MSi GX660R: costoso, ma ne vale la pena

Grazie al processore Intel Core i7 820QM, alla scheda ATI Mobility Radeon HD 5870 e al nuovo sistema audio Dynaudio, il nuovo notebook MSi GX660R si candida ad essere uno dei migliori sistemi portatili per il gaming di sempre
di Fabio Gozzo pubblicato il 23 Settembre 2010 nel canale PortatiliATIIntelMSIRadeonAMD
Cooler Boost Technology e Turbo Drive Engine
In apertura, descrivendo le caratteristiche generali del notebook di MSi, abbiamo menzionato due tecnologie volte a migliorare ulteriormente le prestazioni velocistiche: Cooler Boost Technology e Turbo Drive Engine. Nel dettaglio la tecnologia Cooler Boost Technology è stata pensata per consentire all'utente di ridurre le temperature d'esercizio della CPU. Il funzionamento di tale sistema è particolarmente semplice: attraverso uno dei pulsanti a sfioramento presenti sopra la tastiera è possibile fare in modo che la ventola operi sempre al massimo regime permettendo cosi una più rapida dissipazione del calore generato dalle componenti interne del sistema.
Per valutare l'efficacia di questa tecnologia, abbiamo deciso di avvalerci di Prime95, un tool di stress test per la CPU che consente di far lavorare ogni core della stessa al 100%, ovvero il peggior scenario possibile. I valori riportati nel grafico fanno riferimento alla media delle temperature dei quattro core della CPU rilevate dopo 20 minuti dall'avvio del test.
Com'è possibile osservare dal grafico precedente, quando il sistema è a riposo l'attivazione del Cooler Boost non porta ad alcun beneficio. La tecnologia di MSi inizia però a mostrare la sua efficacia non appena la CPU viene sottoposta ad un intenso carico di lavoro: in condizioni di pieno carico è infatti possibile ottenere una riduzione della temperatura della CPU pari a circa 6 gradi centigradi.
La possibilità di spingere al massimo la ventola di raffreddamento torna particolarmente utile qualora si voglia fare utilizzo dell'altra tecnologia presente su questo portatile: Turbo Drive Engine. Tale funzionalità si attiva sempre attraverso uno dei pulsanti a sfioramento presenti sul notebook e permette di overcloccare il processore fino ad un massimo del 15-20% (l'incremento varia automaticamente a seconda del carico di lavoro) al fine di ottenere prestazioni migliori. All'atto pratico però che miglioramenti prestazionali è possibile ottenere? Andiamo a scoprirlo.
Ripetendo i test relativi alla CPU con la modalità Turbo Drive Engine attivata, si ottengono miglioramenti prestazionali oscillanti tra il 3% e il 3,3%. L'incremento prestazionale è quindi piuttosto ridotto: all'atto pratico riuscire a risparmiare una decina di secondi sulla compressione di un video in x264 non fa certamente gridare al miracolo.
In ambito videoludico il comportamento del notebook con la modalità Turbo Drive Engine attivata appare quantomeno bizzarro: ci saremmo aspettati di vedere un aumento del frame rate estremamente contenuto o al limite nullo, ma certamente non di vederlo addirittura calare. In un primo tempo abbiamo ipotizzato che il calo prestazionale fosse dovuto ad un eccessivo surriscaldamento della CPU, ma andando a monitorare le temperature dei quattro core del processore non abbiamo riscontrato valori tali da mandarlo in thermal throttle e anche la scheda video non raggiunge temperature che potrebbero dare luogo a problemi. La causa del problema per il momento non ci è ancora chiara, ma è evidente che su questo modello la tecnologia Turbo Drive Engine non è di grande utilità.