come dipendenti regionali scatena mal di pancia mai visti. Al punto che il governatore Giancarlo Galan, per protesta, è arrivato a uscire dal gruppo di Forza Italia: «È una leggina vergognosa». Sono anni che i governi, di destra e di sinistra, promettono di mettere la parola fine a questo andazzo. E sono anni che va a finire così. Il punto di partenza è sempre lo stesso: chi viene eletto a una carica pubblica, deputato o presidente provinciale, governatore o sindaco, deve portarsi nella stanza dei bottoni collaboratori di cui si fida. Giustissimo: ognuno ha diritto di circondarsi di uno staff proprio.

Esattamente il motivo per cui i parlamentari vengono dotati di una somma mensile (4190 euro alla Camera, 4678 al Senato) per assumere «provvisoriamente» uno o due collaboratori, destinati a lavorare a Montecitorio o a Palazzo Madama. «Provvisoriamente », però. Fino alla scadenza del mandato. Sennò a ogni nuova legislatura ogni comunista che si ritrovasse uno staff di berlusconiani o ogni berlusconiano che si ritrovasse uno staff di comunisti dovrebbe chiedere nuove assunzioni. Di più: la macchina statale trabocca già di decine o centinaia di migliaia di dipendenti entrati senza alcuna selezione, alcun concorso, alcuna valutazione professionale. Assunti così, per anzianità di precariato. Nella scuola, nei ministeri, negli enti locali... Perfino al Quirinale, il cuore dell'Italia, non si fa un pubblico concorso (pessimo esempio che Napolitano si è impegnato a correggere) dal 1963, quando era ancora vivo Harpo Marx e Abdon Pamich si preparava alle Olimpiadi di Tokio. Il meccanismo, soprattutto in alcune aree del Paese, è sempre lo stesso.

L'amico dell'amico, l'elettore che ti ha promesso il voto o il militante di partito vengono assunti «provvisoriamente » senza concorso: perché mai farne uno, se si tratta solo di un «contrattino » di due mesi? Poi il «contrattino » viene rinnovato una, due, tre, quattro volte. E intanto passano i mesi, le stagioni, gli anni. Finché arriva il momento fatidico: i precari vanno stabilizzati. Insomma: l'argine alla periodica assunzione degli «staffisti» sembra puro buonsenso. Pena il rischio che a ogni svolta elettorale entrino senza concorso ondate di portaborse piazzati dai vincitori sulla sola base della tessera di partito. Eppure, le violazioni a questa regola elementare ci sono già state.

Un esempio? La Calabria. Dove nell'ottobre del 2001 il Consiglio regionale votò all'unanimità (neppure un voto contrario) per incamerare negli organici regionali, a carico delle pubbliche casse, 86 «collaboratori», divisi in due fette: una di funzionari di partito che dovevano essere forniti di uno stipendio fisso e una di fratelli, sorelle, cognati... Una porcheria tale da far insorgere perfino i vescovi calabresi, uniti nel denunciare il «terribile principio » che «l'appartenenza a certe forze » contasse nelle assunzioni «più della competenza». Quattro anni dopo, a maggioranza rovesciata (da destra a sinistra), ecco il replay. Tutto come previsto: «Non posso appoggiarmi solo allo staff messo a disposizione della Regione, mi servono persone di assoluta fiducia» dissero uno a uno tutti i consiglieri. E ottennero altre duecento assunzioni. Di nuovo figli, cognati, cugini... Il rifondarolo Egidio Masella andò più in là: nella prospettiva che un giorno o l'altro sarebbe stata «stabilizzata », assunse la moglie Maria.

Non meno incredibili e scandalose, al di là dello Stretto, sono state le ripetute «sanatorie» della Regione Sicilia. Una per tutte, quella di tutti i portavoce di Totò Cuffaro e dei suoi assessori decisa alla vigilia delle elezioni del 2006. Un'infornata che portò l'ufficio stampa della presidenza regionale ad avere la bellezza di 23 giornalisti. Tutti da allora pagati vita natural durante con soldi pubblici senza avere mai superato una selezione che non fosse quella della fedeltà di partito. La solita politica clientelare che ammorba il Mezzogiorno, si sono ripetuti per anni, davanti a casi come questi e altri ancora, i virtuosi teorici della «diversità morale» del Nord. Non è esatto. Basti ricordare la sanatoria per i portaborse del Friuli-Venezia Giulia, sistemati sei anni fa dal centrodestra con una leggina che permetteva di assumere in Regione, senza concorso, chi aveva avuto un contrattino lavorando 120 giorni consecutivi nell'arco dell'ultimo quinquennio. Leggina indigesta almeno a una parte della sinistra, che la denunciò come un sistema per dare una busta paga con soldi pubblici ai collaboratori dei gruppi politici, dei consiglieri e degli assessori. In Veneto no: tutti d'accordo.

Destra e sinistra. Meglio: quasi tutti. L'estensione ai 52 «portaborse» del progetto di assumere un certo numero di dipendenti indispensabili soprattutto nel mondo della sanità e di stabilizzare un po' di precari storici, era infatti assente nei piani della giunta. Tanto che, davanti all'insistenza dei partiti, l'assessore Flavio Silvestrin aveva chiesto un parere all'Ufficio legislativo della giunta. Il quale, sulla base della Finanziaria 2008 e di una serie di spiegazioni dell'ex ministro Luigi Nicolais (spiegazioni che avevano bloccato l'anno scorso lo stesso giochino alla Provincia di Napoli), aveva detto no: non si potevano assumere così i portaborse. Verdetto inutile. Perché, sulla base di un parere opposto dell'ufficio legislativo del Consiglio (sic!), i gruppi consiliari sono tornati alla carica. E davanti al rifiuto della giunta di allargare le assunzioni agli «staffisti» («facciano i concorsi, hanno già un 20% di quote riservate... », diceva Silvestrin) hanno promosso un emendamento, voluto in primo luogo da democratici e leghisti, con una sanatoria trasversale che fissa per i portaborse «un'apposita procedura selettiva riservata» che ha tutta l'aria di essere una foglia di fico. Voto in aula, unanimità: 33 voti su 33 presenti. Tutti contenti: basta con gli scontri all'arma bianca! Tutti meno Giancarlo Galan che, dicevamo, ha sbattuto la porta («vergogna!») uscendo dal gruppo forzista e chiedendo l'appoggio di Renato Brunetta. I maligni dicono che, dietro, ci siano anche rancori di altro genere. Sarà. Sui portaborse, però, ha ragione lui. A cosa serve parlare di merito, promettere un ritorno al merito, giurare su una svolta che premi il merito se poi si continua con l'andazzo di sempre?

Gian Antonio Stella
16 giugno 2008
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Old 22-06-2008, 09:23   #5
franco_o
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La casta dello stipendio record

Per i parlamentari italiani aumenti boom: 10% l'anno.


Quote:
La Casta peggiora, ma ha le tasche sempre più piene. In sessant’anni, i nostri parlamentari sono diventati sempre meno preparati, istruiti e impegnati, ma non per questo più poveri. Il loro calo di qualità è stato inversamente proporzionale al loro reddito, che è invece cresciuto di oltre il 10% l’anno. Contro l’1,5%, ad esempio, dei loro colleghi Usa, rispetto ai quali guadagnano abbondantemente di più.

Gli italiani sono gli onorevoli più pagati dell’Occidente: una busta di oltre 144 mila euro (più spese), contro gli 84.108 di un loro collega tedesco, gli 81.600 di un inglese, i 62.779 di un francese, i 35.051 di uno spagnolo e i 7.369 di un polacco, fanalino di coda delle indennità parlamentari in Europa.

Onorevoli portafogli
Entrare in Parlamento è un affare, secondo uno studio presentato a Gaeta al 10° convegno europeo della Fondazione Rodolfo DeBenedetti, titolato «Il mercato del lavoro dei politici», che ha analizzato le carriere degli uomini politici italiani a partire dal secondo Dopoguerra.

Il neoeletto vede il suo reddito lievitare del 77% già nel primo anno di attività (rispetto all’anno precedente). E da questo momento in poi, può dormire tranquillo. Il suo reddito lordo dal 1948 al 2006 ha avuto un tasso di crescita medio annuo del 10% (l’indennità è agganciata alla retribuzione dei magistrati, che è saltata verso l’alto); dal 1985 al 2004 il suo reddito reale annuale è aumentato di 5-8 volte rispetto a quello di un operaio, di 3,8-6 rispetto a un impiegato, di 3-4 volte più d’un dirigente. Dalla fine degli Anni Novanta, inoltre, il 25% dei deputati guadagna un reddito extraparlamentare superiore a quello della maggioranza dei dirigenti.

Un onorevole italiano mette in tasca un’indennità che, nel 2006, era superiore di 35 mila euro rispetto a quella dei suoi colleghi Usa. Eppure, nel 1948, i membri del Congresso degli Stati Uniti guadagnavano molto di più rispetto ai nostri. Il gap è stato colmato nel 1994: da allora, ci fanno un baffo. La spiegazione? Oltre al lievitare dell’indennità, anche la possibilità di cumulare a quest’ultima altri redditi (ma solo per i privati), che agli onorevoli statunitensi è negata. «E’ giusto che il cumulo venga eliminato», ha detto l’ex ministro dell’Interno, Giuliano Amato, per il quale è «inaccettabile» fare il parlamentare come scelta strumentale per rendere più redditizio il lavoro esterno.

Politici di professione
Altra garanzia di guadagno, è la durata della carriera politica. Quasi due deputati su tre restano in Parlamento per più d’una legislatura, uno su dieci per più di 20 anni. La durata media è di 10,6. Con eccezioni: domani Francesco Cossiga compie 50 anni di vita parlamentare. Uscire dall’emiciclo, però, non significa abbandonare la politica: vi resta uno su due. Solo il 6% va in pensione, mentre il 3% finisce in carcere.

Più vecchi e meno istruiti
I deputati della Prima Repubblica (1948/94) entravano in Parlamento con un’età media di 44,7 anni: nella Seconda di 48,1. Nella I Legislatura (1948/53) il 91,4% era laureato, nella XV (2006/08) solo il 64,6%. Negli Usa, la percentuale è invece aumentata, dall’88% al 94%.

Qualità a picco
Lo studio ha considerato il livello d’istruzione, il grado di assenteismo e l’abilità intrinseca di generare reddito nel mercato del lavoro. La combinazione di questi indicatori «mostra che il livello di qualità media dei politici era maggiore nella Prima Repubblica». I deputati, allora, erano più istruiti e più abili, mentre il grado d’impegno in aula è comparabile.

Ciò è dovuto, secondo la ricerca, all’aumento del potere di selezione delle segreterie dei partiti, rispetto agli elettori. Segreterie che hanno portato in Parlamento, grazie al richiamo degli «stipendi» elevati, deputati sempre meno preparati. Per ridurre questo effetto di «selezione avversa», dice lo studio, si potrebbe adottare un sistema elettorale maggioritario puro, nonché eliminare il cumulo dei redditi e indicizzare l’indennità al tasso di crescita dell’economia. Ne guadagnerebbe anche l’impegno parlamentare, visto che ogni 10 mila euro di extra-reddito riduce dell’1% la partecipazione in aula.
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franco_o è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 05-07-2008, 16:29   #6
franco_o
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Ecco la Sicilia dei miracoli, dove si moltiplicano le paghe e i posti

Quote:
Non potevano scegliere un momento migliore, i deputati dell'Ars, per aumentarsi di straforo lo stipendio coi giochetti furbetti. Proprio ieri, infatti, la relazione del procuratore generale della Corte dei Conti isolana Giovanni Coppola ha letteralmente fatto a pezzi il bilancio consuntivo della Regione.
Bilancio che si può riassumere con un solo aggettivo: catastrofico. Pochi punti: la spesa pubblica regionale, alla faccia di tutti gli impegni presi dal centro-destra da anni al governo, è salita a 15 miliardi di euro, con un'impennata dell'8% sul 2006. I vari assessorati hanno distribuito una enormità di consulenze fornendo per di più dati "incompleti e parziali, mancando un meccanismo centralizzato di controllo". I dipendenti sono cresciuti fino al numero abnorme di 21.104 (di cui 2.245 dirigenti: uno ogni nove addetti) con un aumento di 6.859 assunti, col risultato che "in Sicilia c'è un dipendente regionale ogni 239 abitanti, mentre in Lombardia il rapporto è di uno ogni 2.500" (dieci volte più basso) e una spesa per le buste paga di quasi un miliardo di euro. I corsi di formazione professionale (302 milioni di euro) sono stati 3.069 con gli obiettivi "più disparati", sono costati "circa 100mila euro" l'uno e hanno avuto in media "appena 15 iscritti" dimostrandosi più utili "agli enti che li organizzano piuttosto che ai giovani che li frequentano".
Non bastasse, ecco la ciliegina sulla torta: nel 2007 la sgarruppata sanità siciliana è costata 8 miliardi e 500 milioni di euro: 1.711 pro capite. In pratica, accusa la magistratura contabile, "nell'isola si è speso il 30% in più di quanto si spende per la sanità in Finlandia", un Paese con un territorio più grande dell'Italia, trecentomila abitanti più della Sicilia "e un servizio sanitario pubblico tra i più efficenti del mondo". Bene: in questo contesto disastroso che toglierebbe il sonno a ogni amministratore con la testa sul collo, cosa ha deciso l'ineffabile maggioranza che governa l'isola? Ha deciso che le prebende che mensilmente ricompensano il lavoro (si fa per dire...) dei deputati regionali, che già sono in varie voci parificate a quelle del Senato e possono arrivare con diarie e rimborsi e indennità varie per viaggi e spese telefoniche a oltre 19mila euro (tra i 10 e gli
11mila netti) sono insufficienti. "Siamo o non siamo uno dei più antichi parlamenti del mondo?" Così, visto che le buste paga sono ancora più gratificanti nel caso il deputato faccia parte del Consiglio di Presidenza (7.700 euro lorde in più al presidente, circa 5mila ai due vice) oppure abbia qualche delega da assessore (otto, con una integrazione di 2.600 euro) o ancora sia ai vertici di qualche commissione, hanno stabilito di moltiplicare queste commissioni facendole diventare dieci.
Risultato finale? Antonella Romano, sulla "Repubblica di Palermo", ha fatto i conti: calcolando che godono di ulteriori supplementi anche i capigruppo e i loro vice, su 90 consiglieri i "graduati" salgono dai 53 della scorsa legislatura a 72. Con un aumento secco di un terzo. E le polemiche sulla Casta, i costi
della politica, la necessità di tagliare? Ciao. E le promesse elettorali di imprimere una svolta a certi indecenti
privilegi di quelli che Luigi Einaudi chiamava "i padreterni"?
E chissenefrega, ormai le elezioni ci sono state...
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Old 05-07-2008, 16:58   #7
Jammed_Death
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Pagati fra i 200 e i 400 euro all'ora di lavoro
wow...non sapete in quanti mi hanno offerto queste cifre come stipendio mensile
__________________
...continuate a morire finchè non viene giorno...
...forse solo uno che si erge con la spada infranta dalla più profonda disperazione...
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Old 05-07-2008, 18:49   #8
ELISAMAC1
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Forse nn ci si ricorda qualcosa uscito sui sindacati?
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Old 05-07-2008, 19:52   #9
Onisem
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La pagheranno tutti. Cominciamo dal Veneto, dove i leghisti e i forzisti fanno tanto i pragmatici e gli anti-casta, quando invece sono più mafiosi e nepotisti dei siciliani democristiani.
__________________
Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese)
"Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?"
Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia.
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Old 05-07-2008, 20:02   #10
Lagun85
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Forse nn ci si ricorda qualcosa uscito sui sindacati?
Sei davvero imbarazzante nel tuo discutere di politica...imbarazzante e disarmante....
Ma tu hai davvero il diritto di voto?
Si,i sindacati sono una casta.E anche i politici lo sono,che fare dunque?
Ribellarsi ed evitare di votare per i soliti cretini oppure,visto che i propri beneamini al parlamento sono stati toccati,difenderli citando un'altra casta come se ciò potesse giustificare i deliri della prima.
È veramente un modo di ragione che porta solo al disastro
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Old 05-07-2008, 20:05   #11
Phoenix68
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Sei davvero imbarazzante nel tuo discutere di politica...imbarazzante e disarmante....
Ma tu hai davvero il diritto di voto?
Si,i sindacati sono una casta.E anche i politici lo sono,che fare dunque?
Ribellarsi ed evitare di votare per i soliti cretini oppure,visto che i propri beneamini al parlamento sono stati toccati,difenderli citando un'altra casta come se ciò potesse giustificare i deliri della prima.
È veramente un modo di ragione che porta solo al disastro
Mi dici per favore quale partito politico ha rifiutato aumenti ?
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Old 05-07-2008, 20:25   #12
Lagun85
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Mi dici per favore quale partito politico ha rifiutato aumenti ?

Rifiutato?non credo ci si possa rifiutare.Se il tuo capo di vuol pagare di più tu al massimo quei soldi puoi darli in beneficenza.
In ogni caso l'Idv ha sempre combattuto contro la casta ed i suoi sprechi,tant'è che è stato uno dei suoi cavalli di battaglia alle elezioni.
Che poi tu possa non crederci è un altro discorso.
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Old 05-07-2008, 20:34   #13
Phoenix68
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Rifiutato?non credo ci si possa rifiutare.Se il tuo capo di vuol pagare di più tu al massimo quei soldi puoi darli in beneficenza.
In ogni caso l'Idv ha sempre combattuto contro la casta ed i suoi sprechi,tant'è che è stato uno dei suoi cavalli di battaglia alle elezioni.
Che poi tu possa non crederci è un altro discorso
.
Fra dire e fare ...etc. etc. Basterebbe proporre una legge dove gli aumenti "automatici" ai politici non ci fossero più.
Da un articolo di Panorama, ha un anno ma la legge non è cambiata
"Doppio aumento in vista per deputati e senatori, proprio quando i vertici di Camera e Senato hanno deciso un pacchetto di austerità per ridurre le pensioni dei parlamentari e alcune voci della loro busta paga. La paradossale situazione è figlia del meccanismo che aggancia lo stipendio base dei parlamentari a quello del primo presidente della Corte di cassazione, cioè il magistrato italiano di grado più alto.
Ogni tre anni per tutti i magistrati scatta un aumento calcolato in base a un complicato sistema di previsione dell’indice Istat. Nel gennaio 2008, data del prossimo scatto, esso sarà del 4 per cento circa; di pari percentuale si rivaluterà l’indennità dei parlamentari, cioè la voce più consistente della loro busta paga. Ma non basta, è in arrivo un altro aumento, assai più consistente. E sempre per “via giudiziaria”.
La nuova legge sull’ordinamento della magistratura, in via di approvazione, allinea tutti gli stipendi a quelli dei giudici amministrativi. Attualmente ai componenti di Tar e Consiglio di Stato, a parità di grado, è riconosciuta un’anzianità di 8 anni in più rispetto ai magistrati ordinari, e dunque uno stipendio più alto. Per metterli alla pari, il Parlamento dovrà quindi approvare una legge che conceda a questi ultimi un aumento valutabile intorno al 12 per cento. Anche in questo caso, beneficiandone il primo presidente di Cassazione se ne avvantaggeranno anche deputati e senatori.
Tutto grazie all’unione con i magistrati nella buona e nella cattiva sorte. Ma in questo caso non occorre aspettare la morte per separarsi. Basterebbe una legge per sganciare la retribuzione dei parlamentari da quella del primo presidente di Cassazione. Ma il Parlamento la approverà mai? "
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Old 05-07-2008, 20:44   #14
natural
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Sei davvero imbarazzante nel tuo discutere di politica...imbarazzante e disarmante....
Ma tu hai davvero il diritto di voto?
Si,i sindacati sono una casta.E anche i politici lo sono,che fare dunque?
Ribellarsi ed evitare di votare per i soliti cretini oppure,visto che i propri beneamini al parlamento sono stati toccati,difenderli citando un'altra casta come se ciò potesse giustificare i deliri della prima.
È veramente un modo di ragione che porta solo al disastro
Onestamente, da ideologicamente sinistrorso, ti dico che i sindacati negli ultimi 20 anni sono stati il cancro del popolo, le collusioni con gli alti poteri e i loro paraocchi nel proteggere i peggiori dipendenti sono stati sotto gli occhi di tutti, sono la vergogna dei lavoratori italiani
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Old 05-07-2008, 20:50   #15
Lagun85
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Onestamente, da ideologicamente sinistrorso, ti dico che i sindacati negli ultimi 20 anni sono stati il cancro del popolo, le collusioni con gli alti poteri e i loro paraocchi nel proteggere i peggiori dipendenti sono stati sotto gli occhi di tutti, sono la vergogna dei lavoratori italiani

Si,ma il discorso è un'altro.
Per esempio,se dovessi dirti:"odio i cacciatori di foche e nessuno fa niente contro di loro" tu non dovresti rispondermi con:"forse ci si dimentica dei cacciatori di balene?".
Non c'entra davvero un'emerita cippa.
Ma poi lo sappiamo com'è fatta elisa...è la berluscones media indottrinata ad obbedire al verbo del premier.
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Old 07-07-2008, 01:30   #16
StefAno Giammarco
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Si,ma il discorso è un'altro.
Per esempio,se dovessi dirti:"odio i cacciatori di foche e nessuno fa niente contro di loro" tu non dovresti rispondermi con:"forse ci si dimentica dei cacciatori di balene?".
Non c'entra davvero un'emerita cippa.
Ma poi lo sappiamo com'è fatta elisa...è la berluscones media indottrinata ad obbedire al verbo del premier.
E ma lo sappiamo come è fatto Stefano... ogni tanto sospende senza un perché. E quel che è peggio e che ti affibbia arbitrariamente chessò... cinque giorni senza nessun criterio.
__________________
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Old 28-07-2008, 07:33   #17
franco_o
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La Casta vuole viaggiare di più e gratis

Gli ex deputati potranno continuare a viaggiare gratis. Non saranno pubblicati su internet i rendiconti che i parlamentari dovranno presentare per i rimborsi elettori-eletto (sì, c'è anche quella e sono quasi 4200 euro per ognuno dei 630 deputati

Quote:
In compenso avranno uffici più puliti e andranno di più in giro, in particolare quelli della commissione esteri che avevano protestato per il taglio alle spese di missione.
La cura Tremonti, insomma, si ferma sull'uscio di Montecitorio. Ieri infatti la Camera ha votato il proprio bilancio interno e ha accettato o respinto gli ordini del giorno, che sono in pratica delle modifiche richieste dai parlamentari e votate dall'Aula. Tutti no ha incassato la serie di ordini del giorno avanzati dai radicali che andavano proprio nella riduzione delle spese. Non si tratta di no secchi perché in realtà sono stati accettati dal relatore, Antonio Mazzocchi (Pdl), sotto forma di raccomandazione. Che è un modo gentile per non bocciare formalmente la richiesta. Negli anni scorsi le raccomandazioni sono solitamente rimaste lettera morta.


Che cosa chiedevano i radicali? Chiedevano di abolire i privilegi per gli ex parlamentari che hanno diritto «in misura illimitata gli spostamenti ferroviari sul territorio nazionale fino alla categoria intecity; i trasferimenti aerei nei limiti di un plafond variabile in base alla durata del mandato esercitato, se hanno esercitato un mandato per almeno una legislatura completa; i pedaggi autostradali in misura illimitata con la sola opzione alternativa fra telepass o tessera via card; i trasporti navali». Oppure chiedevano che di quei quattromila euro si procedesse «sulla obligatorietà di documentare tali spese» e di renderle pubbliche «sul sito internet della Camera». O chiedevano che i rimborsi per le spese telefoniche potessero avvenire «a fronte di fatture relative a un massimo di due utenze fisse e due utenze mobili purché intestate al deputato stesso».


In compenso è stato accolto invece un odg presentato da Roberto Antonione (e firmato anche dal capogruppo leghista Cota e dal democratico Vernetti) con il quale si chiedeva di garantire «alla commissione Esteri per il corrente anno un'adeguata dotazione finanziaria per lo svolgimento delle missioni», in pratica i «viaggi di lavoro». Volevano che fosse riportato allo livello dell'anno scorso, ma almeno questo è stato cassato. E via libera è stato dato anche a una richiesta che arrivata dal Pd Roberto Giachetti, che ricordava come già nei due anni precedenti era stato fatto, la necessità di «mantenere un costante monitoraggio ai fini di un'attenta verifica degli standard qualitativi dei servizi offerti dalla società Milano 90 srl», da cui la Camera ha fittato svariati palazzi nella zona di piazza San Silvestro. E quindi si chiede all'ufficio di presidenza di continuare a verificare i servizi di «manutenzione, pulizia, distribuzione, posta e vigilanza presso Palazzo Marini».


Ritirato, invece, un altro ordine del giorno che mirava a contenere i costi del Palazzo, con il pagamento dell'utilizzo degli spazi per convegni e manifestazioni organizzati dai deputati. I parlamentari di Montecitorio, infatti, possono usufruire gratuitamente dei locali della Camera, aumentati di numero negli ultimi anni, per i propri incontri pubblici. E potranno farlo anche per i prossimi 12 mesi, a differenza del Senato che richiede un contributo al deputato o al Gruppo
iltempo.ilsole24ore.com
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Old 28-07-2008, 07:35   #18
cocis
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lunga vita alla casta ..
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Old 28-07-2008, 07:39   #19
Scalor
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ma la casta dov'è ?.... è tutta al governo !
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Old 28-07-2008, 07:40   #20
Sinclair63
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lunga vita alla casta ..
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