La Francia verso una legge per arginare il download illegale di materiale coperto da copyright

Atteso per il 9 aprile il voto definitivo che potrebbe approvare la legge volta a scoraggiare il download illegale di materiale coperto da diritto d'autore
di Alessandro Bordin pubblicata il 03 Aprile 2009, alle 09:06 nel canale SistemiSarà la Francia, con buona probabilità, a fare il primo passo concreto per arginare il download illegale dalla rete di materiale coperto da copyright, specie attraverso i software P2P. E' infatti atteso per il 9 di aprile, ovvero fra qualche giorno, il voto definitivo che potrebbe portare ad un vero e proprio giro di vite su un tema molto spinoso.
Il principio in sé è sacrosanto, nessuno lo nega. Si può essere o non essere d'accordo con il concetto di copyright o diritto d'autore, ma è un fatto che questo esiste ed è da sempre tutelato con leggi più o meno precise. L'avvento della rete ha però scombussolato le carte in tavola di un mercato molto fiorente, spiazzando letteralmente legislatori e artisti, portando ad un ridimensionamento dell'indotto del mercato discografico e cinematografico senza precedenti.
Cosa succede in Francia e perché la legge in via di approvazione è da molti osteggiata e ritenuta controversa? Cerchiamo di capire cosa succede. La legge si propone di scoraggiare il download di materiale coperto da copyright senza averne diritto passando da tre livelli di provvedimento, di severità crescente. Primo livello: nessuna multa in denaro e nessun rimborso a chi detiene i diritti d'autore, ma un semplice richiamo formale a non farlo più.
Chi si occupa di vigilare? Un ente creato ad hoc, HADOPI, Haute Autorité pour la Diffusion des Ouvres et la Protection des Droits sur Internet, che si prenderà la briga di richiamare ad un comportamento compatibile con la legge a mezzo di raccomandata ed e-mail. L'utente recidivo vedrà inasprirsi i provvedimenti a proprio carico, con una "pena" che prevede la disconnessione dalla rete per un periodo da qualche mese ad un anno.
Inevitabili le polemiche conseguenti a questa scelta che, sebbene cerchi di arginare un fenomeno sicuramente illegale, costringe gli enti chiamati a vigilare ad un vero e proprio controllo delle attività di navigazione, con tutti i problemi di privacy ad esso connessi. Anche la Commissione Europea si dice perplessa, facendo notare come la repressione non sia probabilmente la scelta migliore. Privare l'utente della connessione inoltre viene considerato un provvedimento eccessivo, sicuramente sproporzionato alla colpa. La votazione è attesa per il 9 aprile, come accennato in precedenza. Sono in via di discussione alcune emendamenti, motivo per il quale è lecito attendere fino a quella data per avere un quadro più preciso.
346 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoA parte la parentesi, ormai in questo mondo la privacy o ce la scordiamo o decidiamo che è un diritto al pari degli altri nella Carta dei Diritti Umani e in tale direzione si và in modo convinto e ostinato.
La pirateria si combatte con beni non taroccabili, perdonate il francesismo. Ad esempio il BluRay stà creando un ritorno alla legalità vista l'impossibilità di avere in rete o su altro supporto, almeno per ora, la stessa qualità. E che allora sulla qualità si lavori, le tecnologie restino al passo per essere concorrenziali con l'illegalità che a tutti gli effetti è un concorrente economico e non si stia anni a decidere quale standard adottare.
Insomma legittimo combattere chi ruba, perchè è rubare, ma per favore questo non significhi per i produttori sperare di tornare all'agio e alla facilità. Anche nell'industria dello spettacolo occorre essere competititivi, ricercare... e su questo povera Italia..., innovare... e anche su questo povera Italia..., insomma diventare imprenditori veri.
Cmq a parte la violazione della privacy che di fatto già in alcune forme in Italia avviene, mi sembra interessante il metodo dei 3 gradi.
1) le grandi potenze come la Francia prima di parlare di "principi" e "diritti" dovrebbero farsi non un semplice bagno di umiltà ma minimo un idromassaggio di un paio di secoli (vedi la puntata di Report sul nucleare in francia.
2) possibile che con tutti i problemi che ci sono ora in europa e nel mondo, non gli venga in mente niente di meglio da fare ai governi
3) se la politica modello itunes (ma senza DRM) fosse stata sposata dall'inizio e fosse estesa ai film, ci sarebbe meno pirateria. Per quanto riguarda il sw, la colpa è totalmente della politica di prezzi folli delle sw house.
Certo non potevano beccare un momento migliore.
In Italia
Secondo me in Italia una legge del genere non potra' essere mai applicata,le persone che scaricano illegalmente sono milioni,alle prossime elezioni la gente al momento di votare mandera' a casa il centrodestra perche' è una grandissima infamata e i politici stessi si rendono conto di queste cose...Cmq sia, se ci riescono, tanto meglio.
[...]
La penso esattamente allo stesso modo: e' sacrosanto il diritto degli artisti di ricevere compensi per le loro opere ed e' assurdo che alle spalle degli artisti mangino tante persone (che si assegnano cifre assolutamente folli).
Detto questo.. non credo che una legge di questo tipo possa davvero portare a risultati utili agli artisti: piu' probabilmente saranno i soliti manager che potranno permettersi di nuovo di girare in Ferrari, Lambo ecc. (posto che abbiano davvero mai avuto problemi a farlo...)
senza contare anche la nascita all'interno di comunità chiuse tipo le facoltà o circoli aziendali della pratica del public sharing simile al cestone dei libri abbandonati, il cestone dell'hard disk rotfl tanto con quello che costano oggi ce lo possiamo permettere.
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