Regno Unito, rischio apocalisse IA: milioni di posti di lavoro in fumo e rete elettrica alle corde?

Regno Unito, rischio apocalisse IA: milioni di posti di lavoro in fumo e rete elettrica alle corde?

Nel Regno Unito si valuta l'impatto della diffusione dell'intelligenza artificiale, sia in termini occupazionali che sulla rete elettrica. Tra chi parla di "jobs apocalypse" e chi vede nel boom dei datacenter un problema, l'IA finisce al centro del dibattito.

di pubblicata il , alle 07:11 nel canale Web
 

Due notizie apparentemente scollegate, ma unite dal filo conduttore dell'intelligenza artificiale, arrivano dal Regno Unito.

La prima è un report dell'Institute for Public Policy Research (IPPR) secondo cui l'intelligenza artificiale potrebbe creare una cosiddetta "jobs apocalypse", un'apocalisse occupazionale, con quasi 8 milioni di posti di lavoro destinati ad andare in fumo.

La seconda riguarda la rete elettrica nazionale, peraltro un tema trattato di recente parlando dei timori dall'altra parte dell'oceano. Il CEO della britannica National Grid ha lanciato l'allarme sulla tenuta della rete elettrica, parlando di una crescita della domanda fortissima, legata anche all'intelligenza artificiale (datacenter) e all'elettrificazione, che impone di agire rapidamente per non trovarsi in cattive acque nei prossimi anni. Andiamo con ordine.

L'IA spazzerà via quasi 8 milioni di posti di lavoro

Secondo quanto riportato dal Guardian, l'Institute for Public Policy Research (IPPR) stima che nello scenario peggiore quasi 8 milioni di posti di lavoro nel Regno Unito potrebbero andare persi a causa dell'intelligenza artificiale nei prossimi 3-5 anni.

Donne, lavoratori più giovani e quelli con salari più bassi le figure più a rischio. Inoltre, lavori di basso livello, part-time e amministrativi saranno quelli più esposti a una sostituzione da parte dell'intelligenza artificiale.

Con un numero crescente di aziende pronte ad adottare dapprima tecnologie di intelligenza artificiale generativa e poi soluzioni di automazione potenziate dall'IA, sempre più posti di lavoro potrebbero cadere, falcidiati dalla scure dell'intelligenza artificiale.

Analizzando 22.000 attività che coprono ogni tipo di lavoro, l'IPPR ritiene siano a rischio l'11% delle attività attualmente svolte dai lavoratori. Quella cifra potrebbe, tuttavia, salire fino al 59% con l'arrivo di tecnologie capaci di gestire processi sempre più complessi.

Attività cognitive di routine - tra cui la gestione di database, pianificazione e inventario - sono già a rischio, con lavori entry level e part-time come la segretaria, gli amministrativi e gli addetti al servizio clienti potenzialmente a rischio.

IPPR afferma che dopo una prima fase, la seconda ondata di adozione dell'intelligenza artificiale potrebbe impattare su posti di lavoro sempre più remunerativi, ovvero "attività non di routine" come la creazione di database, il copywriting e la progettazione grafica.

Come accennato, le donne potrebbero essere le più colpite, poiché "hanno maggiori probabilità di lavorare nelle occupazioni più esposte, come le attività di segreteria e quelle amministrative".

Nello scenario peggiore, l'IPPR stima che 7,9 milioni di posti di lavoro andranno persi, con gli eventuali vantaggi per l'economia derivanti dai miglioramenti della produttività annullati da una crescita zero del PIL entro tre-cinque anni.

Nello scenario migliore, invece, l'IA non rimpiazzerà nessuno ma aiuterà la forza lavoro aumentandone la produttività: in quel caso il PIL potrebbe aumentare del 4%, ovvero circa 92 miliardi di sterline all'anno.

Il think tank richiede un'azione governativa che impedisca l'apocalisse occupazionale e aiuti a sfruttare l'IA per incrementare l'economia e gli standard di vita.

"L'intelligenza artificiale generativa già esistente potrebbe portare a grandi perturbazioni del mercato del lavoro o potrebbe stimolare enormemente la crescita economica. In ogni caso, è destinata a cambiare le regole del gioco per milioni di noi", ha dichiarato Carsten Jung, economista senior di IPPR.

"Ma la tecnologia non è il destino e un'apocalisse occupazionale non è inevitabile: governo, datori di lavoro e sindacati hanno ora l'opportunità di prendere decisioni cruciali che garantiscano la buona gestione di questa nuova tecnologia. Se non agiscono presto, potrebbe essere troppo tardi".

La sfida per la rete elettrica da parte dei datacenter

Il CEO di National Grid ha avvertito che l'utilizzo di energia da parte dei datacenter è destinato a crescere in modo drastico, mettendo ulteriore pressione su una rete già sotto stress. Secondo John Pettigrew, l'industria energetica del Regno Unito ha raggiunto un "momento cruciale" e ha proposto lo sviluppo di una rete di trasmissione onshore a ultra-alta tensione.

"Oggi, proprio come negli anni '50, ci troviamo con una rete limitata", ha dichiarato Pettigrew. "La domanda sulla rete sta crescendo in modo drammatico e si prevede che raddoppierà entro il 2050 man mano che riscaldamento, trasporti e industria continueranno ad elettrificarsi. La futura crescita di tecnologie fondamentali come l'intelligenza artificiale e il calcolo quantistico comporterà infrastrutture di calcolo su larga scala e ad alta intensità energetica".

"La domanda da parte dei datacenter commerciali aumenterà di sei volte, solo nei prossimi dieci anni, e nelle case ci sarà un crescente spostamento verso le pompe di calore e i veicoli elettrici", spiega Pettigrew.

L'aumento della richiesta energetica, unito ai vincoli ambientali, impone quindi soluzioni nuove e creative. "Un approccio che riteniamo abbia potenziale è la costruzione di una rete di trasmissione onshore a ultra-alta tensione fino a 800.000 volt", ha aggiunto Pettigrew.

"Questa si sovrapporrebbe alla rete supergriglia esistente, una super-supergriglia per così dire. Questa nuova rete consentirebbe il trasferimento di grandi quantità di energia in tutto il Paese, con sottostazioni ad alta capacità strategicamente posizionate, supportando il collegamento di grandi fonti energetiche a grandi centri di domanda attraverso la nuova rete. Questo modello consolida le infrastrutture connettendo i poli di maggiore capacità nei luoghi in cui sono più necessari. È un approccio sia strategico che proattivo invece dell'attuale approccio incrementale, tattico e reattivo".

Alla fine dello scorso anno, il governo del Regno Unito ha annunciato un investimento di 960 milioni di sterline (1,1 miliardi di dollari) in industrie verdi e nel rinnovo della rete elettrica del Paese. Il governo ha affermato che il suo "piano di azione per i collegamenti" sarà in grado di ridurre i ritardi medi di collegamento alla rete da cinque anni a sei mesi, liberando fino a 100 GW di capacità.

Basterà? La reazione dei governi e degli enti preposti sarà sufficientemente rapida davanti a una tecnologia che corre più veloce di quanto pensiamo? La sfida energetica si prevede decisamente più difficile e importante di quella tecnologica, ma a dirlo non siamo certo noi, ma il CEO di OpenAI Sam Altman che, solo pochi mesi fa a Davos, disse che il futuro dell'intelligenza artificiale era legato strettamente a quello dell'energia.

14 Commenti
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cagnaluia29 Marzo 2024, 07:35 #1
...non mi e' chiaro quali posti di lavoro porterebbe via.. quelli che oggi sono occupati in...? (intendo nello specifico, si svegliano la mattina, accendo l'auto, si recano a lavoro, e poi fanno? cosa? Creano i database? Tutti i giorni, tutto il giorno?) oppure occupati in politica forse?

...i copywriter poi, ho visto i copywriter comprarsi schermi 49 curvi e lunghi per farci perennemente stare una pagina aperta di chatgpt a farsi compattare testi di argomenti che conoscono a braccio. Non hanno mica perso il lavoro, lo fanno respirando meglio.
amd-novello29 Marzo 2024, 07:52 #2
la richiesta di corrente raddoppierà e pensano al verde e non al nucleare. idiozia.
Vindicator29 Marzo 2024, 08:00 #3
chatgpt è solo un esempio, ci sono gia molti tipi di ia, ad esempio fanno video di marketing e altre cose del genere, è solo l'inizio

hanno detto che probabilmente col passare del tempo superera addirittura l'energia consumata per i bitcoin, qualsiasi utente con una nvidia puo generare contenuti
gd350turbo29 Marzo 2024, 08:49 #4
"jobs apocalypse" ?
Ah bè se sei uno di quei tanti che si alzano la mattina e si mettono davanti alla webcam per farsi riprendere mentre si truccano, o fanno altre cose, è facile che un ia prenda il tuo posto in quanto le ditte che ti danno i prodotti da sponsorizzare con un ia fanno tutto.

Se avete paura che un ia rubi il vostro lavoro, fatene uno vero...
Agricoltore, la gente mangierà sempre e un ia fino a che non sarà in grado di replicarsi in robot, non vi potrà sostituire, o l'idraulico, muratore, elettricista ecc.ecc.
cagnaluia29 Marzo 2024, 08:57 #5
Originariamente inviato da: gd350turbo
"jobs apocalypse" ?
Ah bè se sei uno di quei tanti che si alzano la mattina e si mettono davanti alla webcam per farsi riprendere mentre si truccano, o fanno altre cose, è facile che un ia prenda il tuo posto in quanto le ditte che ti danno i prodotti da sponsorizzare con un ia fanno tutto.

Se avete paura che un ia rubi il vostro lavoro, fatene uno vero...
Agricoltore, la gente mangierà sempre e un ia fino a che non sarà in grado di replicarsi in robot, non vi potrà sostituire, o l'idraulico, muratore, elettricista ecc.ecc.



io78bis29 Marzo 2024, 09:08 #6
Originariamente inviato da: gd350turbo
"jobs apocalypse" ?
Ah bè se sei uno di quei tanti che si alzano la mattina e si mettono davanti alla webcam per farsi riprendere mentre si truccano, o fanno altre cose, è facile che un ia prenda il tuo posto in quanto le ditte che ti danno i prodotti da sponsorizzare con un ia fanno tutto.

Se avete paura che un ia rubi il vostro lavoro, fatene uno vero...
Agricoltore, la gente mangierà sempre e un ia fino a che non sarà in grado di replicarsi in robot, non vi potrà sostituire, o l'idraulico, muratore, elettricista ecc.ecc.


Sicuramente i lavori meno a rischio sono quelli fortemente manuali ma anche lì potrebbe esserci un qualche impatto.
I lavori dove c'è poco valore aggiunto saranno per forza sostituiti o fortemente ridimensionati come presenza umana.
Chiaro che le prime ad adottare IA saranno le medio grandi, le piccole forse saranno più lente anche se non è detto visto che dipenderà dal prezzo a cui il servizio sarà offerto
io78bis29 Marzo 2024, 09:13 #7
Originariamente inviato da: cagnaluia
...non mi e' chiaro quali posti di lavoro porterebbe via.. quelli che oggi sono occupati in...? (intendo nello specifico, si svegliano la mattina, accendo l'auto, si recano a lavoro, e poi fanno? cosa? Creano i database? Tutti i giorni, tutto il giorno?) oppure occupati in politica forse?

...i copywriter poi, ho visto i copywriter comprarsi schermi 49 curvi e lunghi per farci perennemente stare una pagina aperta di chatgpt a farsi compattare testi di argomenti che conoscono a braccio. Non hanno mica perso il lavoro, lo fanno respirando meglio.


Si ma i già occupati saranno ridimensionati come numero. E non ci saranno nuovi ingressi.

Inoltre se il vero lavoro lo fa chatgpt nulla vieta, alla prima richiesta di aumento o altro, di dare una pedata nel c*** e mettere un'altra scimmia davanti lo schermo a premere tarsti
Opteranium29 Marzo 2024, 09:27 #8
regno unito come il resto del mondo.. tempi duri ci aspettano
barzokk29 Marzo 2024, 09:29 #9
Originariamente inviato da: gd350turbo
"jobs apocalypse" ?
Ah bè se sei uno di quei tanti che si alzano la mattina e si mettono davanti alla webcam per farsi riprendere mentre si truccano, o fanno altre cose

quali altre cose ?
...
Ahhh se penso che il "mestiere più vecchio del mondo" è stato messo in crisi da Onlyfans,
ed ora sarà sempre la tecnologia a riequilibrare le cose e farle ritornare all'antico mestiere, quasi mi commuovo
gd350turbo29 Marzo 2024, 09:34 #10
Originariamente inviato da: barzokk
quali altre cose ?

queste
Originariamente inviato da: barzokk
ed ora sarà sempre la tecnologia a riequilibrare le cose e farle ritornare all'antico mestiere, quasi mi commuovo

Eh dovranno tornare nel mondo reale...

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