Samsung Galaxy S10+: il miglior regalo agli utenti per il decimo anniversario. La recensione

Samsung Galaxy S10+: il miglior regalo agli utenti per il decimo anniversario. La recensione

Arriva in un momento cruciale per l’azienda sud coreana che deve rafforzare il suo dominio sul mercato degli smartphone, ultimamente attaccabile dagli altri concorrenti. Arriva dopo dieci anni esatti dal primo Galaxy S della storia. Il nuovo Galaxy S10+ non è un “upgrade” come molti credono ma un concentrato di novità tecnologiche capace di far innamorare da subito l’utente non appena si accende il display. Vediamo allora i motivi di tutto ciò.

di , Nino Grasso pubblicato il nel canale Telefonia
Samsung
 

Samsung Galaxy S10+ recensione

Son serviti alcuni anni a Samsung per raggiungere il livello di qualità che adesso offre ai suoi utenti, e oggi è palese come i suoi ultimi telefoni Galaxy S abbiano raggiunto l’apice in merito all'aspetto tecnologico, dall’hardware al comparto fotografico passando anche per la ricarica rapida e la qualità dei display. La famiglia Galaxy S10 di quest'anno non rivoluziona tutto quello che finora è stato realizzato da Samsung anzi abbiamo di fronte una triade di telefoni di fascia alta con tutto il ritrovato tecnologico all'avanguardia ed un design premium ed elegante in linea proprio con il marchio dell’azienda sudcoreana.

[HWUVIDEO="2731"]Samsung Galaxy S10+: la recensione[/HWUVIDEO]

Proprio sotto questo punto di vista, in questi dieci anni, Samsung è riuscita ad acquisire una propria identità e il nuovo Galaxy S10+ ne è senza dubbio il figlio meglio riuscito ad oggi. Non è una copia di un qualche iPhone, di un altro Huawei o di uno Xiaomi. Samsung Galaxy S10+ è un Galaxy S a tutti gli effetti e basta. Anzi a dirla tutta forse è proprio l’antitesi dell’iPhone di Apple visto che possiede un display con doppia curvatura senza alcuna notch se non un foro nella parte superiore del display, ha una batteria importante, ha nuovamente il jack da 3,5 mm per le cuffie e possiede anche un sensore per le impronte digitali al di sotto del display. Tutto questo permette all’utente finale di avere un Samsung e non la copia di qualche altro smartphone. Uno dei migliori smartphone Android del momento e senza dubbio anche uno dei più costosi.

UNBOXING: manca solo una cover

Partiamo dalla scatola di vendita per elencarvi quello che troverete acquistando il nuovo Samsung Galaxy S10+. Si rinnova la grafica della scatola, come prassi per Samsung, ed aprendola al proprio interno di interessante, oltre allo smartphone, sarà possibile trovare un carica batterie da 15W capace di supportare lo standard Adaptive Fast Charge di Samsung (compatibile con QuickCharge 2.0) quindi un cavo USB Type-C per utilizzarlo. Non solo perché ben nascoste vi saranno anche un bel paio di cuffie a marchio AKG con cavi in tessuto intrecciato nonché il solito set con due adattatori USB da USB Type-C a USB-A e da USB Type-C a MicroUSB, molto comodi nella quotidianità.

DESIGN: esaltazione della costruzione

Potremmo far finta che non ci sia, ma non lo farebbe scomparire magicamente, quindi affrontiamolo. Parliamo chiaramente del foro che in questo Galaxy S10+, a differenza di quanto è possibile osservare sui fratelli S10 e S10e, risulta decisamente più allungato in orizzontale per la presenza di un doppio sensore fotografico. Un’alternativa a quel notch tanto odiato dagli utenti che Apple ha deciso di introdurre ormai con iPhone X e che di fatto è stata seguita da molti altri concorrenti.

In Android si è sperimentato di tutto dal notch a goccia a quello con forma a V per passare poi alla soluzione con cam a scomparsa per poi introdurre anche un piccolo foro nella parte alta, destra o sinistra, del display. Come sempre può piacere oppure no ma di fatto sembra che avere un foro nel display piuttosto che una notch ampia sia meno invasivo per la visione di contenuti multimediali o la lettura su web. Di certo tende ad interrompere la continuità che solitamente abbiamo con un display sugli smartphone del passato oltretutto qui Samsung ci mette del suo posizionando, a favore dell’utente, un doppio sensore per selfie con effetto bokeh rendendo più visibile questo artefatto.

A livello costruttivo Samsung si esalta ancora una volta proponendo uno smartphone premium non solo nell’estetica ma anche nei materiali. Il Galaxy S10+ è un connubio di vetro (Gorilla Glass 6) e alluminio (serie 7000 ossia la più resistente) di cui non si riesce quasi a distinguere la loro unione tanto risultano un tutt'uno tra di loro. La colorazione Prism White ritorna agli albori e propone una cangiante superficie capace di modificare le proprie striature al cambio del riflesso del sole. Il nuovo Galaxy è un telefono “raffinato” con una doppia curvatura ai lati del pannello sia anteriore che posteriore capace di non solo donare una bellezza da primato ma anche esaltando un’ergonomia eccellente anche senza alcuna cover. Equilibrato nel peso che risulta più leggero rispetto a quanto i numeri potrebbero indicare. In mano o in tasca non sembra quasi di avere un device con un comparto tecnico da primato e soprattutto con una batteria da ben 4.100 mAh.

Nessun altoparlante piezoelettrico o con particolari vibrazioni del display. I sensori di luce ambientale e di prossimità sono in realtà sotto il display, nell'area sotto le icone dei segnali, mentre Samsung elimina il LED di notifica a malincuore per molti anche se l’Always On Display riesce a sopperire meglio a tale mancanza. Gli schermi con bordi curvi sono stati una firma Samsung per alcuni anni e anche il nuovo Galaxy S10+ non ne è da meno. Di fatto però sembra che l’azienda abbia capito che la curvatura possa rendere meno pesante a vista e più bello lo smartphone anche se poco utile nella quotidianità. Ecco perché con S10+ l’azienda curva sì sui lati lunghi il pannello AMOLED ma meno rispetto al passato rendendo più piacevole l’uso dello stesso.

Proprio al di sotto del display viene inserito per la prima volta in Samsung un sensore per il rilevamento delle impronte digitali ad ultrasuoni. Inutile rimarcare il fatto che a livello tecnologico sia una feature quanto mai futuristica. Basta posizionare il dito sul display e magicamente il sensore una volta riconosciuta la “paternità” delle impronte sblocca lo smartphone in totale sicurezza. Purtroppo però non è del tutto privo di difetti in termini di affidabilità a differenza dei vecchi sensori convenzionali posteriori divenuti ormai praticamente perfetti. Qui la difficoltà arriva non solo nella velocità di riconoscimento che risulta alta rispetto allo sblocco istantaneo a cui siamo solitamente abituati ma anche al fatto che si debba necessariamente spingere con maggiore forza.

Di fatto l’assenza di un sensore tradizionale, magari al posteriore, ha permesso di avere un aspetto più snello e minimalista soprattutto per la già presenza di ben tre sensori al posteriore. I tre moduli condividono una finestra comune con il flash, il sensore della frequenza cardiaca e quello dell’ossigeno, e in qualche modo tutto ciò non risulta poi così ingombrante.

A livello di misure il nuovo Samsung Galaxy S10+ possiede una larghezza di 74,1 millimetri con un’altezza di 157,6 millimetri per uno spessore di soli 7,8 millimetri. Il peso, come accennato, è una delle componenti più piacevoli del nuovo Galaxy visto che i suoi 175 grammi rendono giustizia nell’uso di tutti i giorni visto che parliamo di 14 grammi rispetto ai al Galaxy S9+. Una differenza che potrebbe risultare effimera ma che invece si percepisce immediatamente quando si passa da uno all’altro device soprattutto pensando che Galaxy S10+ contiene una batteria più grande rispetto ad S9+ ed uno spessore inferiore di 0,7mm.

Purtroppo non tutto è oro quello che luccica e in questo caso il posizionamento del pulsante di accensione e spegnimento nella parte destra del device risulta troppo in alto rispetto al corpo dello smartphone rendendo a volte difficoltoso riuscire a trovarlo nell’immediato. Sicuramente le componenti interne non hanno permesso un posizionamento differente ma di fatto nel quotidiano si farà molto più uso del doppio tap sullo schermo per attivarlo piuttosto che il pulsante laterale.

A sinistra troviamo il bilanciere del volume al di sopra del pulsante dedicato a Bixby. Il carrellino delle due SIM (due solo nel caso in cui non si utilizzi l’espansione della memoria a mezzo di card SD) e della MicroSD per l’espansione della memoria è posizionato in alto nanoSIM e uno condiviso tra un secondo nanoSIM e una microSD card, condivisa, come in una o l'altra. Nella parte inferiore invece i cambiamenti riguardano il ritorno del jack da 3,5 mm a sinistra mentre sempre presenti il microfono e l'altoparlante a destra. Come nel caso dell'ultima generazione anche il nuovo Galaxy S10 + è stato realizzato con certificazione IP68 e dunque nessun problema contro polvere o acqua.

DISPLAY: ancora migliorato con il "dynamic AMOLED"

Gli smartphone della famiglia Galaxy S10 sono equipaggiati con i primi display AMOLED denominati “Dynamic”. Arrivano dalla stessa famiglia dei Super AMOLED del passato, ma con un'enfasi per quanto concerne l’HDR: ecco che l’intera serie di Galaxy S10 supporta l’HDR10+ e la differenza seppur non impressionante si vede e come. Certificazioni VDE per i colori vivaci, certificazione Eye Comfort di TÜV Rheinland sulla riduzione della luce blu, migliore rapporto di contrasto del settore e migliore riproduzione dei colori su di un dispositivo mobile secondo DisplayMate.

In particolare il nuovo Galaxy S10+ possiede un pannello denominato “Infinity-O”, per colpa del foro, da 6,4 pollici con una pazzesca risoluzione Quad HD+ di 3.040x1.440 pixel chiaramente in formato 19:9. Densità di pixel ad alti livelli con un valore che si attesta su di un abbondante 526ppi.

Quello che effettivamente colpisce è la gestione dei colori che è stata in questo caso revisionata dall’azienda. Ora il menu offre due impostazioni: Vivace e Naturale. Naturale è ottimizzato per lo spazio colore sRGB mentre la modalità Vivida è dotata di un'uscita significativamente più marcata. Quando ci si trova in quest’ultima modalità, si ottiene un cursore per regolare la temperatura del colore in un intervallo di cinque step, da freddo a caldo, con l'impostazione predefinita al centro degli stessi. Presente anche un ulteriore set di cursori RGB per la regolazione più dettagliata.

Per quanto riguarda l’HDR10+ al momento potrà essere utilizzato con contenuti disponibili solo su Amazon Prime Video mentre assieme al Galaxy S10+ sono pochi i dispositivi che lo supportano come alcuni televisori Samsung, Panasonic e Philips. Di fatto inutile ribadire che al momento il display del Samsung Galaxy S10+ sia, senza se e senza ma, il miglior pannello disponibile su smartphone in assoluto.

Abbiamo provveduto ad analizzare il display di Samsung Galaxy S10+, notando come i due profili di cui parlavamo poco sopra riflettono ciascuno il triangolo di gamut di due dei più diffusi standard presenti sul mercato: Vivida si basa sul triangolo di gamut DCI-P3, coprendolo nella sua interezza; Naturale invece si basa sul gamut di riferimento sRGB, anche in questo caso coperto alla perfezione. Si nota, inoltre, una maggiore precisione nella saturazione dei colori primari e complementari con la modalità Naturale rispetto allo standard sRGB, mentre la modalità Vivida è un po' meno precisa rispetto allo standard DCI-P3. In entrambi i casi la calibrazione del punto del bianco è ottimale.


Galaxy S10+ - Vivida


Galaxy S10+ - Naturale

All'atto pratico la modalità Vivida, attiva di default sul terminale, mostra una saturazione dei colori decisamente più accentuata rispetto a Naturale, e le immagini sono di maggiore impatto.

Andiamo un po' più in profondità con la valutazione del bilanciamento del bianco: nella modalità Vivida si può notare una leggera dominante di colore blu, mentre sono decisamente precisi sia il verde che il rosso; nella modalità Naturale, invece, si può notare una dominante rossa più marcata rispetto agli altri colori primari. In ogni caso la digressione rispetto al riferimento è minima, con una differenza empirica che può essere notata nella temperatura colore: l'impostazione Vivida appare visibilmente più fredda rispetto a Naturale, che rivela invece tinte più calde. Come abbiamo scritto poco sopra la calibrazione è possibile in maniera capillare (attraverso tre barre RGB), ma solo selezionando la modalità Vivida.


Galaxy S10+ - Vivida


Galaxy S10+ - Naturale

Per quanto invece riguarda la luminanza massima, abbiamo misurato nella modalità Vivida un valore in via assoluta estremamente elevato: 1065 cd/m². Inutile dire che con un valore di questo tipo, abbinato al rapporto di contrasto tipico dei pannelli AMOLED, la visibilità sotto la luce del sole è a livelli altissimi. Questo livello di luminanza, però, può essere ottenuto solo in condizioni di luminosità ambientale molto elevate (ad esempio sotto la luce del sole), e non può essere abilitato manualmente dall'utente. In queste condizioni Galaxy S10+ utilizza una calibrazione meno precisa, non tanto nella fedeltà dei colori quanto nella curva del gamma. Si tratta di alterazioni nella qualità dell'immagine che difficilmente possono essere percepite dall'utente, visto che quando si attiva la modalità la visibilità del pannello è già compromessa da vari fattori ambientali. Anzi, interagendo con il gamma Samsung può consentire all'utente, ad esempio, di distinguere meglio alcuni elementi quando la luce in ambiente è molto forte.

HARDWARE: va più che bene sempre

La nuova linea di Galaxy S10 di Samsung è ancora una volta alimentata dal meglio che il settore può offrire al momento dell’uscita degli smartphone: il Qualcomm Snapdragon 855 o il chipset di produzione interna ossia l’Exynos 9820. In questo caso, come avviene ormai da qualche anno, l’Italia rientra nel prodotto con il processore realizzato in casa da Samsung.

SAMSUNG Galaxy S10+
OS (al lancio) Android 9.0 Pie con Samsung One UI
Processore Exynos 8920 Octa-Core a 2.7GHz
RAM 8 GB
Display Dynamic AMOLED 6.4" Quad HD+ (19:9)
Risoluzione 3.040x1440 px
Storage (al lancio) 128 GB + MicroSD fino a 512GB
Fotocamera Posteriore

Tripla Camera:
Principale (Wide) 12MPx (26mm - f/1.5-2.4) OIS +
Ultra Grandangolare 16MPx (12mm - f/2.2) +
Teleobiettivo 12MPx (52mm - f/2.4) OIS zoom 2X
Video 4K UHD @60fps

Fotocamera Anteriore Dual Camera:
10MPx (26mm - f/1.9)
8MPx (22mm - f/2.2) depht sensor
Extra

4G LTE Cat.20 con 2.0Gbps
NFC
Sensore impronte sotto al display ultrasonico
Certificazione IP-68

Porte USB Type-C + jack da 3.5mm
Batteria 4.100 mAh
Ricarica rapida
Ricarica Wireless
Reverse Ricarica
Dimensioni 157.6 x 74.1 x 7.8 mm
Peso 175 gr

A livello tecnico la CPU possiede un processo produttivo da 8nm ed è in configurazione 2 + 2 + 4 con due Core Mongoose M4 con clock a 2.7 GHz, due core Cortex-A75 a 2.4 GHz e 4 core Cortex-A55 a 1.9 GHz per applicazioni meno esigenti. La GPU è la Mali-G76 MP12 mentre per quanto concerne le memorie ecco che il Galaxy S10+ viene fornito con ben 8 GB di RAM. I core M4 offrono le più alte prestazioni in single core: meglio di quelle di uno Snapdragon 855 presente in uno Xiaomi Mi 9 anche se tali da non poter eguagliare quelle di di un iPhone XS Max. Nel test multi-core, il Mi 9 supera invece il Samsung che si posiziona dietro anche all’iPhone XS Max. Ma parliamo di pochi punti e significativo è invece il guadagno di questo processore e di queste prestazioni rispetto al passato.

Se i numeri non sono però tutto ecco che il nuovo Samsung Galaxy S10+ riesce a raggiungere una fluidità di utilizzo che da tempo non era possibile ottenere con un device dell’azienda sudcoreana. L'Exynos del Galaxy S10+ raggiunge uno standard molto elevato, offrendo risultati in single-core tra i più alti e dimostrando una potenza grafica in linea con quella ottenuta con uno Snapdragon 855.

Benchmark

Di seguito riportiamo i benchmark che abbiamo eseguito con il terminale.

Da sottolineare come sotto carico il Galaxy S10+ tenda a scaldare abbastanza nella parte posteriore questo significa che lo smartphone tende a dissipare bene il calore ma è chiaro anche che in situazioni del genere si ha una generazione importante sintomo che forse si potrebbe avere ancora spazio per una migliore ottimizzazione. Parliamo però di situazioni estreme perché il device nelle attività classiche non scalda mai troppo e difficilmente possiede lag o ritardi. A livello di connettività abbiamo chiaramente tutto ai massimi livelli. Ecco che il nuovo Galaxy S10+ di Samsung è in possesso di un chipset modem di Cat.20 per il 4G LTE che assicura fino a 2,0 Gbps in download e 150 Mbps in upload ma anche un Bluetooth 5.0, Wi-Fi Dual Band quindi NFC e GPS Glonass e Galileo.

INTERFACCIA GRAFICA: One UI è tutto un altro mondo

La famiglia dei Galaxy S10 è dotata di una nuova interfaccia grafica che abbandona definitivamente l’odiata TouchWiz di un tempo. Si chiama ora One UI, è basata su Android 9.0 Pie e in qualche modo risulta già un po’ familiare visto che l’azienda sudcoreana l’aveva rilasciata come aggiornamento con Pie sia su Galaxy S9 che su Note 9. Tutto ruota intorno alla nuova versione di Android ed ecco che anche su One UI si hanno menu e pulsanti arrotondati, attenzione per l'uso con una sola mano e un'iconografia molto colorata.

Come sempre la prima cosa che non passa inosservata è l’Always On Display che viene riproposto da Samsung anche in questa nuova serie di Galaxy. Un sistema sempre ottimo per la visualizzazione delle notifiche a display spento soprattutto ora che si può personalizzare in modo estremo ogni singolo aspetto inserendo non solo l’orologio, in diverse versioni, non solo le notifiche con il calendario ma anche delle immagini come anche delle GIF animate a colori.

Una funzionalità che risulta utile e che ora, grazie ad alcune revisioni, consuma davvero poco in termini di batteria. Presente comunque la possibilità di attivarlo o meno in base alle esigenze. Oltretutto la modalità risparmio energetico disattiva automaticamente l’Always On Display.

Per quanto riguarda la lockscreen presenti le solite scorciatoie per attivare velocemente la fotocamera e la chiamata anche se è possibile riassegnare a qualsiasi app le due posizioni in questa schermata. Le nuove icone predefinite della One UI sono grandi e colorate e si allontanano dall'aspetto più sommesso e minimalista della generazione precedente. Non cambia l’animazione dell’apertura delle cartelle: qui l’azienda avrebbe potuto rendere più fluido e veloce il sistema ridimensionando le misure della finestra delle cartelle una volta aperta visto che anche se con due app presenti va ad aprirsi a tutto schermo. Un po’ uno spreco di spazio ed energia.

Grazie alla curvatura del display sono presenti anche gli ormai noti pannelli “Tag Edge” ossia i pannelli multifunzione che rimangono a lato dello smartphone e possono essere richiamati con uno swipe proprio sulla curvatura. Presentati per la prima volta con Galaxy S6 Edge, per alcuni utenti risultano ancora comodi mentre per altri non vengono minimamente utilizzati. Tanti i modelli che possono essere inseriti dal pannello per le applicazioni a quello delle persone, passando anche per i messaggi live, la selezione intelligente sullo schermo, il Meteo, gli strumenti rapidi o ancora i promemoria o gli appunti.

Se i pannelli “Tag Edge” sono ormai conosciuti, risultano invece nuove le gesture che possono essere usate dagli utenti al posto dei pulsanti a schermo classici. Qui gli utenti si potranno trovare a scorrere verso l'alto dal centro per tornare alla Home, verso l'alto a destra per tornare indietro o scorrere verso l'alto a sinistra per aprire il multitasking. Tutto veloce e funzionante per chi preferisce questo tipo di interazione rispetto a quella classica soprattutto per guadagnare qualche pixel di display.

Parlando di One UI è indispensabile parlare di Bixby ossia l’assistente vocale e virtuale di Samsung che finalmente parla anche italiano da qualche settimana e possiede uno specifico pulsante laterale che può essere personalizzato a proprio piacimento. Bixby risulta già a buon punto nella comprensione delle domande o degli ordini e soprattutto permette di arrivare alle impostazioni dello smartphone dove invece gli altri non arrivano. Qui grazie ad alcune partnership strategiche con brand leader di mercato come YOOX, lo store online di lifestyle leader nel mondo di moda, design e arte o con Giallozafferano sarà possibile, ad esempio, garantire agli utenti di avere una ricetta direttamente chiedendo a Buxby. Ma anche Oroscopo.it, il canale di astrologia; Citynews, con le sue 48 edizioni digitali locali e la testata nazionale Today.it è leader in Italia nell’informazione di prossimità in tempo reale.

Nuova anche la Galleria della nuova One UI che permette di avere una migliore gestione degli scatti effettuati e soprattutto una sistemazione ancora più intelligente permettendo anche la creazione in automatico di alcuni particolari album di foto o video per data o evento. Non solo perché sono disponibili anche diversi strumenti per la modifica delle immagini: dal ritaglio di base, alla creazione di collage, a un editor più efficace capace di supportare la correzione delle immagini, degli effetti e del disegno.

Tutto lavora in modo fluido e veloce e non solo grazie alla componente hardware di altissimo livello ma anche e soprattutto grazie al lavoro di ottimizzazione e di “snellimento” effettuato da Samsung. La One UI è davvero un mero ricordo delle vecchie TouchWiz e Samsung Experience. Qui si va al sodo e finalmente anche per Samsung tutto è a portata di mano (o quasi) anche per l’utente meno esperto e non ci si perde più nei molteplici passaggi tra una schermata e l’altra nei menu e nei sottomenu. Non solo perché la One UI è ora più bella e al passo con i tempi permettendo anche di avere una versione “Dark” programmabile in base all’orario o anche impostandola manualmente.

FOTOCAMERA: quanti dettagli e che grandangolare!

Il nuovo Samsung Galaxy S10+ batte tutti e due gli altri modelli della serie in fatto di fotocamere. Qui abbiamo la bellezza di una tripla cam al posteriore con funzionalità diverse ed una doppia cam all’anteriore.

Partiamo innanzitutto da quelle al posteriore dove trovano posto una fotocamera Ultra Grandangolare con un campo visivo da ben 123 gradi che si traduce in una lunghezza focale equivalente di 12 mm. Praticamente quasi un “fish-eye”. Il sensore è da 16MPx e possiede un’apertura focale da f/2.2 con fuoco fisso. La seconda fotocamera è invece una classica da 12 MPx con apertura focale variabile ossia da f/1.5 fino ad f/2.4 il tutto per permettere di migliorare la nitidezza con una buona luce. La lunghezza focale è equivalente a quella di un obiettivo da 26 mm su una fotocamera full frame con un campo visivo di 77 gradi. Infine la terza fotocamera è un Teleobiettivo sempre da 12MPx stabilizzato e con una lunghezza focale equivalente di 52 mm e un campo visivo di 45 gradi.


Dal punto di vista del software, Samsung ha ampliato la gamma di scenari che l’Intelligenza Artificiale permette di riconoscere ottimizzando lo scatto. Ora sono un totale di 30 scene con una particolare modalità Bright night permette di migliorare le prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione. L’applicazione per la fotocamera è un'evoluzione naturale di quella che si trova su Galaxy S9+ e Note 9 con alcuni input aggiuntivi derivanti da Galaxy A7 e A9 che permettono di gestire la commutazione della fotocamera.

Presenti gli ormai conosciuti alberi dove alla selezione dell’icona con "3 alberi" si avrà l’uso della camera ultra grandangolare, con "2 alberi" si selezionerà la normale camera e con "1 albero" sarà attivo il teleobiettivo. Le diverse modalità di ripresa vengono come al solito attivate con semplici passaggi laterali dalla automatica a quella Pro ossia completamente manuale quindi alle varie modalità video, hyperlapse, rallentatore o anche la specifica per Instagram.

Ma qualitativamente come scatta questo nuovo Galaxy S10+ di Samsung? Innanzitutto partiamo dalla camera ultra grandangolare. Qui sappiamo che progettare e realizzare un obiettivo così ampio senza distorsioni è praticamente impossibile per le fotocamere classiche figuriamoci per uno smartphone. Normale dunque avere degli scatti con una certa distorsione a barilotto. Detto questo, la distorsione è assolutamente lontana rispetto a quella che Samsung aveva ottenuto con i suoi primi device del genere ossia A7 e A9. Qui l’obiettivo ultra grandangolare funziona molto bene per catturare gli interni, esagerando la prospettiva ed enfatizzando un soggetto. Le immagini risultano davvero ben scattate con colori piacevoli ed una gamma dinamica molto buona per quanto riguarda questo tipo di fotocamere che a causa della copertura estrema inevitabilmente avrà un margine più ampio di errore. Anche i dettagli a livello di pixel sono rispettabili soprattutto lontano dagli angoli.


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Passando alla fotocamera principale, vediamo foto davvero ricche di dettaglio ed estremamente pulite proprio come Samsung ci ha spesso rilasciato. Tanta soppressione del rumore in modo preciso e tale da non lasciare tracce preservando i dettagli. I colori sono vivaci ma non esagerati e la gamma dinamica è eccellente. Il teleobiettivo è un sensore conosciuto e quello che fa lo fa bene soprattutto in piena luce. In tali condizioni acquisisce immagini di qualità molto simili a quelle del sensore principale. Un miglioramento leggero rispetto al sensore dello scorso anno da questo punto di vista.


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In condizioni di scarsa illuminazione, la fotocamera principale cattura immagini di alto livello con dettagli ben definiti e poco rumore. Anche la gamma dinamica è molto buona con un controllo delle luci. Oltretutto Samsung ha ora una sorta di "modalità notturna" chiamata "Bright Night", che permette di ottimizzare ancora di più il tutto. In questo caso si dovrà mantenere fermo il telefono per alcuni secondi durante lo scatto.


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Il Samsung Galaxy S10+ è dotato di una nuova fotocamera frontale da 10 MPx accompagnata da una seconda cam da 8 MPx che funge da raccoglitore dei dati di profondità. Questo secondo modulo è ciò che distingue l'S10+ dal Galaxy S10 che risulta in possesso di un solo sensore. Con buona luce si riesce a catturare selfie davvero interessanti con alto livello di nitidezza e molto dettagliati.


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A proposito dei ritratti, come con le cam posteriori, anche gli scatti selfie con messa a fuoco Live mostrano una separazione dei soggetti molto competente ed una sfocatura importante dello sfondo dall'aspetto naturale. Oltretutto è possibile applicare anche diversi effetti ai propri ritratti con un paio di diversi stili di sfocatura o un filtro bianco e nero.

Per quanto concerne i video invece il Samsung Galaxy S10+ permette di registrare scene con risoluzioni fino al 4K a 60fps oltre ai canonici 30fps. Interessante l’acquisizione in HDR10+ e la registrazione in slow motion a 720p a 960fps. Nel caso dei video è disponibile la stabilizzazione ottica in tutte le modalità tranne quella a 4K a 60fps. Ma ciò che rende davvero utile lo smartphone nei video è la modalità Super Steady ossia la possibilità di avere una maggiore stabilizzazione in occasioni estreme. I risultati sono davvero impressionanti.

AUTONOMIA: meglio del passato

Il nuovo Samsung Galaxy S10 + ha una batteria al proprio interno da 4.100 mAh. Un aumento considerevole rispetto ad S9+ che possedeva solo 3.500 mAh e che in molti avevano criticato aspramente. Ora sembra che l’azienda abbia percepito le esigenze degli utenti da questo punto di vista e, riuscendo a far forza su di un chipset meno energivoro ma anche e soprattutto su di un amperaggio maggiore, il risultato è quello di avere una maggiore autonomia.


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L’amperaggio del nuovo top di gamma di Samsung è tra i maggiori presenti odiernamente. Solo il Huawei Mate 20 Pro fa meglio con i suoi 4.200 mAh ma di fatto siamo di gran lunga sopra ai 3.174 mAh di iPhone XS Max. Durante i nostri test, la versione Exynos del Galaxy S10+ ha raggiunto delle buone performance riuscendo a superare le 12 ore di navigazione su Web tramite il Wi-Fi ma anche oltre 15 ore di video in loop in modalità aereo. Quello che possiamo però dirvi è di usare per almeno una quindicina di giorni il nuovo Galaxy S10+ quotidianamente per tastare con mano effettivamente la durata della batteria. Questo perché lo smartphone riesce “intelligentemente” a capire l’uso dell’utente, le sue routine e a farne tesoro nel mantenere inattivi alcuni processi quando non servono.

Complessivamente, la durata della batteria del Galaxy S10+ è molto buona. Migliorato soprattutto il tallone di Achille di Samsung ossia il consumo in standby. Ammettiamo che non si è azzerato del tutto come potremmo trovare su di un iPhone con iOS ma è comunque un passo importante in avanti trovare un Galaxy S10+ che lasciato inattivo durante la notte non supera un consumo del 5% impensabile fino a poco tempo fa.

Un plus non indifferente riguarda però la ricarica rapida. Per ricaricare la batteria una volta esaurita è possibile utilizzare l'Adaptive Fast Charger di Samsung che è rimasto invariato ormai da tempo e che possiede specifiche come i 9V/1.67A e 5V/2A questo significa che avremo 15W di emissione. Tutto ciò si tramuta in un Galaxy S10+ ricaricato da 0 al 100% in solo un’ora e mezza con la possibilità di avere il 41% di carica già alla prima mezz'ora. Certo non siamo ancora ai livelli di Mate 20 Pro visto che lo smartphone di Huawei ottiene una ricarica completa in 1 ora ed è al 74% in soli 30 minuti.

Interessante lato ricarica la possibilità con Galaxy S10+ non solo di avere la ricarica rapida completamente wireless basata su Qi ma anche di “condividere” la propria carica con altri device. Ecco che la funzione che prende il nome di Wireless PowerShare può essere abilitata tramite un interruttore e permette di appoggiare un secondo smartphone o anche gli auricolari o altro sul dorso del device ricaricandoli per induzione.

CONCLUSIONI

Scegliere il giusto telefono di fascia alta al momento non è facile ma di buono c’è da dire che che non si può davvero sbagliare. Tutti sono di altissimo livello sia per quanto concerne le specifiche tecniche sia per quanto riguarda l’uso quotidiano di un utente. Chi primeggia per una cosa e chi per un’altra e forse il più grande rivale del Galaxy S10+ potrebbe essere proprio il fratello Galaxy S10 che ha qualcosa in meno ma anche un prezzo inferiore.

Il Galaxy S9+ era un Galaxy S8+ con una fotocamera in più. Qui Samsung con il Galaxy S10+ ha migliorato molte cose e il salto prestazionale da S9+ è forse un po’ più giustificato rispetto a prima. Certo il futuro è alle porte con i vari Galaxy Fold e Huawei Mate X che vero avranno un prezzo decisamente proibitivo per molti ma che fanno risultare gli smartphone attuali un po’ datati.

Di fatto però Samsung sa bene, dopo dieci anni di Galaxy S, cosa preferiscono i propri utenti. La strada per i prossimi 10 anni sembra essere stata già segnata ma se oggi si vuole al momento uno dei migliori smartphone Android su Galaxy S10+ non si può sbagliare. Peccato, come sempre, per il prezzo che supera i 1000 euro ma chissà quanto impiegherà ad abbassarsi nei negozi online.

16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
DukeIT19 Marzo 2019, 15:30 #1
Niente stabilizzazione ottica? In un modello nuovo da più di 1000 euro? La ho sul mio vecchio di 3 anni e che costava 350 euro di listino...
ninja75019 Marzo 2019, 16:21 #2
sarebbe bello quantificare il consumo batteria con l'always on
D4N!3L319 Marzo 2019, 16:44 #3
Del Note 10 si sa nulla? Spero anche questo migliori sull'autonomia.

Non ne posso più del mio che devo ricaricare 2 volte al giorno non usandolo quasi mai (praticamente zero telefonate, 10-15 minuti di browser e lettura delle mail).

Stavo andando sul Note 9 ma anche lì 3.300 mAh non mi convincono per nulla.
vize8419 Marzo 2019, 17:55 #4
Originariamente inviato da: DukeIT
Niente stabilizzazione ottica? In un modello nuovo da più di 1000 euro? La ho sul mio vecchio di 3 anni e che costava 350 euro di listino...


Da quanto ho letto io è presente e dicono sia ottimo
DukeIT19 Marzo 2019, 18:01 #5
Mi sono rifatto alla recensione dove parlano solo di stabilizzazione elettronica. Ed è strano in effetti che citino quella se è presente anche quella ottica.
vize8419 Marzo 2019, 18:20 #6
Originariamente inviato da: DukeIT
Mi sono rifatto alla recensione dove parlano solo di stabilizzazione elettronica. Ed è strano in effetti che citino quella se è presente anche quella ottica.


Penso sia un refuso.. Tutte le recensioni che ho letto parlano della presenza di un stabilizzatore ottico
JolyneKujo19 Marzo 2019, 21:00 #7
La batteria del note 9 è di 4.000 e non 3.300
DjLode20 Marzo 2019, 09:12 #8
Originariamente inviato da: DukeIT
Niente stabilizzazione ottica? In un modello nuovo da più di 1000 euro? La ho sul mio vecchio di 3 anni e che costava 350 euro di listino...


Solo la ultra wide non è stabilizzata, le altre sì.
Portocala20 Marzo 2019, 10:43 #9
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Se voi riuscite a tollerare IL NON VEDERE LE COSE, beh... io non riesco

Cosa c'è dietro quei 3cm quadrati di nero? Non lo sapremo mai.
Pkarer20 Marzo 2019, 10:44 #10

Samsung avanti

Grande innovazione da parte di Samsung.
Ricordo che anche se gli IPhone X vanno di più la batteria dura la metà circa. Penso dunque che da un punto di vista hardware i Samsung siano di gran lunga più efficienti.

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