Computex 2009, il mondo IT sarà diverso

Alla vigilia del Computex 2009 si è tenuta una conferenza organizzata da Taitra, che ha permesso di capire le linee guida della più importante kermesse asiatica dedicata all'IT. Chi si aspetta una fiera simile a quella degli anni scorsi resterà deluso: i produttori taiwanesi non nascondono di investire la maggior parte delle loro risorse per i paesi in via di sviluppo, un mercato ancora tutto da scoprire
di Alessandro Bordin , Andrea Bai pubblicato il 02 Giugno 2009 nel canale SistemiLe tecnologie mobile per un mondo più green
Al termine della conferenza inaugurale si è tenuto un piccolo confronto tra alcuni importanti rappresentanti di tre aziende di spicco del panorama IT: Warren East, CEO di ARM, Eric Chen, Corporate Vicepresident per Asustek e Seshu Madhavapeddy, General Manager della divisione OMAP Mobile Communication di Texas Instruments.
Al centro del dibattito un tema da qualche tempo molto caro alle aziende di questo settore, ovvero il rispetto dell'ambiente. Più precisamente come le tecnologie mobile possono essere utili per un mondo più verde. Ma cosa c'entrano le tecnologie mobile con il rispetto per l'ambiente? E' proprio nel campo mobile che si sperimentano maggiormente tutte quelle soluzioni che consentono di ottenere la migliore efficienza energetica, ovvero le più elevate prestazioni e funzionalità possibili abbinate al minor consumo energetico. L'auspicio è che questa visione venga applicata in modo ancor più approfondito anche ai restanti ambiti del panorama IT. Si è trattato di un interessante confronto tra i tre speaker, dal quale è emerso come la strata per approdare ad un mondo più "verde", almeno tecnologicamente parlando, abbraccia in maniera molto ampia tutto l'aspetto della progettazione dei moderni dispositivi elettronici.
Warren East, ad esempio, pone l'attenzione su due degli aspetti fondamentali per la produzione di processori più "green": da un lato si trovano le tecniche di produzione (transistor più piccoli, minor energia per il funzionamento, la necessità di contenere i cosiddetti problemi di leakage o di dispersione e via dicendo) dall'altro, invece, la progettazione vera e propria, come ad esempio la possibilità che parti non utilizzate del processore possano spegnersi per preservare l'autonomia della batteria ma anche un'architettura che gestisca i dati in maniera intelligente, evitando percorsi inutili o ridondanze fuori luogo.
A questa visione si aggiunge quella di Seshu Madhavapeddy, il quale sottolinea come l'implementazione di microcontrollori e sensori (uno dei principali ambiti di impiego di Texas Instruments) rappresenti una strada per rendere "smart" gli oggetti di tutti i giorni, per produrre qualcosa che sia in grado di adattarsi autonomamente a determinate condizioni esterne e permettere così una maggiore efficienza in termini energetici.
Il concetto di fondo, in ogni caso, è quello secondo il quale la tecnologia può essere la chiave per permettere di adottare uno stile di vita meno impattante per l'ambiente. Viene portato un esempio, riguardante il mondo della fotografia. Con una macchina fotografica a rullino era necessario sviluppare le foto, procedura che richiede l'impiego di materiali chimici e produce rifiuti. Qualora si volessero condividere le nostre fotografie con qualche amico o parente lontano era necessario produrre duplicati, inviarli tramite la normale posta (trasporti, inquinamento e via discorrendo). Con le attuali tecnologie digitali tutto ciò non è più necessario, ed è possibile scattare migliaia di foto e condividerle con amici e parenti senza che vi siano le ripercussioni sull'ambiente accennate poco sopra.
L'esempio, sebbene di fondo non sia sbagliato, è certamente un po' forzato, soprattutto pensando al fatto che la proliferazione di dispositivi mobile porta ad una inevitabile proliferazione di batterie, per le quali non v'è, attualmente, alternativa alcuna che l'impiego di metalli pesanti per la loro produzione. Quello che emerge, come già abbiamo avuto modo di notare altre volte parlando di questa nuova moda "green", è un sicuramente apprezzabile impegno delle aziende IT in questo campo, il quale resta tuttavia ancor minato da importanti contraddizioni.
8 Commenti
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Penso ad esempio ai circuiti di alimentazione della CPU modulari e disattivabili, solo in caso di richieste energetiche reali.
Beh è una tecnologia che ora si trova molto più facilmente (sempre se lo si vuole, sia chiaro).
Ma non solo nell'elettronica, in ogni campo il rispetto per l'ambiente e il risparmio energetico sono il futuro.
MA
In generale questa mentalità deve ancora entrare nella testa della gente bene e in concreto. Pochi fanno vermanete molto per consumare di meno.
PS sto scrivendo da un amd a 45W a 1GHz con caviar GP, la scrivania è illuminata da una lampada a led.
PS2: a quando un server ARM?
In realtà è l'esatto contrario, siamo noi consumatori che siamo cresciuti e che chiediamo prodotti "green".
Ovvio che le aziende non solo si adeguano di conseguenza, ma ci creano un business.... ora che il mercato chiede questo di colpo sono tutti ambientalisti, ci manca che si iscrivano anche a greenpeace pur di vendere LOL.
Fatta questa premessa, ben venga l'attenzione all'ambiente ed ai consumi, per noi significherà vivere meglio e consumare meno, ma ho idea che i prodotti green saranno più cari e che alcune aziende su questa cosa ci marceranno sopra.... alcune lo stanno già facendo e spacciano roba per "green" facendola pagare una esagerazione, ma vi assicuro che di green alcuni di questi prodotti non hanno niente.
MA
In generale questa mentalità deve ancora entrare nella testa della gente bene e in concreto. Pochi fanno vermanete molto per consumare di meno.
Ben venga consumare di meno se ci fosse scarsità di aprovvigionamento. La potenza elettrica è una cosa che hai in quel momento, non la puoi immagazzinare. Che tu la sfrutta o meno nulla cambia per l'inquinamento. L'importante è che nella mentalità entri il fatto di produrre energia con fonti alternative, come il solare, l'eolico, le maree.
Beh, direi di no! La produzione di energia elettrica è regolata in base alle statistiche (semplificando) di utilizzo orario-giornaliero-settimanale-stagionale-annuale. Quindi se dalle statistiche emerge che serve meno corrente ne verra puntualmente, proprio perché si spreca e non fa guadagno, prodotta di meno.
Certo che se diminuisci il consumo solo tu non se ne accorge nessuno, ma di qui a dire che non cambia niente per l'inquinamento se tutti consumano di meno ce ne vuole!
Il mio discorso non centra nulal con questo. Va bene produrre di più, ma il tutto con fonti altenative e ad impatto più basso possibile.
La corrente del golfo se incanalata, fornirebbe 10 volte il fabbisogno terrestre attuale.
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