Jobs sarà interrogato in un caso antitrust riguardante iTunes

Il CEO di Apple sarà chiamato a rispondere in un interrogatorio relativo a presunte pratiche di concorrenza sleale nelle attività di business legate ad iPod ed iTunes
di Andrea Bai pubblicata il 24 Marzo 2011, alle 11:34 nel canale AppleAppleiPod
Il CEO di Apple, Steve Jobs, sarà chiamato a rispondere ad alcune domande nel contesto di un procedimento legale volto a verificare le presunte pratiche di concorrenza sleale che la Mela avrebbe adottato tramite il proprio sofware iTunes.
L'iCEO sarà convocato per un interrogatorio che verte sulle modifiche che la Mela ha apportato, nel corso del 2004, ad iTunes e al software FairPlay che hanno impedito la possibilità di fruire tramite iTunes ed iPod dei brani musicali acquistati tramite i servizi di RealNetworks.
Per inquadrare la vicenda è necessario compiere qualche passo indietro: nel corso del 2004 Real Networks annunciò, grazie alla tecnologia Harmony, la possibilità di riprodurre i propri brani musicali tramite iPod ed iTunes. Nel giro di pochi giorni Apple ha rilasciato un aggiornamento per il software FairPlay, utilizzato dalla Mela per l'encoding dei brani musicali. Le modifiche apportate a FairPlay, come già accennato, avrebbero impedito agli utenti la possibilità di utilizzare i brani di Real Networks su iTunes e, in generale, di riprodurre tramite iTunes ed iPod i brani musicali acquistati da store diversi da quello della Mela.
L'anno successivo, il 2005, Thomas Slattery ha depositato una causa collettiva asserendo che Apple limita illegalmente la scelta degli utenti, legando a doppio filo iTunes ed iPod e rendendoli vicendevolmente esclusivi. Nel corso del 2008 la Mela ha dovuto far fronte ad un simile problema anche nel territorio Europeo, con i consumatori che si sono lamentati della mancanza di compatibilità di iTunes ed iPod con altri store di musica digitali.
A partire dal mese di marzo del 2009 Apple ha deciso di commercializzare brani musicali cosiddetti DRM-free, ovvero liberi da qualsiasi tipo di vincolodi fruizione. Un anno più tardi, però, la divisione antitrust del dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d'America ha iniziato a scrutare più da vicino le pratiche di business adottate da Apple in relazione ad iTunes e ad iPod.
Arrivando ai giorni nostri, il giudice Howard R. Lloyd ha emesso un decreto che permette ai rappresentanti legali dei consumatori di interrogare Jobs. Il giudice Lloyd ha affermato: "La corte ritiene che Jobs abbia una conoscenza unica e di prima mano in merito ai problemi al centro della disupta sul software di RealNetworks". L'interrogatorio, che potrà estendersi per un massimo di due ore, dovrà vertere solamente sulle variazioni che Apple ha apportato a FairPlay per impedire la riproduzione di brani musicali di altri store. Il giudice Lloyd ha rigettato le richieste dei querelanti di interrogare Jobs anche sul rifiuto di concedere FairPlay in licenza ad altre compagnie.
David Kiernan, rappresentante legale di Apple, ha commentato: "Le accuse dei querelanti si basano sulle supposizioni secondo le quali Apple avrebbe tentato di mantenere un monopolio nel mercato dei brani musicali digitali e nel mercato dei riproduttori con aggiornamento a FairPlay, il software per la gestione dei diritti digitali".
Attualmente non è ancora stata fissata la data per la deposizione, ma un'udienza per ascoltare le mozioni di Apple per archiviare il caso è programmata per il prossimo 18 aprile.
19 Commenti
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La cosa più paradossale è che ora il procedimento di class action – pensato per proteggere i diritti dei consumatori – è stato attivato contro l’azienda che è riuscita a convincere le etichette discografiche a rimuovere ogni limitazione sulla musica scaricata (è dal 2009 che non ci sono più drm sulle canzoni distribuite da Apple), facendo in modo che il fenomeno dei download illegali fosse contenuto, e che gli assertori del diritto al pirataggio sui prodotti con diritti d’autore non avessero più valide argomentazioni.
io sono un saltuario utente dello store apple ma vi giuro che se potessi evitare di dare soldi a loro sarei felice!
io sono un saltuario utente dello store apple ma vi giuro che se potessi evitare di dare soldi a loro sarei felice!
ti obbliga qualcuno?
non è per difendere apple o chicchessia, non mi interessa né di loro né di altri
è un principio
non è per difendere apple o chicchessia, non mi interessa né di loro né di altri
è un principio
Non è esattamente la stessa cosa, per me è possibile che Apple perda qusta causa, è come se una casa automobilistica impedisse di mettere nell'auto benzine diverse da una certa marca, o ricambi non originali, non è proprio uguale, ma abbastanza simile come concetto.
CHISSA' SE CI ARRIVA!
Humor nerissimo
CHISSA' SE CI ARRIVA!
commento di dubbio gusto
ammonizione
Lo date già per morto.
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