Asus P525: il secondo passo

Asus P525: il secondo passo

A un anno e mezzo dalla prova del P505 ecco la prova dell'attesissimo erede, il P525. Improntato all'innovazione, pur con un filo logico e continuativo ben visibile, il P525 ha alcune armi interessanti nel suo arsenale ma la concorrenza non sta certo a guardare. Alla scoperta del secondo PDA Phone di casa Asus.

di pubblicato il nel canale Portatili
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Benchmark e prestazioni

Trattandosi di un dispositivo WM5, il P525 ha valori che di fatto non sono confrontabili con altri PDA testati in passato, escluso semmai l'Acer n311: questo ha una CPU di potenza simile (400 MHz) e di tipologia differente (Samsung), anche se grava sulle sue prestazioni il display VGA soprattutto in termini di ottimizzazione energetica. Di tutte le singole prove che compongono il test standard SPB, il P525 non ha completato mai la prova di apertura di un documento Word, pertanto il punteggio finale è leggermente diverso da quello che si avrebbe con la prova completata: la differenza è comunque valutabile nell'ordine del 3/5%.

I numeri mettono questo P525 in posizione di vantaggio rispetto al modello Acer ma, in generale, basta usare per qualche minuto il P525 per capire che la piattaforma hardware è ancora ottimamente utilizzabile. Considerando i risultati rilevati da altri possibili concorrenti in giro per il Web si deduce poi che i valori ottenuti in laboratorio non sono affatto male. Ce lo si aspettava perché l'uso quotidiano non presenta mai intoppi e nemmeno forzando le condizioni al limite e usando, per esempio, un programma non proprio leggerissimo come TomTom, le prestazioni decadono. Semmai, è lo schermo a volte a non essere rapidissimo al tocco dello stilo, costringendo ad alcune "ripetizioni". Non è un difetto vero e proprio, tuttavia chi ha posseduto altri dispositivi simili noterà senz'altro questa particolarità nei passaggi più veloci.

Rispetto al P505 si rileva una minore incidenza dal punto di vista prestazionale del cambio dalla modalità Standard e quella Turbo. Di fatto, considerando che l'autonomia non migliora che di poco con la modalità Standard, diventa estremamente soddisfacente poter utilizzare sempre la modalità Turbo. Il P525 "fila" via sempre liscio e non ci si deve mai preoccupare troppo della carica: la modalità di risparmio energetico, per una volta, può anche essere lasciata da parte.

Dopo alcune prove preliminari, considerando il motivo appena citato, le prove svolte per l'autonomia sono state sempre fatte con la modalità Turbo attivata. Con la retroilluminazione al massimo e il Wi-Fi attivato sono state misurate ben 3 ore e 51 minuti di autonomia, ma quel che più conta è senza dubbio il dato relativo all'uso del Bluetooth, sempre superiore alle 6 ore su più prove effettuate. Se i numeri vi dicono ancora poco, allora basterà dire che con un utilizzo medio del palmare con tanto di modulo telefonico acceso (mai spento, nemmeno di notte) non è difficile arrivare a fare 3 giorni pieni di utilizzo senza necessità di carica. Ne consegue che 4 giorni sono alla portata di tutti e con qualche attenzione (illuminazione al 30% circa e spegnimento notturno del modulo telefonico) si arriva tranquillamente a 5. Per prestazioni reali e autonomia "sul campo", insomma, non c'è spazio alle critiche.

 
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