Anche Facebook si dà alla musica: Spotify ed Apple Music nel mirino di Zuckerberg

Anche Facebook si dà alla musica: Spotify ed Apple Music nel mirino di Zuckerberg

Il trentunenne miliardario statunitense ha fiutato l'affare della musica in streaming. Ci proverà inizialmente con contenuti invideo, per poi buttarsi a capofitto con un servizio audio tradizionale. L'obiettivo è quello di infastidire Spotify ed Apple Music dall'alto del quasi miliardo e mezzo di utenti del social network, fra cui oltre 800 milioni accedono quotidianamente al servizio

di pubblicato il nel canale Multimedia
 

In principio ci fu Pandora, che altro non era che una "Internet Radio". Lanciato nel gennaio del 2000, Pandora è stato il primo servizio di musica in streaming ad aver avuto un discreto successo di pubblico. Ad oggi è disponibile solamente in 26 paesi nel mondo, Italia esclusa, ma ha lanciato una categoria di prodotto con un'idea decisamente interessante: l'utente inserisce il nome di un brano e il servizio genera dinamicamente una radio basandosi sul genere, sull'artista e sulla tipologia di musica del titolo inserito. Pandora è stato ormai oscurato da molti altri servizi, che si sono espansi nel concetto introducendo modalità d'ascolto del tutto nuove.

Spotify, Rdio, Deezer e, da ultimo, Apple Music, permettono di ascoltare qualsiasi brano musicale da un enorme database di decine di milioni di canzoni. Si tratta dell'estremizzazione del concetto di radio, in cui l'utente può ottenere tutto e subito, in qualsiasi momento, e con una qualità paragonabile a quella dell'ascolto su CD. Un concetto che ha sradicato il metodo tradizionale con cui si è sempre ascoltata negli anni la musica liquida, e che ha costretto a sottoscrivere abbonamenti a pagamento anche l'utente più scettico a mettere mano al portafogli. La stessa Apple ha dovuto abbandonare il vecchio approccio basato su iTunes e iPod per abbracciare la nuova tipologia di software.

Pandora
Pandora

Ma Apple non è l'unica big che vuole entrare nel settore da "ritardatario". Ad aver fiutato l'affare troviamo infatti anche Mark Zuckerberg che, reduce da alcune spese miliardarie, vuole spingere il suo Facebook verso il panorama musicale. Il nome del trentunenne miliardario originario di White Plains è infatti spuntato sulle pagine dei giornali grazie ad alcune indiscrezioni che lo volevano alla ricerca di accordi con le major discografiche. Parliamo delle stesse major che negli ultimi mesi hanno accolto anche i dirigenti di Apple dettando legge sul destino di quello che sarebbe diventato il servizio di streaming musicale della compagnia di Cupertino. I motivi degli ultimi appuntamenti di Facebook sono al momento ignoti.

Alcune voci recenti vedevano Zuckerberg interessato all'introduzione di un servizio di video-streaming supportato da banner pubblicitari all'interno del player nativo di Facebook. Fra i nomi dei partecipanti al progetto troviamo Fox Sports, the NBA, Hearst, Funny or Die, Tastemade, tutte compagnie o network multimediali statunitensi. Inoltre, con i nuovi accordi Facebook vorrebbe sfruttare il crescente successo della piattaforma video del social network anche con i contenuti musicali. La compagnia di Menlo Park avrebbe già partecipato ad incontri con UMG, Sony e WMG, con l'obiettivo di entrare a scavare anche nel settore musicale, e non solo in quello dell'intrattenimento generico.

Dalla sua Facebook ha molti assi nella manica da giocare, come ad esempio le 4 miliardi di visualizzazioni giornaliere sulla sua piattaforma video nativa. Ma alla proposta di realizzare un network parallelo a YouTube e Vevo, sembra che le major musicali abbiano più volte risposto con un due di picche per via delle scarse prospettive di guadagno. Zuckerberg potrebbe rispondere con il supporto dei banner pubblicitari, che dovrebbero garantire ai detentori di diritti d'autore un più che adeguato compenso. Le notizie degli scorsi giorni sono state ulteriormente alimentate da Music Ally, che ha iniziato a spargere benzina sul fuoco delle rivelazioni degli scorsi giorni.

Mark Zuckerberg, il miliardario CEO e fondatore di Facebook
Mark Zuckerberg, il miliardario CEO e fondatore di Facebook

La pubblicazione tematica ha rivelato che, secondo informazioni naturalmente non ancora confermate, Facebook aggiungerà anche un servizio di musica in streaming vero e proprio, concorrente diretto di Spotify, Apple Music, Rdio o Deezer. Ma le etichette musicali richiedono delle garanzie che solo l'analogo servizio in videostreaming può offrire. Facebook consegnerà ai detentori dei diritti d'autore delle royalties per ogni singolo stream ad un prezzo simile a quello stabilito da YouTube, royalties che potrebbero aumentare nel tempo grazie alle consolidate capacità di tracciamento degli utenti da parte del social network.

Solo quando Facebook avrà dimostrato determinate abilità nella monetizzazione dei contenuti riprodotti, le etichette daranno il via libera alla compagnia di Zuckerberg per lanciare un servizio di audio streaming vero e proprio. Quest'ultimo obiettivo è stato considerato da parecchio tempo, e la società al momento sta ancora decidendo eventuali strategie di mercato e pianificando un modello di business per la funzionalità. Entrambi i fattori saranno probabilmente stabiliti sulla base del successo del servizio di video parallelo, che potrà decretare la possibilità di un costo d'abbonamento inferiore su Facebook, rispetto a quello attuato dalla concorrenza.

Spotify Apple Music
Spotiy a sinistra, Apple Music a destra

Amazon, Apple, Google, Microsoft sono fra i big che già partecipano nel settore, ma probabilmente nessuno può ambire ai numeri del social network. Al servizio di Zuckerberg si collegano 1,44 miliardi di account, 798 milioni dei quali lo fanno ogni singolo giorno. Facebook può stracciare con estrema semplicità le potenzialità anche di Apple Music, che può vantare una base d'utenza potenziale di 800 milioni di utenti complessivi. In quest'ottica il nostro pensiero va a Spotify, attuale leader di un settore che sta diventando decisamente caldo ed ostico: da una parte si trova a lottare contro il fanatismo degli utenti della Mela e i 3 mesi di streaming gratis di Apple Music, dall'altra potrebbe scontrarsi con Zuckerberg che inizia a sparare a tutto spiano brani musicali sulle newsfeed dei propri utenti.

Il futuro di Spotify, uno dei servizi più validi della sua categoria, potrebbe di fatto essere seriamente compromesso, sempre se Zuckerberg non si sveglierà un giorno e deciderà di investire i miliardi della sua compagnia sul servizio svedese. È un'indiscrezione che si ripete da tempo quest'ultima e, considerando il modus operandi del giovane multimiliardario, non è un'ipotesi così assurda da pensare.

9 Commenti
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astaroth209 Luglio 2015, 19:42 #1
Perchè la foto di Jessie Eisenberg in copertina notizia?!
Andreww!!!10 Luglio 2015, 00:38 #2
Originariamente inviato da: astaroth2
Perchè la foto di Jessie Eisenberg in copertina notizia?!


Sarà l'unica che rimanda ad un Zuckerberg con le cuffie al collo!
reptile998510 Luglio 2015, 01:10 #3
Originariamente inviato da: astaroth2
Perchè la foto di Jessie Eisenberg in copertina notizia?!


Perchè Nino Grasso non sa chi è Jesse Eisenberg e credeva fosse Zuckerberg da giovane
]Rik`[10 Luglio 2015, 09:18 #4
astaroth210 Luglio 2015, 09:54 #5
non ci credo, davvero ha fatto sta cosa?
tony7310 Luglio 2015, 10:39 #6
Come sono contento di essere fuori da tutte ste minchiate come facebbok e quelle porcate che ti propoinano musica a qualità infima.

La musica la ascolto come Dio comanda sul mio impianto e non su un m€rdoso cellulare...


E ci fanno pure i miliardi
matsnake8610 Luglio 2015, 10:44 #7
beh musica a qualità infima no.
Già la qualità base di spotify in cuffia si sente bene.
Certo se si usano delle cuffiette da 10 euro non si puo pretendere chissà quale qualità.
TigerTank10 Luglio 2015, 11:42 #8
Più che altro io ormai sto alla larga da FB visto che si sta trasformando sempre più da social network a piattaforma commerciale....e si sa che commercialmente parlando i dati e le abitudini di milioni e milioni di users(o forse sarebbe meglio dire "clienti" già pronti sono oro!
amd-novello10 Luglio 2015, 19:51 #9
ok marco zuccherobergo si compra spotify

facciamo 35mld?
20 mld whatsapp

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