Asus P525: il secondo passo

A un anno e mezzo dalla prova del P505 ecco la prova dell'attesissimo erede, il P525. Improntato all'innovazione, pur con un filo logico e continuativo ben visibile, il P525 ha alcune armi interessanti nel suo arsenale ma la concorrenza non sta certo a guardare. Alla scoperta del secondo PDA Phone di casa Asus.
di Nicola Lozito pubblicato il 13 Novembre 2006 nel canale PortatiliASUS
Conclusioni
Asus con il P525 ha continuato l'evoluzione di un ottimo prodotto come il P505 cercando di curarne alcuni eccessi poco compresi e soprattutto puntando su quel che davvero può servire all'utenza. La necessità di spostare il proprio limite è evidente così come la necessità di dover fare qualche compromesso: lo stilo, semplice e un po' troppo "platicoso", non è proprio da business-man ma in fondo, per i patiti, c'è sempre il mercato after-market.
La linea è meno innovativa di quella del predecessore ma è difficile che dispiaccia a qualcuno, d'altra parte si tratta di un curioso incrocio da PDA-Phone e uno smartphone puro e a pagare sull'altare del "mix" è la tastiera QWERTY che alcuni concorrenti possono vantare. Un vanto che, a ben vedere, li pone a livelli molto superiori alla voce prezzo: la cosa non può e non deve passare inosservata.
Le prestazioni ci sono tutte, non si discute. Alcune chicche per vantarsi anche (il BCR, per esempio). PDA Phone perfetto quindi? Non proprio. Un prezzo inferiore a 500 per un dispositivo di questo tipo rappresenta una cifra tutto sommato non irriguardosa per gli utenti europei, ma non c'è dubbio che la mancanza della connettività UMTS sia un forte deterrente per una certa fascia di mercato che sull'altare dell'innovazione spende anche qualcosa più del solito. La difficoltà di convincere gli amanti dell'hi-tech di ultima generazione a scendere a patti non si può nascondere, ma a differenza che in passato, questo Asus può contare su un form factor che stuzzica gli appetiti di chi cerca solo uno smartphone e, magari, si lascerà conquistare volentieri da quelle funzioni che solo un PDA può avere (per esempio il touch screen). Come dire "qualche scontento in alto, ma si può pescare anche dal basso".
Ancora una volta quindi il verdetto del mercato è quanto mai imprevedibile, ma vale la pena notare come Asus, più che in passato, abbia fatto un passo più deciso verso l'utenza. Il giudizio non può quindi non premiare l'impegno profuso, specie alla luce del prezzo che, lo ripetiamo, è ben calibrato. Inutile, infine, lamentarsi per l'assenza del modulo GPS, da troppi ritenuto praticamente necessario ovunque perché chi pretende che il modulo di navigazione appaia ovunque non vede al mercato come a un insieme di settori ben diversi. Non è un caso che, per coloro che necessitano di un modulo satellitare, Asus può contare già su alcuni modelli e presto affiancherà anche qualcos'altro per combattere la concorrenza tanto proiettata verso l'all-in-one. A ognuno quindi il suo dispositivo, sperando di vedere ogni modello con il suo giusto prezzo e con buona pace di chi vuole il mercato di smartphone e PDA semplicemente necessario per la sola navigazione satellitare.
28 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info31337
è veramente eccezionale
31337
Forse il 6680
Il 6600 era a forma di uovo.
da utente consumer attendo ancora "qualcosa" con schermo 1024x640, tastiera querty a scomparsa e autonomia decente
spero non ci mettano ancora troppo ad evolvere gli origami, come cellulare vado avanti con un T28 da 6 anni, ma l'idea di avere ovunque internet a portata di mano inizia a piacermi
ciaobye
umts,wifi,gps,touchscreen,win mobile 5.0
si come no, perfetto proprio con quella risoluzione 240x240.....
era perfetto se avesse avuto un 640x480 o almeno (mha) il classico QVGA 320x240, allora si che lo compravano tutti
fonte?!
Per il recensore: solo il 25-30 % dello stilo è in plastica (parte superiore), il resto è alluminio satinato nero. Peccato, questo denota una grave leggerezza nel test del dispositivo, ci vuole veramente poco ad accorgersi del materiale di costruzione utilizzato. Non me lo sarei mai aspettato da un sito "pro" come HWUpgrade.
Chiamiamola leggerezza o piccola svista, ma l'apparenza e la consistenza sono indiscutibilmente le stesse di uno stilo plastico, da cui deriva il qui-pro-quo. Mettere in mezzo addirittura l'attitudine di chi fa i test forse è un po' eccessivo. Concordo con te invece per il discorso che la dicitura di bs82 riguardo lo schermo ("fa decisamente PENA"
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