Western Digital WD740GD Raptor SATA 10.000 giri

Western Digital WD740GD Raptor SATA 10.000 giri

A poca distanza temporale dalla presentazione della prima generazione di Raptor, Western Digital rilancia con una nuova generazione più performante e più capiente, per insidiare il settore SCSI 10.000 giri

di pubblicato il nel canale Storage
Western Digital
 

Risultati WinBench

I valori ottenuti nei test sono riferiti ai dischi più recentemente testati . E' stato utilizzato un controller Serial ATA Promise TX2 plus per collegare il disco, oltre all'utilizzo del controller integrato nella motherboard. I valori di riferimento sono indicati in colori diversi: arancione per il Raptor su controller PCI, rosso per Raptor su controller integrato. In giallo tenue i valori del Raptor 36,7 GB.

Appare subito evidente che il nuovo Raptor, in lettura sequenziale, distanzia nettamente il predecessore. Il valore è quasi del 30% superiore, come dichiarato da Western Digital. Abbastanza ridotte invece le prestazioni ottenute su controller PCI anche se di assoluto rispetto.

Ricordiamo comunque che questo test misura la velocità di lettura di dati posti in sequenza, evenienza quasi mai verificata nell'uso quotidiano. Sarebbe erroneo farsi guidare in un giudizio osservando esclusivamente questi risultati.

Il collo di bottiglia costituito dal controller PCI svanisce ovviamente nella misurazione del transfer rate a valori più bassi. Ottimo il valore ottenuto, abbondantemente superiore a 50.000KB al secondo.

Ecco un'altra differenza di una certa importanza fra il disco di Western Digital Raptor WD360GD e WD740GD. I tempi di accesso medio ai dati relativi all'unità Western Digital WD360GD Raptor, già ottimi, vengono ulteriormente migliorati dalla nuova unità, che si assesta su valori inferiori agli 8 millisecondi. Da notare come alcuni dischi SCSI da 10.000 giri ottengano risultati peggiori.

E' molto importante osservare il valore dei tempi di accesso, in quanto influiscono in maniera determinante sulle performances del disco e di conseguenza del sistema. Più è basso questo valore, meno tempo impiega la testina, mediamente, a spaziare da un settore all'altro. Qualsiasi sistema non ha dati posti in sequenza perfetta, risulta quindi evidente come la velocità di un sistema sia pesantemente condizionata dal disco che ospita il sistema operativo.

Nel test che permette di misurare la percentuale di occupazione del processore i modelli recensiti hanno ottenuto risultati tutto sommato simili.

Dopo aver analizzato i parametri a basso livello classici, cioè concernenti la meccanica ed elettronica "pura", passiamo ora ad osservare il comportamento in ambienti di lavoro usati quotidianamente, con l'aiuto dei benchmark che simulano situazioni "business" (programmi di videoscrittura, fogli di calcolo, database e riproduzione di files multimediali) e situazioni "high-end" (tipicamente professionali, programmi di editing audio/video, modellazione 3D ecc.), che impegnano maggiormente il PC e di conseguenza tutte le sue componenti.

 

Il dischi recensiti nell'arco della nostra prova hanno fatto segnare risultati molto elevati nei test WinBench. Ad onor del vero tendiamo a fidarci poco di queste misurazioni per quanto riguarda gli hard disk, che adottiamo per standard più che per convinzione.

 
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