Il Senato ha approvato il DDL sull'intelligenza artificiale: cosa dice il documento

Il Senato ha approvato il DDL sull'intelligenza artificiale: cosa dice il documento

Il 20 marzo 2025 il Senato della Repubblica ha approvato un importante disegno di legge governativo che stabilisce principi e disposizioni in materia di intelligenza artificiale. Il testo, ora all'esame della Camera dei Deputati, rappresenta un passo decisivo nella regolamentazione dell'AI con l'obiettivo di promuoverne un utilizzo corretto, trasparente e responsabile.

di pubblicata il , alle 11:41 nel canale Web
 

Il Disegno di Legge sull'Intelligenza Artificiale approvato dal Senato italiano il 20 marzo stabilisce un quadro normativo completo per la ricerca, sperimentazione, sviluppo, adozione e applicazione dei sistemi di intelligenza artificiale. Il provvedimento, d'iniziativa governativa, promuove un approccio antropocentrico all'AI, volto a coglierne le opportunità e garantire al contempo la vigilanza sui rischi economici, sociali e sui diritti fondamentali.

La normativa si articola in tre capi principali: principi e finalità, disposizioni di settore, e strategia nazionale con autorità di vigilanza. Le disposizioni si interpretano e si applicano conformemente al regolamento (UE) 2024/1689 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 giugno 2024, creando così un allineamento con la legislazione europea in materia.

DDL AI: principi fondamentali e definizioni

In primis, il DDL definisce chiaramente cosa si intende per "sistema di intelligenza artificiale", "dato" e "modelli di intelligenza artificiale", riprendendo le definizioni del regolamento europeo. I principi generali stabiliscono che lo sviluppo e l'utilizzo dell'AI devono avvenire nel rispetto dei diritti fondamentali previsti dalla Costituzione e dal diritto dell'Unione europea, nonché dei principi di trasparenza, proporzionalità, sicurezza, protezione dei dati personali, riservatezza, accuratezza, non discriminazione, parità dei sessi e sostenibilità.

Un aspetto cruciale riguarda il rispetto dell'autonomia e del potere decisionale dell'uomo: i sistemi di intelligenza artificiale devono essere sviluppati assicurando la sorveglianza e l'intervento umano. Secondo il documento, l'utilizzo dell'AI non deve pregiudicare lo svolgimento con metodo democratico della vita istituzionale e politica. La legge garantisce inoltre alle persone con disabilità il pieno accesso ai sistemi di intelligenza artificiale su base di uguaglianza e senza discriminazioni, in conformità con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.

Per quanto riguarda l'informazione e la riservatezza dei dati personali, il DDL stabilisce che l'utilizzo dell'AI deve avvenire senza recare pregiudizio alla libertà e al pluralismo dei mezzi di comunicazione, garantendo il trattamento lecito, corretto e trasparente dei dati personali. Particolare attenzione è dedicata ai minori: l'accesso alle tecnologie di AI per i minori di 14 anni richiede il consenso di chi esercita la responsabilità genitoriale. Il provvedimento dedica un articolo specifico allo sviluppo economico, promuovendo l'AI come strumento per migliorare la produttività e avviare nuove attività economiche, accrescendo la competitività del sistema economico nazionale e la sovranità tecnologica nel quadro della strategia europea.

Un'eccezione importante riguarda le attività svolte per scopi di sicurezza nazionale dagli organismi di intelligence, quelle di cybersicurezza dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, e quelle svolte per scopi di difesa nazionale dalle Forze armate, che sono escluse dall'ambito applicativo della legge, pur dovendo rispettare i diritti fondamentali.

Disposizioni settoriali dell'AI, secondo il documento

Il Capo II del DDL contiene disposizioni specifiche per diversi settori. In ambito sanitario, l'AI viene promossa per migliorare il sistema sanitario, la prevenzione, la diagnosi e la cura delle malattie, garantendo che non vi siano discriminazioni nell'accesso alle prestazioni. La legge dichiara di rilevante interesse pubblico la ricerca e la sperimentazione scientifica nella realizzazione di sistemi di AI per finalità di prevenzione, diagnosi e cura di malattie. Una novità significativa è l'istituzione di una piattaforma di intelligenza artificiale per il supporto alle finalità di cura, in particolare per l'assistenza territoriale. La progettazione, realizzazione e titolarità della piattaforma sono attribuite all'AGENAS in qualità di Agenzia nazionale per la sanità digitale.

In materia di lavoro, il DDL stabilisce che l'AI deve essere impiegata per migliorare le condizioni lavorative, tutelare l'integrità psicofisica dei lavoratori e accrescere la qualità delle prestazioni. Il datore di lavoro è tenuto a informare il lavoratore dell'utilizzo dell'AI, garantendo l'osservanza dei diritti inviolabili senza discriminazioni. Viene istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali l'Osservatorio sull'adozione di sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, con il compito di definire una strategia, monitorare l'impatto sul mercato e promuovere la formazione.

Per le professioni intellettuali, l'utilizzo dell'AI è finalizzato al solo esercizio delle attività strumentali e di supporto all'attività professionale, con prevalenza del lavoro intellettuale. Le informazioni relative ai sistemi utilizzati devono essere comunicate al cliente con linguaggio chiaro. Anche nella pubblica amministrazione l'AI viene promossa per incrementare l'efficienza, ridurre i tempi dei procedimenti e aumentare la qualità dei servizi, ma sempre in funzione strumentale e di supporto all'attività provvedimentale, lasciando la responsabilità alla persona.

Per l'attività giudiziaria, è sempre riservata al magistrato ogni decisione sull'interpretazione e applicazione della legge. Il Ministero della giustizia disciplina gli impieghi dell'AI per l'organizzazione dei servizi relativi alla giustizia e la semplificazione del lavoro giudiziario.

Strategia nazionale e autorità di vigilanza

Il Capo III del DDL istituisce una strategia nazionale per l'intelligenza artificiale, predisposta e aggiornata dalla struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri competente in materia di innovazione tecnologica e transizione digitale, d'intesa con le Autorità nazionali per l'intelligenza artificiale. L'Agenzia per l'Italia digitale (AgID) e l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) sono designate quali Autorità nazionali per l'intelligenza artificiale: l'AgID è responsabile di promuovere l'AI e definire le procedure di notifica e accreditamento; l'ACN è responsabile per la vigilanza, le attività ispettive e sanzionatorie, oltre che per la promozione dell'AI relativamente ai profili di cybersicurezza.

Le due Agenzie assicurano l'istituzione e la gestione congiunta di spazi di sperimentazione finalizzati alla realizzazione di sistemi di AI conformi alla normativa. Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri è istituito un Comitato di coordinamento composto dai direttori generali delle due Agenzie e dal capo del Dipartimento per la trasformazione digitale.

Il testo del progetto di legge è passato ora alla disamina della Camera dei Deputati, cui è stato inviato il 21 marzo 2025. L'iter legislativo merita particolare attenzione, considerando che la materia da regolamentare è complessa e potenzialmente determinante anche per le modalità di esercizio della giurisdizione. Il DDL prevede anche misure di sostegno ai giovani, in particolare per coloro che hanno svolto attività di ricerca nell'ambito delle tecnologie di intelligenza artificiale, e autorizza la spesa di 300 mila euro annui per ciascuno degli anni 2025 e 2026 per progetti sperimentali volti all'applicazione dell'AI ai servizi forniti dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

Con questa normativa, l'Italia si dota di un quadro regolatorio completo per governare lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, puntando a bilanciare le opportunità di progresso tecnologico con la necessaria tutela dei diritti fondamentali e delle libertà dei cittadini.

6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
jepessen03 Aprile 2025, 11:57 #1
Vabbe', l'ennesima cavolata su robe tecnologiche scritte da chi di tecnologia ne capisce meno di mia madre...
Gringo [ITF]03 Aprile 2025, 12:04 #2
Basterebbe una sola legge:

OGNI LAVORO DEVE ESSERE RETRIBUITO, ANCHE AD UNA MACCHINA CON AI

Perché il futuro dove tutti lavoreranno meno si basa su delle regole ben precise, che chi non lavora avrà una retribuzione, e se nessuno versa e la fine sociale, arriveremo ad un punto dove chi resta avrà fame e distruggerà le macchine, queste avendo un AI diventeranno coscienti che l'Uomo è un pericolo per loro.

Tutto distopico ma sempre più reale.

PS: PAGATELO UN GRAFICO O ALMENO USATE DEI MODELLI PIU ALLENATI, QUELL'IMMAGINE E AL LIMITE DELLA SOPPORTABILITA
peppapig03 Aprile 2025, 12:18 #3
In effetti su un sito di tecnologia usare un'immagine fatta così male proprio su un articolo relativo l'IA è da rovesciarsi
Ma come cavolo si fa?
L'articolo stesso cmq pare scritto da un'IA quindi mi sa che si è proprio al low effort massimo
"fammi un articolo sul ddl sull'ia con qualche foto", copia/incolla, fine lavoro, manco un controllo
Notturnia03 Aprile 2025, 14:43 #4
Originariamente inviato da: Gringo [ITF]
Basterebbe una sola legge:

OGNI LAVORO DEVE ESSERE RETRIBUITO, ANCHE AD UNA MACCHINA CON AI

Perché il futuro dove tutti lavoreranno meno si basa su delle regole ben precise, che chi non lavora avrà una retribuzione, e se nessuno versa e la fine sociale, arriveremo ad un punto dove chi resta avrà fame e distruggerà le macchine, queste avendo un AI diventeranno coscienti che l'Uomo è un pericolo per loro.

Tutto distopico ma sempre più reale.

PS: PAGATELO UN GRAFICO O ALMENO USATE DEI MODELLI PIU ALLENATI, QUELL'IMMAGINE E AL LIMITE DELLA SOPPORTABILITA


decisamente NO..
una IA non è un dipendente è un software.. lo compro.. non gli pago lo stipendio.. nel caso peggiore pago il servizio.. quello è il suo "stipendio" ovvero pago a Microsoft il noleggio di Co-Pilot come pago a chatgpt l'uso del suo software ma figuriamoci se un datore di lavoro deve pagare lo stipendio ad una macchina a controllo numerico solo perchè ha una IA installata sopra..

la macchina mi rimborsa l'energia elettrica che gli do ? ..

dai non scadiamo nel ridicolo. E' vero che molti perderanno il lavoro grazie alle IA ma questo non giustifica che si debba versare un contributo a penalizzazione delle aziende che usano le IA

vorrebbe solo dire che investire in tecnologia non serve a niente e che conviene pagare 400 euro/mese un dipendente sottopagato di una ditta che lavora nell'est Europa per inserire dati piuttosto che pagare una IA che lo fa al suo posto.

le IA sono software e lo si paga o noleggia, fine.
quando saranno esseri viventi ne riparliamo
fabius2103 Aprile 2025, 15:15 #5
Originariamente inviato da: Notturnia
decisamente NO..
una IA non è un dipendente è un software.. lo compro.. non gli pago lo stipendio.. nel caso peggiore pago il servizio.. quello è il suo "stipendio" ovvero pago a Microsoft il noleggio di Co-Pilot come pago a chatgpt l'uso del suo software ma figuriamoci se un datore di lavoro deve pagare lo stipendio ad una macchina a controllo numerico solo perchè ha una IA installata sopra..

la macchina mi rimborsa l'energia elettrica che gli do ? ..

dai non scadiamo nel ridicolo. E' vero che molti perderanno il lavoro grazie alle IA ma questo non giustifica che si debba versare un contributo a penalizzazione delle aziende che usano le IA

vorrebbe solo dire che investire in tecnologia non serve a niente e che conviene pagare 400 euro/mese un dipendente sottopagato di una ditta che lavora nell'est Europa per inserire dati piuttosto che pagare una IA che lo fa al suo posto.

le IA sono software e lo si paga o noleggia, fine.
quando saranno esseri viventi ne riparliamo


Ma presto quando gli umanoidi saranno gestiti da una ia insieme al software per il tracking del corpo, potranno fare tutti i lavori manuali.
UtenteHD03 Aprile 2025, 16:08 #6
Non capisco cosa ci sia da lamentarsi in quanto scritto, ho letto tutto e mi sembra abbiano scritto cose corrette, se le seguissero sarebbe buona cosa, non ho trovato chissa' cosa di strano, poi magari ho letto male io qualcosa.
Per il resto lamentarsi o no i robot e l'IA nel bene e male (come si dice) stravolgeranno tutto, ma visto che non e' a ciel sereno ci si puo' in parte preparare e vedere nuove prospettive o indirizzamenti lavorativi.
Nessuno dice che siano regole che ci salveranno o chissa' che alla Asimov (grande), ma se seguite sarebbe un buon inizio.

Extra, per chi ad esempio chiede che l'IA e/o il robot ci ripagano delle spese ed investimenti, la risposta e' SI, il solo fatto che lavoreranno 24 ore su 24 senza mangiare, dormire, PROTESTARE, gia' cosi' abbiamo recuperato tutto, se non fosse un guadagno non li vorrebbero, da quando c'e' l'Uomo che i CEO, Imprenditori, ed altro vorrebbero una cosa del genere.

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^