eCall, l'auto chiama i soccorsi da sola in caso di incidente

Dal 2015 tutte le nuove automobili dovranno essere in grado di supportare un sistema di comunicazione capace di attivarsi automaticamente in caso di emergenza. La tecnologia alla base ha però le potenzialità di innescare una rivoluzione nel settore dell'auto
di Andrea Bai pubblicato il 26 Novembre 2013 nel canale MercatoMachine-to-machine, una potenziale rivoluzione per il settore dell'automobile
Le automobili moderne dispongono di una serie di soluzioni di assistenza alla guida che operando spesso in sinergia tra loro hanno consentito di incrementare notevolmente la sicurezza stradale. Si tratta di sistemi che sono basati su una vasta gamma di sensori che monitorano sia lo stato del veicolo sia le condizioni della strada e dell'ambiente circostante, raccogliendo numerosi dati che opportunamente incrociati ed interpretati possono consentire l'automazione di una serie di procedure e manovre d'emergenza evitando l'occorrenza di incidenti o contenendone gli esiti.
Le auto possono produrre quindi una grande quantità di informazioni utili, a patto di essere in grado di estrarre queste informazioni e di trasformarle in qualcosa che abbia un significato. Si tratta di informazioni che potrebbero essere di utilità ancor maggiore, oltre che per i servizi di assistenza alla guida, quando divenga possibile condividerle anche "all'esterno" della vettura, sfruttando appunto una SIM integrata nel veicolo per comunicare e trasmettere questi dati a terzi: tra veicoli, verso centri di informazione, con la casa produttrice dell'auto, al rivenditore. Si tratta di una declinazione del paradigma conosciuto con il nome di machine-to-machine (M2M), un sottoinsieme del più ampio universo della cosiddetta Internet of Things. Machine-to-machine, ovvero una comunicazione che avviene esclusivamente tra dispositivi, senza che sia necessaria l'interazione dell'uomo.
Guardando all'intero mondo machine-to-machine balza all'occhio come il settore dell'auto sarà di gran lunga quello più ampio e vivace, mettendo in ombra il settore del pubblico servizio, quello dei beni al consumo e quello della produzione. Secondo gli studi di alcuni analisti il paradigma machine-to-machine applicato al settore dell'auto permetterà di generare nel 2012 199 miliardi di fatturato. E uno dei principali motori di crescita è proprio l'implementazone di eCall promossa dalla Comunità Europea.
L'implementazione della tecnologia eCall seguendo l'opzione dell'integrazione all'interno dell'auto di una SIM (e di un sistema di comunicazione cellulare) comporterà inevitabilmente dei costi aggiuntivi per i produttori di automobile. A fronte di ciò i produttori cercheranno di fare leva su questo nuovo elemento all'interno delle loro vetture per cogliere le opportunità di generare nuovi flussi di fatturato.
E' proprio a questo proposito che David Levine, Global Head of Automotive Business Develoment di Vodafone, osserva: "La principale tendenza sull'agenda di chiunque sono i big data, ma nel mondo delle comunicazioni machine-to-machine sono gli small data ad essere importanti. Le comunicazioni M2M stanno aiutando i produttori a meglio comprendere le prestazioni ed il comportamento di guida dei loro veicoli. Ciò permette ai produttori di sviluppare ed evolvere nuove relazioni con i clienti e a proporre nuovi ed innovativi servizi a valore aggiunto".
Il paradigma M2M applicato al settore delle auto permette di stabilire un nuovo canale di comunicazione bidirezionale tra l'automobile ed il fornitore dei servizi: di norma quando un'automobile lascia la concessionaria vi torna solamente per espletare le esigenze di manutenzione programmata o per interventi di riparazione. Con l'avvento dell'M2M sarà possibile stabilire un legame più solido tra il cliente e la concessionaria, con la possibilità di proporre una serie di servizi su minsura in grado di differenziare l'offerta da quella della concorrenza.
La concessionaria avrebbe la possibilità, ad esempio, di impiegare le informazioni diagnostiche inviate dall'automobile per identificare ed eventualmente prevenire problemi alla vettura, comunicando al cliente se è il caso di effettuare un'ispezione o un intervento di manutenzione. I produttori di auto possono inoltre collaborare con un ecosistema di partner, come già avviene da parte di alcune case automobilistiche, per offrire servizi di informazione e intrattenimento, come lo streaming di video e di musica o l'accesso ad applicazioni che possano migliorare l'esperienza di guida e di viaggio, tramite la rete cellulare dell'auto. Il pubblico, dinnanzi a queste possibilità offerte dalla tecnologia, inizierà presto ad aspettarsi l'offerta di servizi aggiuntivi come ad esempio il tracciamento di un veicolo rubato (come avviene con i sistemi notebook, ad esempio), l'assistenza automatica in caso di guasti o lo sblocco remoto della vettura, previa opportuna verifica dell'identità, nel caso in cui si siano smarrite le chiavi.