Virus informatico ruba informazioni alla polizia giapponese

Un caso di irresponsabilità di un ufficiale della polizia giapponese ha causato la diffusione online dei dati sensibili riguardanti 1500 persone.
di Marco Giuliani pubblicata il 07 Marzo 2006, alle 18:16 nel canale Sicurezza1500 sono gli indagati che si sono visti diffondere i propri dati personali su internet a causa di un virus informatico in quella che sarà considerata la più grande fuga di informazione dalla polizia.
Il giornale giapponese Mainichi ha infatti pubblicato la notizia secondo la quale le informazioni recuperate dalle indagini della prefettura di Okayama, città giapponese, sarebbero state diffuse attraverso il Peer To Peer Winny a causa di un virus informatico presente all'interno dei pc della prefettura.
Sebbene la polizia non voglia rilasciare nessuna informazione sulla quantità di dati persi, il giornale avrebbe messo le mani sui presunti file condivisi, potendo così leggere molti nomi, tra le quali vittime di crimini sessuali e una lista di iscrizione per un partito a favore di un legislatore.
"Mi dispiace veramente tanto per aver causato così tanti problemi alla prefettura" ha dichiarato l'investigatore che ha causato la fuga di informazioni.
L'investigatore avrebbe compilato i documenti con informazioni riservate apprese tra il Settembre del 1999 e l'Ottobre del 2002. Quando il computer dell'ufficio aveva cominciato a dare problemi, l'investigatore come misura preventiva ha copiato tutti i dati sul proprio pc casalingo. Durante lo scorso Gennaio, dopo aver installato Winny sul pc, è rimasto infettato da un virus informatico sconosciuto e i dati sono stati condivisi sulla rete del Peer To Peer giapponese.
La prefettura ha fatto sapere che porgerà le proprie scuse ad ogni vittima di questo incidente e prenderà le misure necessarie nei confronti dell'investigatore.
18 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoChe il vero virus resti fra le sedia e il monitor è un dato di fatto:
non si conservano dati sensibili in questo modo...
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