La rete elettrica americana sull'orlo del baratro? L'intelligenza artificiale è un problema
Negli Stati Uniti sono allarmati: la crescita esponenziale di datacenter per l'intelligenza artificiale, l'espansione produttiva nei semiconduttori, il mining e la transizione verso l'elettrico rischiano di far collassare l'infrastruttura di distribuzione dell'energia.
di Manolo De Agostini pubblicata il 08 Marzo 2024, alle 09:41 nel canale WebIl CEO di Sam Altman l'aveva anticipato: la disponibilità di energia rappresenterà una sfida per la diffusione dell'intelligenza artificiale. A distanza di qualche settimana, il Washington Post racconta di come "vaste aree degli Stati Uniti rischiano di rimanere a corto di energia" a causa della diffusione dei datacenter affamati di elettricità, nuovi impianti produttivi, pompe di calore e le auto elettriche che proliferano nel Paese, lasciando i fornitori e istituzioni locali alla ricerca di soluzioni per potenziare la rete elettrica nazionale, spesso datata.
In Georgia, la domanda di energia dal comparto industriale sta raggiungendo livelli record e si stima che nel prossimo decennio supererà di 17 volte quella registrata di recente. Anche l'Arizona Public Service prevede che, in assenza di importanti aggiornamenti alla rete, la capacità di trasmissione energetica verrà sopraffatta prima della fine del decennio. La Virginia del Nord, inoltre, avrebbe bisogno dell'equivalente di diverse grandi centrali nucleari per servire tutti i nuovi datacenter pianificati e in costruzione.

"Quando si guardano i numeri, è sconcertante", ha detto Jason Shaw, presidente della Georgia Public Service Commission, che si occupa di regolare l'elettricità. "Ti gratti la testa e ti chiedi come siamo finiti in questa situazione. Come mai le proiezioni erano così lontane? Ciò crea una sfida mai vista prima".
La rapida innovazione nel campo dell'intelligenza artificiale sta portando non solo alla costruzione di enormi datacenter, ma anche di fabbriche per produrre semiconduttori. A questo fenomeno si aggiunge la proliferazione del crypto-mining già in atto da tempo negli USA.
Le strozzature lungo una rete elettrica spesso datata stanno quindi aumentando e molti si chiedono: chi pagherà gli investimenti necessari per dare energia a tutti? I contribuenti o le società che richiedono sempre più risorse?
La situazione, inoltre, minaccia di soffocare la transizione verso un'energia più pulita, con i dirigenti dei servizi pubblici che esercitano pressioni per ritardare la dismissione di impianti a combustibili fossili e, al contrario, aprirne di nuovi. L'impennata dei consumi energetici sta già ritardando la chiusura delle centrali a carbone in Kansas, Nebraska, Wisconsin e Carolina del Sud.
Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia, i 2700 data center del Paese hanno consumato oltre il 4% dell'elettricità totale nel 2022 ed entro il 2026 arriveranno al 6%. La quota è destinata a salire a fronte di consumi residenziali e di realtà più piccole la cui richiesta rimane relativamente stabile grazie alla maggiore efficienza di elettrodomestici e dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento.
Davanti a questo fenomeno, negli Stati Uniti si è scatenata tra le grandi società una vera e propria corsa alla ricerca di aree con una buona rete di trasmissione dell'energia, tanto che i prezzi di alcuni terreni sono triplicati o quadruplicati in valore.

In Georgia, la principale compagnia elettrica statale, Georgia Power, ha indicato nei datacenter la principale causa delle difficoltà della rete elettrica, tanto che i politici locali stanno valutando se tagliare gli incentivi che attirano nuovi insediamenti tecnologici nello Stato.
La situazione è quindi complessa, da una parte la corsa tecnologica varata dal CHIPS Act e da altri programmi come l'Inflation Reduction Act per mantenere gli Stati Uniti al vertice economico mondiale, dall'altra le problematiche che stanno sorgendo, di non facile risoluzione visti i tempi stretti.
Non è un caso che una realtà come Microsoft abbia preso in considerazione di puntare sull'energia nucleare, siglando un accordo per acquistare energia da un'azienda che punta a ottenere energia dalla fusione.
Le grandi aziende tecnologiche stanno esplorando modi per cui l'intelligenza artificiale possa diventare da problema a risorsa, sfruttandola per trovare soluzioni che facciano funzionare la rete in modo più efficiente, ma è un percorso lungo.
Il governo federale e i singoli Stati hanno quindi una sfida enorme da gestire: sostenere la transizione verde conciliandola con le richieste energetiche in forte aumento a causa degli investimenti in nuove tecnologie.










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31 Commenti
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Anche nessuno di quelli che contano un c@zzo lo ha mai detto... Ma proprio mai. È incredibile che le previsioni siano state così sbagliate o forse non si sono lette perché danno fastidio?
Per quanto riguarda i data center per l'ia in effetti è un fenomeno più recente ma sicuramente chatgpt ci darà la soluzione. Che intelligenza è sennò?
Ma su dai, basta mettere un pannello solare pieghevole sul tetto di una tesla e risolvi...
Ma se si sono mossi TUTTI a livello Mondiale in questo senso (sapendo tutti i rischi a cui saremmo giunti) un motivo ci sara'... e poi si aggiunge il mining (che tuttora non ho ho capito che bene faccia alla Societa') e l'AI oramai vitale in quasi tutto, beh.. se non troviamo una soluzione anche per il consumo eccessivo dell'acqua, beh.. son cavoli pesanti.. vedrai che optano per mini reattori o chissa' che..
Posso lasciare accesa anche la lampada solare per la piantagione.
Tanto ho già buttato tutte le alogene energivore in casa e ho messo i led che durano 30.000 ore che accendo e spengo con Siri.
A occhio ci basta anche per una decina di datacenter.
Lo chiedo a chatgpt.
La centrale a scoregge mi mancava...
Come funzionerebbe ?
Come funzionerebbe ?
Entrano fagioli ed esce metano
Come funzionerebbe ?
https://www.rinnovabili.it/mobilita...-emissioni-123/
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