Intel e l'investimento tecnologico in Italia: perché bisogna sperare che vada in porto

Intel sta trattando con il governo per aprire un impianto relativo al back-end dei processori in Italia. Ma cosa significa back-end e cosa potrebbe significare in futuro? Tra parole ingannevoli come "packaging" e altre considerazioni, vediamo perché l'arrivo nel Bel Paese del colosso dei microchip potrebbe essere una bellissima notizia.
di Manolo De Agostini pubblicato il 03 Maggio 2022 nel canale ProcessoriIntel
18 Commenti
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Poi quando è morto Adriano Olivetti gli (im)prenditori italiani ci hanno messo le mani...
Brionvega...
appena si rendono conto del costo del lavoro più alto d'europa, del sistema italiota dei "favori" e dei i sindacati che gli staranno addosso perchè loro sono la multinazionale cattiva e sfruttatrice scapperanno
comunque si spera che arrivino varie aziende di questo tipo, sia mai che da cosa nasca cosa, magari si crei qualche nuova centrale geotermica...
E a volerlo allungare con la stessa miopia, intanto c'è una azienda in più che crea opportunità di lavoro. Se poi le condizioni di lavoro sono da schiavisti resteremo a casa a percepire il reddito di cittadinanza e l'azienda chiuderà.
Per come la vedo io, aziende come INTEL è sempre meglio che aprano qui in Italia che in Polonia o chissàdove.
Dobbiamo anche slegarci dai luoghi comuni per cui se una azienda preferisce l'estero sono i soliti cattivi che aprono dove la manodopera costa meno, mentre se investono in Italia è perchè hanno fatto un accordo favorevole dove a guadagnarci sono solo i politicanti di turno.
Alla fine, considerando anche la morfologia dell'Italia le scelte sono risultate quasi scontate:
- Piemonte = Torino = Fiat zone industriali ricche di servizi, e ad un passo dalla Francia
- Lombardia = Milano = capitale dell'industrializzazione italiana
- Veneto = Verona/Padova = citta amipamente industrializzate e con vicinanza all'autostrada del brennero
- Puglia = Taranto = acciaierie e punto strategico per il trasporto navale
comunque si spera che arrivino varie aziende di questo tipo, sia mai che da cosa nasca cosa, magari si crei qualche nuova centrale geotermica...
quoto tutto
e concordo che finalmente qualche articolo che fa informazione
consiglio a @Manolo: forse un po' lunghetto, si poteva persino dividere in due puntate...
beh, dipende da quanto si tira la corda... cioè, se paga tutto lo Stato (cioè NOI) il vantaggio si riduce... ci sta finanziare, ma senza calare le braghe e mettersi a 90.
un impiegato versa allo stato 300.000 euro in 40 anni di lavoro per una pensione da 16-17.000 euro netti.
4.5 miliardi diviso 5000 sono 900.000 a testa.
potrebbero pagare quelle 5000 persone con una pensione di 50.000 euro all'anno netti senza muovere un sasso o pagare 15.000 persone 1500 euro al mese per quasi 20 anni.
il finanziamento delle imprese è la solita truffa all'italiana.
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