Dalla Svezia le assicurazioni per il P2P

La protesta passa anche per questo: un ragazzo svedese ha istituito una sorta di compagnia assicurativa che si propone di coprire le sanzioni applicate a chi scarica materiale protetto da copyright
di Andrea Bai pubblicata il 05 Luglio 2006, alle 12:13 nel canale MultimediaUna singolare forma di protesta verso le contromisure adottate dai governi in materia di pirateria informatica e audiovisiva viene dalla Svezia, dove un ragazzo, ventinovenne studente di architettura, ha lanciato una campagna di "assicurazioni" per tutti coloro i quali vogliono, sprezzanti delle leggi, continuare a scaricare materiale protetto da diritto d'autore.
Magnus Braath, questo il nome dell'individuo, ha attivato un sito web dove qualunque svedese può registrarsi e chiedere una "polizza" assicurativa della durata di sei mesi o di un anno, rispettivamente al costo di 100 corone e di 140 corone (ovvero circa 10 e 15 Euro). Tale polizza impegna Braath a coprire le sanzioni nelle quali, eventualmente, il contraente potrà incorrere in caso di denuncia.
Braath assicura di avere una discreta riserva di fondi dalla quale poter attingere per conciliare le sanzioni. In ogni caso le leggi svedesi prevedono delle multe relativamente contenute per coloro i quali scaricano in modo illecito materiale protetto da copyright. Il massimale applicabile a tali sanzioni è infatti di 16 mila corone, ovvero circa 1700 Euro.
Le leggi svedesi in materia di pirateria hanno assistito ad una netta sterzata circa un anno fa, dopo alcune minacce dell'IFPI (la Federazione Internazionale dell'Industria Fonografica) e dopo alcune presunte pressioni della MPAA. In territorio svedese, infatti, le normative relative a file scambiati e scaricati, anche se protetti da diritto d'autore, erano piuttosto morbide.
Pare comunque che il popolo non abbia gradito questo brusco cambio di direzione e iniziative come quella di Braath ne sono la chiara dimostrazione. Iniziativa che inoltre potrebbe essere in un certo senso legittimata da ciò che normalmente avviene in tutt'altro campo, ovvero le multe relative ad infrazioni stradali. In Svezia, infatti, è permesso offrire dei piani assicurativi che coprano questo tipo di spese.
Le ambizioni di Braath sono comunque di vasta portata: nel mirino c'è l'espansione prima negli altri paesi nordici e successivamente nell'intera Europa, se ovviamente dovessero verificarsi le condizioni tali da poter compiere un passo così impegnativo.
E in Italia? Il Belpaese è attualmente soggetto alle norme stilate all'interno del noto (o forse meglio dire famigerato) Decreto Urbani. Da più parti si è sempre richiesta e auspicata una depenalizzazione di molti dei reati attualmente previsti dalla legge. Pare comunque che in questo senso qualcosa si stia muovendo, su spinta di chi in Parlamento, al tempo dell'approvazione del discusso Decreto, si schierò nettamente contro la legge, ovvero i Verdi Italiani. Allora però erano all'opposizione, oggi fanno parte della maggioranza. Che stia giungendo l'ora di una "nuova" concezione del diritto d'autore?
Fonte: News.com - Punto Informatico
48 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPS: che tristezza...
del decreto Urbani: l'unico a contrastarlo e' stato Fiorello Cortiana (appartenente
ai verdi).
Da tutti gli altri,verdi o meno non si e' sentito niente (anzi mi pare proprio che
il decreto sia stato approvato col consenso di gran parte degli appartenenti di
entrambi gli schieramenti....)
gli stati non vogliono inimicarseli
e si calano le braghe
Si può discutere sulle sanzioni, ma se è illegale (come è giusto che sia) deve essere punito...
Fate come i tedeschi che si lamentano con l'Italia perchè è stato squalificato Frings invece che incazzarsi con Frings perchè è scemo.. Andate fuori strada...
Si può discutere sulle sanzioni, ma se è illegale (come è giusto che sia) deve essere punito...
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Veramenti i detentori dei diritti sono gli autori e non le major.
Con il tuo ragionamento si autorizza la SIAE a RUBARE i sodi del cosidetto "equo compenso".
Forse se i prezzi fossero legati alla vera qualità di ciò che ti danno (vale a dire che per il 99% di quanto c'è sul mercato dovresti essere pagato per ascoltarlo) la "pirateria" sarebbe molto inferiore.
Secondo te perchè i "best price" si vendono benissimo?
E' come le assicurazioni per la perdita dei punti delle patenti.
io mi chiedo come si possa pretendere legalità da una parte se poi dall'altra con la legge ci si fa pulizia intima....
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".