iPhone 6S con due processori distinti, uno più piccolo (ed efficiente?) dell'altro

Apple A9 non sarebbe un solo chip: con il nome la società nasconde in realtà due chipset diversi prodotti in altrettante fab, una di Samsung e l'altra di TSMC. E la paura è che uno dei due chip sia migliore dell'altro
di Nino Grasso pubblicata il 30 Settembre 2015, alle 16:07 nel canale AppleAppleiPhone
I nuovi iPhone 6S sono stati rilasciati al pubblico da pochi giorni, e con il primo teardown di Chipworks siamo venuti a conoscenza per la prima volta delle caratteristiche tecniche del microprocessore. Le analisi condotte hanno svelato però una situazione particolarmente delicata: Apple A9 è realizzato in due fab diverse appartenenti ad altrettante compagnie: Samsung e TSMC. Anche il processo produttivo, per quanto simile, è differente fra i due modelli.
Il SoC sviluppato da Samsung viene conosciuto con la sigla APL0898 ed ha una superficie di 96mm², quello stampato da TSMC è invece noto come APL1022 ed è più grande, con una superficie da 104,5mm². Chipworks non ha specificato quale processo è stato utilizzato, con il maggior indiziato che potrebbe essere un derivato del FinFET in entrambi i casi. È quindi probabile che i due chip siano basati rispettivamente sui processi a 14nm e 16nm per i SoC stampati rispettivamente da Samsung e TSMC.
Capire il motivo per cui Apple ha scelto un approccio così particolare e poco conveniente sul piano economico non è semplice, e probabilmente non avremo mai una risposta ufficiale esauriente da parte della società. Sviluppare un chip con due fab diverse significa affrontare i vari processi due volte, con spese di progettazione e ingegnerizzazione che crescono in maniera sostanziale. Nonostante il dual-sourcing non sia cosa nuova (IBM lo aveva fatto con l'ingresso di AMD nell'industria x86), nell'informatica moderna rappresenta una scelta oltremodo onerosa e poco conveniente.
Con una strategia di questo tipo i problemi a cui si va incontro sono parecchi: nonostante il design del chip sia identico, i risultati finali dei due prodotti potrebbero differire in base ai problemi che la fab riscontra durante lo sviluppo del progetto. In altre parole, anche se i progetti sono identici non è detto che i due prodotti finali avranno le stesse caratteristiche. In questo caso le differenze sono addirittura fisiche, con l'Apple A9 prodotto da Samsung che è più piccolo dell'8% rispetto a quello di TSMC.
La densità dei componenti del primo è superiore, e la paura è quella che anche la sua efficienza lo sia, con una durata della batteria del dispositivo che sarà di riflesso più lunga. I due chip riescono probabilmente a raggiungere le specifiche tecniche imposte da Apple, come ad esempio la frequenza operativa massima, ma sul fronte dell'efficienza energetica è quasi certo che i dispositivi con chip Samsung avranno un lieve vantaggio su quelli TSMC.
A questo punto sarà da valutare la consistenza di questa differenza, ovvero quanto un iPhone 6S con un chip Samsung sia migliore rispetto alla sua controparte con il chip taiwanese. Nella migliore delle ipotesi le differenze saranno minime o quasi del tutto impercettibili, ma ci saranno, per via del fatto che non è possibile superare le leggi della fisica così come le conosciamo.
I motivi che hanno spinto Apple ad un'operazione per certi versi così controversa potrebbero essere parecchi: probabilmente Apple non vuole dare ad un'unica fab il potere di gestire un ordinativo così importante quale può essere quello del chip dei nuovi iPhone o, probabilmente, vuole rifornirsi sin dal principio di un numero di chip sufficiente a soddisfare l'intera domanda da parte dell'utenza.
Le differenze fra i due chip non dovrebbero avere un impatto significativo per l'utente comune, tuttavia potrebbero creare qualche dissapore fra gli utenti più navigati. Sarà inoltre molto difficile verificare i vantaggi di un processore sugli altri, a meno che non sarà in futuro possibile accedere via software alla versione della CPU installata, per poi effettuare vari test analizzando e misurando l'autonomia operativa nei due casi. Il consumatore finale non avrà tuttavia alcun modo di verificare la provenienza del SoC di un particolare modello, e durante l'acquisto si potrà affidare esclusivamente alla sorte.
13 Commenti
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Sarebbe interessante poter calcolare le differenze in consumi su un 6s plus tra i 16nm di TMSC e i 14 di Samsung, data anche la batteria di questi modelli ...
Sarebbe interessante poter calcolare le differenze in consumi su un 6s plus tra i 16nm di TMSC e i 14 di Samsung, data anche la batteria di questi modelli ...
immaggino siano tra lo 0.5 e il 2%
simile != uguale
Supply chain risk management
"[I]the implementation of strategies to manage both everyday and exceptional risks along the supply chain based on continuous risk assessment with the objective of reducing vulnerability and ensuring continuity[/I]"
"Considering alternative sourcing arrangements"
non so quali sono i rapporti tra 6s e 6s+ ma se fossero simili avrebbero potuto destinare i TSMC al 6s e i Samsung al 6s+ così non avrebbero creato disparità
è anche vero che l'utente medio non sa nemmeno cos'è un SoC quindi se ne frega di avere l'uno o l'altro quindi per Apple è un non problema
Dal teardown di ifixit del 6s e 6s plus, di modelli da 16GB, è anche emerso che il primo montava nand Toshiba e ddr4 Samsung ed il secondo nand e DDR4 Hynix.
non so quali sono i rapporti tra 6s e 6s+ ma se fossero simili avrebbero potuto destinare i TSMC al 6s e i Samsung al 6s+ così non avrebbero creato disparità
è anche vero che l'utente medio non sa nemmeno cos'è un SoC quindi se ne frega di avere l'uno o l'altro quindi per Apple è un non problema
Dal punto di vista commerciale no, ma magari economico si
Fantastico comunque: l'anno scorso memorie random, quest'anno addirittura i soc
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