Windows 95 e floppy disk: gli USA puntano a rinnovare la gestione del traffico aereo

Il traffico aereo negli USA è ancora legato a tecnologie come Windows 95 e floppy disk. La FAA vuole fare un salto in avanti, ma non sarà semplice: ostacoli nascosti, costi incerti e tempi stretti rendono il futuro tutto da scrivere. E il passato, forse, più vicino di quanto sembri. La FAA avvia la svolta tecnologica dei cieli americani Un progetto ambizioso mira a rivoluzionare un sistema fondamentale per la sicurezza nazionale, ancora
di Manolo De Agostini pubblicata il 09 Giugno 2025, alle 08:01 nel canale WebWindows
Negli Stati Uniti, il controllo del traffico aereo guarda al futuro, ma parte dal passato. Non è una metafora: negli aeroporti americani si utilizzano ancora floppy disk, strisce progresso volo e computer con sistemi operativi risalenti a Windows 95.
A fotografare questa realtà, come riportato da NPR, è stato l'attuale amministratore ad interim della Federal Aviation Administration (FAA), Chris Rocheleau, in un'audizione davanti alla Commissione Bilancio della Camera. Il suo obiettivo è chiaro: abbandonare definitivamente le tecnologie obsolete e portare il sistema nazionale di controllo del traffico aereo nel XXI secolo.
Il progetto, definito "la più importante opera infrastrutturale degli ultimi decenni" dal Segretario ai Trasporti Sean Duffy, gode di un consenso bipartisan e del sostegno di tutta l'industria aeronautica. Un'ampia coalizione, denominata Modern Skies, è nata per promuovere il rinnovamento e ha persino lanciato una campagna pubblicitaria nostalgica in stile anni '80, per sottolineare quanto le attuali tecnologie siano superate.
Tuttavia, la sfida è tutt'altro che semplice. Più di un terzo delle infrastrutture della FAA è stato definito "insostenibile" in un rapporto del 2023, e recenti blackout radar e di comunicazione, come quello all'aeroporto di Newark, hanno reso evidenti i rischi di sistema. Come ha dichiarato Michael Huerta, ex amministratore della FAA e membro di una commissione di revisione sulla sicurezza, il vero problema è "di natura economica": la FAA è stata storicamente costretta a "fare di più con meno".
Un altro ostacolo è rappresentato dall'impossibilità di interrompere completamente il funzionamento delle strutture esistenti, fondamentali per la sicurezza dei voli. Questo limita le possibilità di sostituzione diretta e rallenta i tempi di implementazione. Inoltre, circa il 90% dei fondi stanziati finora è stato assorbito dalla manutenzione dei vecchi apparati, senza reali progressi in termini di rinnovamento.
Il Dipartimento dei Trasporti prevede la costruzione di sei nuovi centri per la gestione del traffico ad alta quota, ma il destino di altri 15 impianti resta incerto. Una possibile "consolidazione" delle strutture è sul tavolo, ma politicamente complessa: ogni parlamentare tende a difendere i centri presenti nel proprio distretto.
L'amministrazione Trump, che sostiene il progetto, non ha ancora fornito una stima ufficiale dei costi. Secondo il Segretario Duffy, potrebbero aggirarsi intorno a decine di miliardi di dollari, con un obiettivo di completamento in quattro anni. Un orizzonte temporale che molti esperti giudicano irrealistico.
Nel frattempo, la FAA ha lanciato un "Request for Information" rivolto a società private, invitandole a presentare soluzioni tecnologiche innovative durante una serie di incontri pubblici noti come "Industry Days". L'apertura al contributo del settore privato è vista con favore da più parti, ma il timore è che l'entusiasmo si scontri, ancora una volta, con limiti strutturali e finanziari.
La strada verso un controllo del traffico aereo moderno è quindi piena di ostacoli. Come ha affermato David Grizzle, ex dirigente operativo della FAA, "se anche solo si riuscisse a iniziare bene, sarebbe già un successo".
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIgnoravo che in america invece erano ancora in uso.
Queste infrastrutture vanno mantenute nel tempo, aggiornando un piccolo pezzo alla volta quando necessario, ovviamente compatibilmente con l'architettura, in maniera tale da creare un aggiornamento incrementale invece di dover praticamente buttare tutto e rifarlo da zero...
Anche perche' parliamo di roba di alta sicurezza, lo sviluppo del software e l'installazione non e' il grosso della spesa, lo saranno i test, la certificazione etc etc...
Queste infrastrutture vanno mantenute nel tempo, aggiornando un piccolo pezzo alla volta quando necessario, ovviamente compatibilmente con l'architettura, in maniera tale da creare un aggiornamento incrementale invece di dover praticamente buttare tutto e rifarlo da zero...
Anche perche' parliamo di roba di alta sicurezza, lo sviluppo del software e l'installazione non e' il grosso della spesa, lo saranno i test, la certificazione etc etc...
è vero, però da un lato pensi pure, che una cosa del genere, che non è robetta, ogni tot. anni viene rinnovata a dovere, ed invece qua si parla di usare un software che ha appunto 30 anni ora.
Mi viene pure in mente quando anni fa uscì la notizia dove un carrozziere in Polonia, mi pare, usava un C64 (o l'Amiga, cmq si parlava di qualcosa di molto più vecchio di Win95 e floppy), ma aldilà di questo, anche in questo caso, finché un qualcosa che usi funziona per quel che ti serve, e finché regge
Poi, puoi pure aggiornare i sistemi ogni anno, ma se chi li usa non è capace, non è che cambi molto la situazione (basta vedere da noi).
A me è capitato diverse volte di trovare parecchia "ostruzione" da parte di chi utilizza i sistemi a fronte di un nuovo software.....
Per esempio contavano i click per fare una certa operazione, se con il nuovo software ne serviva anche solo uno in più..... bocciato !
(anche se in realtà magari quello che prima si vedeva in 2 schermate ora era tutto in una....)
A volte invece la "colpa" era di chi aveva deciso le caratteristiche del "nuovo" ma non aveva nemmeno mai usato il "vecchio", quindi mirabolanti nuove funzionalità che non avevano alcuna utilità operativa oppure informazioni fondamentali non più disponibili....e li come potevo dare torto ??
Per esempio contavano i click per fare una certa operazione, se con il nuovo software ne serviva anche solo uno in più..... bocciato !
(anche se in realtà magari quello che prima si vedeva in 2 schermate ora era tutto in una....)
ci sta anche che uno si abitua a certi standard e continua ad usare quelli.
Mi è capitato anni fa di andare in un'ospedale per fare una visita, il pc del dottore aveva XP, all'inizio mi son meravigliato, poi ho visto che per quelle operazioni che doveva fare , non aveva problemi, e probabilmente quel pc era (non so ora) "intonso" , dato che quando ho visto aprire il menù non c'avea nient'altro che software interni.
Insomma, ci son casi e casi, questo è certo, però ecco dopo tot. anni un rinnovamento ci sta.
Ma qua penso dipende pure perché se ad uno poco capace gli cambi sistema, se non c'è qualcuno lì che gli spiega passo dopo passo come fare, si impiccia con niente.
a beh, in questo caso non ne hanno.
Visto che il sistema è rodato, perché non virtualizzano le macchine e le fanno girare su hardware moderni? Riguardo ai floppy, potrebbero scrivere degli emulatori (se non esistono già
Ovviamente il centro di controllo di Ciampino, uno dei 4 italiani, aveva hardware vetusto e le strip (nell'articolo strisce) erano la base utilizzata da ogni controllore di volo per gestire i suoi aeromobili.
Che dire, affascinante! E molto robusto: anche nell'ipotesi remota di un totale blackout informatico, con le strip cartacee e la radio, il traffico si sarebbe potuto gestire (ma con grosse difficoltà
Neanche a dirlo, pochi anni dopo, come commerciale, ho avuto modo di vedere i vecchissimi Vax che tengono tutt'ora in piedi il dispacciamento energetico nazionale...
Il magazzino di parti di ricambio hardware conteneva pezzi usciti di produzione già da 20 anni (ad inizio anni 2000)!
E mi risulta sia ancora così.
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