Recensione Logitech G915 X: una tastiera gaming low-profile che migliora in tutto

Abbiamo trascorso qualche settimana, tra gaming e lavoro, in compagnia di Logitech G915 X. Erede della popolare tastiera low-profile del marchio gaming, la versione 'X' migliora tutto quello che c'era da migliorare con il precedente modello. I prezzi di Logitech, però, sono ancora proibitivi.
di Pasquale Fusco pubblicato il 23 Ottobre 2024 nel canale PerifericheLogitech
Presentata lo scorso mese in occasione del Logi PLAY 2024, la Logitech G915 X rappresenta la nuova incarnazione di uno dei prodotti più amati della casa svizzera. La G915 è tuttora una delle tastiere low-profile più popolari in ambito gaming, nonostante le criticità evidenziate dagli utenti.
Durante l'ultima presentazione riservata alla stampa, Logitech ha dichiarato di aver letto e analizzato i feedback condivisi su Amazon e presso gli altri marketplace online: c'è chi criticava la qualità dei copritasti, chi si lamentava del suono poco appagante durante la digitazione, della deludente autonomia o dei limiti imposti dal software. Insomma, sebbene la G915 fosse una delle periferiche più amate della sua categoria, non era affatto esente da difetti. Con la G915 X, il produttore vuole 'sdebitarsi' nei confronti della community proponendo una tastiera migliore, che, essenzialmente, offre una soluzione per ogni problema riscontrato con il suo predecessore.
Il design iconico è ancora lì, ma con un paio di novità quasi impercettibili. Arrivano anche nuove funzionalità, ma soprattutto un feedback tattile e uditivo molto soddisfacente, di gran lunga superiore rispetto al modello classico. Abbiamo condotto i nostri test sia in gaming che in produttività, mettendo alla prova la Logitech G915X nei contesti più svariati.
Design emblematico per una G915 riprogettata
Come anticipatovi, la nuova G915 X ripropone le stesse linee moderne ed eleganti che contraddistinguono G915, con una lievissima differenza per quanto concerne le dimensioni.
Sembrerà paradossale, ma la tastiera low-profile è diventata un pelo più spessa. Ad essere precisi, lo spessore della piastra superiore è stato incrementato di 0,3 mm (da 1,2 a 1,5 mm). La G915 X raggiunge così un'altezza di 22,6 mm, mantenendo i 475 mm di lunghezza sul modello Full Size - quello della nostra recensione - e i 150 mm di larghezza. Il profilo ribassato e l'estetica 'premium' inconfondibile colpiscono ancora: chi ha sempre amato le forme della G915 amerà anche il nuovo modello, vista la mancanza pressoché assoluta di eventuali ritocchi.
Lo spessore maggiorato porta con sé dei vantaggi avvertibili sin dal primo utilizzo della periferica. Innanzitutto, la tastiera acquisisce una maggiore resistenza strutturale, che si traduce in una robustezza che, nonostante il peso leggermente ridotto, si fa subito notare. Una volta poggiata sulla scrivania, la G915 X appare più salda e stabile, segno che Logitech deve aver anche migliorato la qualità costruttiva dei piedini in plastica - i quali offrono angolazioni di 4 o 8°.
I materiali sono gli stessi della classica G915: lega d'alluminio sabbiata per il corpo principale, ghisa per l'immancabile roller del volume e gomma 'soft touch' per i tasti G superiori e per quelli multimediali. Lo chassis metallico fa sempre la sua bella figura, permettendo alla G915 X di spiccare nei setup gaming più accattivanti e anche sulle scrivanie meno appariscenti.
Delle critiche rivolte alla G915, quelle riguardanti i suoi keycap sono senz'altro le più feroci. Vittime designate di sporcizia e usura, i copritasti in ABS vengono finalmente rimpiazzati da quelli in PBT double-shot, molto più resistenti ai problemi appena menzionati e sensibilmente più piacevoli al tatto. Là dove i vecchi copritasti tendevano a consumarsi dopo poco tempo, quelli della G915 X appaiono ancora immacolati dopo circa tre settimane di utilizzo intenso.
C'è un'altra importante novità legata ai keycap e anche per questa vanno ringraziati gli utenti: finalmente, è ora possibile installare dei copritasti di terze parti sulla tastiera di Logitech, grazie al nuovo stelo 'a croce' in POM che va sostituire quello 'a gancio' dei vecchi interruttori. Vista la qualità superiore del PBT, difficilmente ci si ritroverà a dover acquistare dei nuovi copritasti per pura necessità, ma è senz'altro un'ottima notizia per tutti quegli utenti che desideravano una maggiore personalizzazione, o dei colori più sgargianti, dalla propria periferica.
Come vedremo, molte delle piacevoli sensazioni restituite dalla G915 X derivano dai nuovi switch GL impiegati da Logitech. Nella quotidianità, scrivere con questa tastiera è davvero soddisfacente. Abbiamo inoltre replicato il test eseguito da Logitech durante la sua presentazione: scuotendo la tastiera, questa non riproduce più l'effetto 'maracas' della vecchia G915, a dimostrazione del fatto che sono stati compiuti notevoli passi avanti nella stabilità degli interruttori.
C'è un unico punto su cui Logitech non sembra ancora intenzionata a piegarsi. Come abbiamo visto su altre tastiere commercializzate dal brand, purtroppo gli switch della G915 X non sono hot-swappable. Chi desidera questa feature dovrà optare per la G PRO X.
Ottima nel gaming e straordinaria nella produttività
Se a primo impatto la Logitech G915 X stupisce per i suoi notevoli miglioramenti, nella prova approfondita si è dimostrata ancora più convincente.
Il sample giunto in redazione corrisponde al modello più economico della gamma G915 X, ovvero la variante Full Size cablata. La line-up include una versione senza fili che supporta la connettività wireless a bassa latenza di Logitech (LightSpeed) e il Bluetooth. Non manca, come per la classica G915, una più compatta versione TKL che rinuncia al tastierino numerico per ridurre lo spazio occupato sulla scrivania - si passa dai suddetti 420 mm ad appena 368 mm - e per consentire ai giocatori di trovare una posizione più comoda durante le sessioni più intense.
Con un punto di azionamento di 1,3 mm e una corsa di 3,2 mm, gli switch meccanici GL garantiscono una risposta rapida e affidabile. Gli interruttori equipaggiati dal nostro modello sono quelli Tactile, che, richiedendo una forza di attuazione di 45 g, rappresentano la 'via di mezzo' tra i Linear (43 g) e i Clicky (48 g). Rischieremo di sembrare ripetitivi, ma mettendo a confronto la nuova G915 X con una G915 TKL, anch'essa dotata di switch Tactile, abbiamo subito percepito un feedback più deciso e consistente, così come un suono meno 'plasticoso'.
Sono sensazioni, quelle appena descritte, che ci hanno accompagnato sia nelle nostre partite che nelle giornate lavorative. Nel gaming, la G915 X si è rivelata una grande alleata potendo assicurare affidabilità e prestazioni, oltre ad una buona dose di personalizzazione grazie ai nove tasti G programmabili e a KEYCONTROL - funzionalità scoperta con la G PRO 60 X che, passando per il software G Hub, permette di assegnare fino a 15 funzioni per tasto.
Per ovvi motivi, mancano il rapid trigger e altre feature che, tendenzialmente, troviamo sulle più performanti tastiere analogiche. Sappiamo che, dal prossimo dicembre, Logitech G offrirà queste e altre funzionalità con la nuova PRO X TKL Rapid, la prima tastiera del marchio con switch magnetici. I pro player e aspiranti tali preferiranno senz'altro questa opzione alla G915 X, che, tuttavia, può comunque soddisfare la maggior parte delle esigenze del grande pubblico.
Abbiamo già elogiato l'esperienza di digitazione offerta dalla Logitech G915 X e non possiamo fare altro che tesserne nuovamente le lodi. Per chi, come noi, si ritrova ogni giorno a scrivere articoli e documenti, lavorare con questa tastiera diventa puro piacere: la precisione è indiscutibile ed è possibile raggiungere una velocità di battitura davvero elevata senza grandi sforzi; il tutto viene accompagnato dal gradevolissimo suono degli switch Tactile - forse non il migliore in assoluto, ma senz'altro più piacevole di quello generato dalla solita G915. I tasti personalizzabili, tramite i comandi G o con KEYCONTROL, possono tornare molto utili nell'editing video o nell'uso di altri software.
Proprio nel lavoro, dove si tende a distrarsi facilmente e non prestare attenzione a certi dettagli, la versione cablata della G915 X rappresenta l'opzione migliore, potendo eliminare la necessità di ricaricare la periferica. Va comunque detto che, nelle varianti wireless, la nuova arrivata di casa Logitech è riuscita a migliorare un'altra criticità del vecchio modello, sebbene di poco.
Abilitando l'illuminazione RGB, dalle deludenti 30 ore di autonomia della G915 si passa a 36 ore di uso continuo sulla G915 X Full Size LightSpeed e a 42 ore sulla LightSpeed TKL. Rinunciando a LightSync, la Full Size può anche raggiungere le 800 ore, mentre la versione TKL riesce addirittura a sfiorare la soglia delle 1000 ore, stando a quanto riportato da Logitech sul suo sito.
Non abbiamo potuto mettere alla prova la velocità e la latenza dei modelli LightSpeed, ma, avendo testato questa tecnologia su altre recenti periferiche del brand, possiamo garantire per l'affidabilità della tecnologia wireless di Logitech. Per quanto concerne la G915 X cablata, questa abbraccia finalmente l'USB-C, salutando una volta per tutte il vetusto micro-USB ancora presente sulla G915.
Logitech G915 X: bella, performante e... costosa.
Ce lo aspettavamo da Logitech? Sì, purtroppo. Anche la nuova G915 X, come tanti altri prodotti lanciati recentemente dall'azienda elvetica, arriva con un prezzo di listino a dir poco ostico: si parte da 215 euro per il modello testato in questa recensione, la Full Size cablata, per arrivare ai 239 euro della G915 X LightSpeed TKL e agli spaventosi 269 euro della LightSpeed Full Size.
La rinnovata tastiera low-profile rispecchia indubbiamente la qualità di un prodotto premium, sia nella scelta dei materiali - fatta eccezione, forse, per i pulsanti gommati - che nelle sensazioni che è in grado di restituire, tanto nel gaming quanto nella produttività quotidiana. Gli 'upgrade' apportati su tutto il fronte erano decisamente necessari e consentono a questa tastiera di brillare nel suo ambito.
Ciononostante, saranno davvero in pochi a potersi permettere l'acquisto a prezzo pieno di una periferica come questa, soprattutto considerando che, come al solito, la concorrenza può rispondere con proposte altrettanto accattivanti a prezzi più accessibili. Se siete disposti ad accettare i difetti della 'vecchia' G915, vi segnaliamo che questa ha appena ricevuto un importante taglio di prezzo: nella sua configurazione più ricca viene ora venduta a 159 euro.
14 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoVuole fare "la big" sparando questi prezzi totalmente assurdi, senza effettivamente fare concorrenza ai prodotti dello stesso segmento. Una tastiera del genere non me la puoi proporre a 159 euro. É' folia.
Pensassero invece a render più snello quel mattone del loro software per le tastiere normali (Logitech Options)
269€, 159€ è la versione vecchia cablata.
Se non altro però questa, esiste praticamente in tutti i layout.
Se prendi una ancora più "economica" huntsman (costo 260€) (che però ha gli switch ottici) ti devi accontentare del layout USA.
Infatti sono in PTB doubleshot (ovvero il top che possa offrire il mercato).
il mio è un po' un confronto mele con pere, condizionato dal fatto che non mi trovo molto con nulla di low profile.
Logitech comunque ha dei listini troppo gonfiati, ci starebbe se avesse 5 anni di garanzia. Con 2 anni proprio no!
per 12€ la K120 fa' quello che serve: scrivere in ufficio.
Per quello che ho potuto vedere resiste anche discretamente in ambienti polverosi (senza esagerare) e i tasti non perdono le scritte troppo velocemente.
qualità modesta ma rapporto prezzo prestazioni ottimo.
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