MakerBot licenzia il 20% degli impiegati

L'azienda statunitense riduce l'organico: una bassa crescita di mercato e obiettivi troppo ambiziosi si sono trasformati in un boomerang. Ma la società sta affrontando anche un procedimento legale potenzialmente molto pericoloso
di Andrea Bai pubblicata il 09 Ottobre 2015, alle 17:22 nel canale PerifericheMakerBot
MakerBot sta licenziando il 20% dello staff per la seconda volta negli ultimi sei mesi, citando "dinamiche di mercato" e l'incapacità di raggiungere "traguardi ambiziosi" quali ragioni principali. La compagnia sta inoltre liberando uno dei due immobili occupati ad Industry City, un complesso di produzione situato a Brooklyn.
La compagnia apporterà anche qualche modifica al team dirigenziale per "meglio concentrarsi sulle persone e sull'ecosistema MakerBot 3D". L'annuncio è stato dato dal CEO Jonathan Jaglom in un post sul blog ufficiale della compagnia. "Stiamo affrontando sfide molto difficili in Makerbot. In tutto il settore della stampa 3D stiamo vedendo un tasso di crescita molto lento e anche MakerBot è stata toccata" ha dichiarato Jaglom a The Verge.
Si tratta, come detto, della seconda tornata di licenziamenti dopo che Jaglom ha assunto il comando di Makerbot negli scorsi mesi. Egli ha lavorato precedentemente per Stratasys, una grande società impegnata nel mondo delle stampanti 3D che ha acquisito MakerBot nel corso del 2013 con un esborso di 400 milioni di dollari. L'acquisizione ha però messo sotto pressione MakerBot, con la stessa Stratasys che ha fissato obiettivi monetari e di produzione piuttosto pesanti. "Ci sono stati obiettivi che credevamo di poter raggiungere quando li abbiamo definiti. Ciò che abbimo previsto, pianificato e sperato sta diventando molto gravoso" ha affermato Jaglom.
Al di là delle difficoltà del mercato della stampa 3D, comunque ancora emergente, non v'è da dimenticare che MakerBot sta attualmente affrontando anche un contenzioso legale dopo che gli azionisti hanno avviato una causa collettiva accusando la compagnia e Stratasys di aver commercializzato consapevolmente estrusori di stampa difettosi.
29 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSe guardate la gamma di prodotti vanno da 2000 e 10000euro ovvero la fascia di prezzo che va bene a piccoli laboratori o eventualmente a delle industrie di prototipizzazione in batteria ma ci sono anche molti altri prodotti identici e ci sono poi i prodotti industriali veri e propri! Di contro sono fuori mercato per la gente comune.
Ho steso da poco un business plan per un mio progetto e nella stesura di esso ho tenuto conto che il mercato non cresce all'infinito e quindi dopo la novità il mercato si assesta su numero più basse dettati da obsolescenza, consumo, e pochi nuovi clienti acquisibili se non ci sono novità! Purtroppo molti CEO pensano che il mercato sia infinito e che la crescita esponenziale sia la norma.
L'ultima frase dell'articolo dice infatti:
[I]gli azionisti hanno avviato una causa collettiva accusando la compagnia e Stratasys di aver commercializzato consapevolmente estrusori di stampa difettosi. [/I]
Quando fai una cosa del genere significa che sei veramente alla frutta. Un pò come VW.
Non è certamente inutile ma quando chiedi a chi ce l'ha a casa cosa ci stampa nessuno ti da risposte convincenti.
Sarà un caso strano di segreto industriale......
la smettete tutti quanti di dire che è una cosa inutile ? Se è inutile
per voi o non avete idee su come utilizzare tali oggetti non vuol dire
che lo sia per altri.
Non è inutile, ma sicuramente è molto di nicchia.
Stento a capire a cosa serva la stampa 3D all'utente medio.
un utente comune non si compra una stampante 3d.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".