Se non piaci a Musk, Twitter (X) rallenta i link verso il tuo sito

Se non piaci a Musk, Twitter (X) rallenta i link verso il tuo sito

Secondo un'indagine del Washington Post, X rallenta i link ai siti invisi a Elon Musk: cliccando su un link verso Facebook, Instagram, Threads, Reuters, New York Times, Bluesky e Substack possono passare secondi prima del collegamento.

di pubblicata il , alle 09:01 nel canale Web
Twitter
 

Archiviata (forse) la vicenda dell'incontro con Mark Zuckerberg, sembra che a Elon Musk piaccia comunque sferrare colpi bassi, ma alla concorrenza. Abituato a vincere in ogni cosa che fa, piuttosto volubile e sicuramente vendicativo, Musk sembra abbia preso di mira quelle società con cui in passato ha incrociato le spade, punendo i link che su Twitter (X) rimandano alle loro piattaforme.

Secondo un'indagine del Washington Post, se si clicca su un link che rimanda a Facebook, Instagram, Threads, Reuters, New York Times, Bluesky e Substack, non si viene reinderizzati rapidamente su quei siti, ma si devono attendere fino a 5 secondi prima di approdarci.

Una sorta di buffer punitivo, un rallentamento che interessa il dominio t.co, il servizio di abbreviazione dei link prima di condividerli su X. Ed è proprio sfruttando t.co che Musk sta punendo non solo i diretti concorrenti, ma anche quelle realtà che per un motivo o l'altro hanno mosso critiche a lui e alle sue società. In un mondo in cui la velocità è diventata fondamentale, rallentare l'accesso a quei siti significa intaccarne traffico, entrate pubblicitarie o comunque creare un danno.

A far pensare a una mossa intenzionale, seppur Musk non abbia rilasciato commenti, è la semplice esperienza di navigazione, dato che collegarsi da Twitter alle pagine di siti come The Washington Post, Fox News, Mastodon e YouTube ha richiesto un secondo o meno.

Secondo un utente del forum di Hacker News, il rallentamento verso i siti nemici sarebbe stato implementato il 4 agosto ai danni del New York Times, lo stesso giorno in cui Elon Musk ha suggerito ai suoi follower di cancellare l'abbonamento al quotidiano dopo un articolo su una controversia politica in Sud Africa, il suo paese natio.

Musk ha definito il New York Times un "apologeta del genocidio razziale", ma non è l'unica volta che se l'è presa con la testata, infatti ad aprile ha rimosso il badge "verificato" dall'account, rendendo più complicato distinguere il profilo vero da quelli falsi.

Interrogato su quanto scoperto, un portavoce del Times ha confermato di aver notato la strozzatura ma di non aver "ricevuto alcuna spiegazione dalla piattaforma su questa mossa. […] Anche se non conosciamo la logica alla base dell'applicazione di questo ritardo, saremmo preoccupati se vi fossero pressioni mirate applicate a qualsiasi testata giornalistica per motivi poco chiari". Inoltre, una persona vicina alle operazioni del Times ha affermato che la testata giornalistica ha registrato un calo del traffico da X dall'inizio dei ritardi.

Insomma, l'ennesima dimostrazione che Musk usa Twitter (X) come gli pare, pur essendosi autodefinito "assolutista della libertà di parola". Sì, ma a targhe alterne.

47 Commenti
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Rei & Asuka17 Agosto 2023, 09:46 #1
Mamma mia che brutto cattivone!
Eh no eh, non si fa così! No no!
Queste cose possono farle solo gli altri e fanno bene, tu no!
Cattivo!
WarDuck17 Agosto 2023, 10:01 #2
Eppure ricordo molti commenti e molte news sul fatto che i social network privati potevano fare come volevano, e stabilivano loro le regole, in quanto privati

Improvvisamente ora non va più bene

E comunque tra censurare, a rallentare l'accesso ad un sito "concorrente", ce ne passa direi

Ma si sa, se sei del campo "progressista" puoi censurare tutto e tutti in nome del "Bene Comune (TM)" e poiché detentore di "Verità (TM)" tutto ciò che non ti piace sentire è soggetto al bollino "Fake News (TM)"
sburnolo17 Agosto 2023, 11:41 #3
Un bambino capriccioso.
gnpb17 Agosto 2023, 11:48 #4
O un abile imprenditore che sa come far parlare sempre e comunque di sé e guadagnare sempre qualcosa da qualsiasi situazione, anche con il nulla cosmico.
aqua8417 Agosto 2023, 12:41 #5
Originariamente inviato da: gnpb
O un abile imprenditore che sa come far parlare sempre e comunque di sé e guadagnare sempre qualcosa da qualsiasi situazione, anche con il nulla cosmico.


Ecco, a questo proposito, ma di chi è la "colpa"?

Cioè, se domani Musk si mette a cagare in giardino, xche a lui gli va di fare cose insolite, e se ne parla per giorni in tutto il mondo, è merito suo o è "colpa" di chi da un peso a questa cosa del tutto irrilevante?

Ovvio che un VIP che prende l autobus fa piu notizia di un impiegato che fa la stessa identica cosa, ma forse se non ne parlassero cosi tanto sarebbe meglio. O no?
oatmeal17 Agosto 2023, 12:56 #6
Ha comprato un giocattolo che sta andando a scatafascio, più di quanto già non lo fosse. L’unica cosa sensata che ha fatto è stata lo sospensione del titolo azionario, consapevole delle presunte rivoluzioni che il mercato non avrebbe compreso. Hai voglia ad aprire e a strizzare l’occhio agli alt-right, fai solo più rumore ma la realtà che gli utenti scappano così come le entrate pubblicitarie
Doraneko17 Agosto 2023, 14:22 #7
Originariamente inviato da: WarDuck
Eppure ricordo molti commenti e molte news sul fatto che i social network privati potevano fare come volevano, e stabilivano loro le regole, in quanto privati

Improvvisamente ora non va più bene

E comunque tra censurare, a rallentare l'accesso ad un sito "concorrente", ce ne passa direi

Ma si sa, se sei del campo "progressista" puoi censurare tutto e tutti in nome del "Bene Comune (TM)" e poiché detentore di "Verità (TM)" tutto ciò che non ti piace sentire è soggetto al bollino "Fake News (TM)"


Ed improvvisamente se ne parla, visto che non mi pare si sia letto nulla riguardo alla questione Twitter files della precedente gestione.
Cfranco17 Agosto 2023, 15:02 #8
Il free speech absolutist ( solo se dici quello che gli piace ) colpisce ancora
A proposito, nessun articolo su come il difensore della libertà di parola abbia cercato di zittire a forza di cause milionarie quelle organizzazioni no-profit che tenevano d' occhio gli estremisti sulla sua piattaforma?
https://www.theguardian.com/comment...us-into-silence
sbaffo17 Agosto 2023, 15:10 #9
Originariamente inviato da: Doraneko
Ed improvvisamente se ne parla, visto che non mi pare si sia letto nulla riguardo alla questione Twitter files della precedente gestione.

Infatti, qui per esempio della censura totale sul figlio di Biden (anche da parte di molti altri, come fb) non se ne è sentito nulla, ora per un rallentamento scoppiia un putiferio.
Finché lo fanno i discepoli del credo woke è per il bene comune, se lo facesse un altro si griderebbe alla censura ecc. evocando le peggiori dittature odierne e passate.
Doraneko17 Agosto 2023, 15:48 #10
Originariamente inviato da: Cfranco
Il free speech absolutist ( solo se dici quello che gli piace ) colpisce ancora
A proposito, nessun articolo su come il difensore della libertà di parola abbia cercato di zittire a forza di cause milionarie quelle organizzazioni no-profit che tenevano d' occhio gli estremisti sulla sua piattaforma?
https://www.theguardian.com/comment...us-into-silence


Intendi qualcun altro oltre al CCDH, visto che parli al plurale?
Se è solo il CCDH non c'è problema, visto che questa associazione dubito serva a molto altro oltre all'essere citata come fonte autorevole dai simpatizzanti di una certa parte politica.

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