Netflix a pugno duro contro la pirateria: rimosse da Google decine di migliaia di link

Netflix a pugno duro contro la pirateria: rimosse da Google decine di migliaia di link

Sono oltre 70 mila le pagine web che Netflix ha fatto rimuovere da Google perché violavano le leggi sulla protezione dei diritti d'autore americane

di pubblicata il , alle 10:00 nel canale Web
NetflixGoogle
 

Noti come DMCA takedown, questi sono gli acerrimi nemici dei cosiddetti "pirati informatici". Si tratta di rimozioni di link o contenuti su una pagina web perché, di fatto, questi appartengono ad altri. Il DMCA (Digital Millennium Copyright Act) è una parte della legge americana che tutela i diritti d'autore, e pare che fra i vari nomi che l'hanno sfruttata al fine di proteggere i propri interessi si stia aggiungendo massicciamente anche Netflix, e la cosa non ci sorprende più di tanto.

La società alla base del servizio di streaming on-demand si sta mostrando sempre più determinata a combattere le speranze e i sogni dei pirati informatici. Pochi mesi fa annunciava una guerra contro chi accede al servizio via VPN, in modo da disporre di contenuti non presenti ufficialmente all'interno di un determinato paese, ma adesso sta andando ancora più a fondo. In base a quanto scrive TorrentFreak Netflix ha iniziato a riportare migliaia di pagine web che danno accesso illecito ai contenuti presenti sul servizio.

Lo scorso mese di dicembre scrivevamo che erano stati violati gli algoritmi di sicurezza utilizzati da vari servizi online, fra cui Netflix. Pare che proprio in quel periodo il servizio di streaming abbia iniziato ad inviare le prime richieste di rimozione link in collaborazione con Vobile. Da allora sono state inviate 71.861 richieste di rimozione link per la violazione di diritti d'autore di proprietà di Netflix. Fra le opere protagoniste dei "takedown" troviamo soprattutto le più celebri: House of Cards, Narcos e Orange Is The New Black.

Al momento pare che Netflix abbia bersagliato soprattutto i siti vodlocker.com e uploaded.net, con il fine di lanciare soprattutto un messaggio al mondo della pirateria. È ovvio che la società non riuscirà ad eliminare del tutto i suoi contenuti sparsi sul web, tuttavia spera che aumentando gli sforzi riesca a convincere più utenti a sottoscriversi agli abbonamenti a pagamento. Del resto Netflix offre un servizio di ottima qualità ad un prezzo che consideriamo assolutamente onesto: si parte da 7,99 euro mensili con cui viene fornita una lista lunghissima di serie TV, documentari, e qualche film. Riteniamo che "piratare" Netflix sia effettivamente un capriccio più che una necessità.

La crescente lotta alla pirateria stabilisce inoltre una sorta di cambio di strategia da parte della società, che lo scorso 2013 non considerava i pirati come una possibile minaccia. Il CEO di Netflix Reed Hastings sosteneva invece che i pirati permettessero ai team interni di capire quali show offrire in licenza nelle varie regioni del mondo. Un problema che adesso Netflix, essendo enormemente cresciuto da allora, può risolvere in proprio sfruttando anche vari algoritmi personalizzati.

106 Commenti
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floc23 Marzo 2016, 10:28 #1
sul termine "fornitura" andrei cauto: al limite fornisce l'accesso, temporaneo. Un noleggio a loro discrezione. Che e'il motivo per il quale non gli paghero' un euro finche' non mi fanno CONSERVARE cio' che pago.
alexdal23 Marzo 2016, 10:41 #2
Se vuoi conservare allora devi ACQUISTARE un prodotto ad altri prezzi

un Bluray appena uscito costa anche 30 euro, ma lo tieni finche' non lo rompi. Ma puoi trovare offerte di DVD anche a 5-10 euro

Ma con quel prezzo compri un film non un catalogo di centinaia di film!

Forse sei un bambino piccolo di 8 anni.

Devi sapere che se tuo papa' noleggia un auto per una settimana, paga ad esempio 100 euro, ma quel prezzo non e' il prezzo dell'auto:

il tuo papa' non puo' CONSERVARE per sempre quella macchina: se la vuole CONSERVARE per sempre allora la paga diverse migliaia di euro o decine di migliaia (a seconda del modello e se nuova o usata).

E devi anche sapere che produrre un film costa Decine di milioni di euro:
Netflix deve pagare ogni visione dei suoi utenti o deve pagare per un periodo temporale: nemmeno Netflix puo' CONSERVARE per sempre un film se non lo paga fior di quattrini
Marko#8823 Marzo 2016, 10:53 #3
Originariamente inviato da: floc
sul termine "fornitura" andrei cauto: al limite fornisce l'accesso, temporaneo. Un noleggio a loro discrezione. Che e'il motivo per il quale non gli paghero' un euro finche' non mi fanno CONSERVARE cio' che pago.


Ma che cacchio di ragionamento fai?
gd350turbo23 Marzo 2016, 11:07 #4
Come si è sempre detto, molti, forse moltissimi, piratano per il gusto di piratare, non per il costo del bene/servizio piratato...
Se netflix costasse 1 dollaro al mese, lo piraterebbero lo stesso !
Se i giochi/programmi, fossero in vendita al supermercato a 1 euro l'uno, li piraterebbero lo stesso !
matteop323 Marzo 2016, 11:12 #5
Poco male, di motori di ricerca ne esistono tanti.
cronos199023 Marzo 2016, 11:26 #6
Originariamente inviato da: alexdal
Se vuoi conservare allora devi ACQUISTARE un prodotto ad altri prezzi

un Bluray appena uscito costa anche 30 euro, ma lo tieni finche' non lo rompi. Ma puoi trovare offerte di DVD anche a 5-10 euro

Ma con quel prezzo compri un film non un catalogo di centinaia di film!

Forse sei un bambino piccolo di 8 anni.

Devi sapere che se tuo papa' noleggia un auto per una settimana, paga ad esempio 100 euro, ma quel prezzo non e' il prezzo dell'auto:

il tuo papa' non puo' CONSERVARE per sempre quella macchina: se la vuole CONSERVARE per sempre allora la paga diverse migliaia di euro o decine di migliaia (a seconda del modello e se nuova o usata).

E devi anche sapere che produrre un film costa Decine di milioni di euro:
Netflix deve pagare ogni visione dei suoi utenti o deve pagare per un periodo temporale: nemmeno Netflix puo' CONSERVARE per sempre un film se non lo paga fior di quattrini
Non per appoggiare il ragionamento di floc (che in effetti ha poco senso), ma per decenni la gente ha registrato i film con un banale videoregistratore per uso domestico, quindi potendo conservare questo o quel film (o serie televisiva, o qualunque spettacolo) a tempo indefinito.
E per dirla tutta, è lo stesso che faccio anche io adesso con Sky (non sarà streaming, ma offre lo stesso bene di Netflix) con il loro stesso decoder che permette di registrare qualunque tipo di programma, e li rimane; con dei limiti (spazio massimo 500 GB, mantenimento dell'abbonamento), ma di fatto quello è.

Anche perché poi va detto che, in linea di massima, se vuoi rivedere qualcosa che hai già visto (magari un film che ti è piaciuto particolarmente, od una serie che non hai ben compreso, o per qualunque motivo) in teoria paghi più volte lo stesso intrattenimento con Netflix, Sky o quel che è. Mentre se compri un DVD/Blu-ray lo paghi una volta e lo puoi far girare fino allo sfinimento.

Tra l'altro va detto che con lo streaming di contenuti sfruttano proprio questo concetto (tra gli altri). In linea teorica un certo film/puntata posso vedermela quando e quanto voglio, basta rimanere abbonati; questo, almeno per una minima quota di utenti, induce di meno a mantenere contenuti permanentemente sui propri dispositivi di archiviazione, e di conseguenza a piratare. Almeno in teoria.

Va poi anche considerato il discorso complessivo per l'utente: se sei un amante di serie televisive o film, e quelli che ti interessano li fanno su 3-4 servizi diversi, il costo potenziale non è più di 8-10 euro al mese.


Netflix fa benissimo a proteggersi, ed offre un servizio di tutto rispetto. Ma fare una valutazione dei costi non è affatto banale, ci sono troppi parametri (ed interessi, da ambo le parti) da considerare.
ziobepi23 Marzo 2016, 11:30 #7
Io ho Sky (via fibra),
ma mi dispiace vedere la concorrenza in difficoltà
Pino9023 Marzo 2016, 11:55 #8
Originariamente inviato da: Bivvoz
Quindi te non vai mai al cinema, ad un concerto, in un parco divertimenti o in posti simili?


Che sei matto!? Per 10€ o gli danno la ruota panoramica da portarsi a casa o nisba!

avvelenato23 Marzo 2016, 12:05 #9
Il ragionamento di floc non mi sembra così insensato, non contiene peraltro nessun endorsement alla pirateria.

Quello che sta semplicemente dicendo è che il valore che attribuisce alla visione dei contenuti è molto basso, mentre il valore che viene chiesto dai produttori dei contenuti per il possesso dell'opera è a suo parere troppo alto.

La domanda e l'offerta non si trovano e quindi lui si esime dall'usufruire di servizi come netflix.

Non è un processo logico così astruso. Credo che la sua valutazione sia quella di molti, e credo ci sia una domanda inevasa di contenuti video a causa della mancanza di offerta.

La pirateria sovviene a questa esigenza di mercato, per chi non la reputa immorale, offrendo dei contenuti a prezzi ritenuti accettabili da molti (la pirateria si paga, sotto forma di ads, rischi per la sicurezza, perdita di tempo, ecc.). Personalmente, pur realizzando che l'industria dei contenuti ha necessità di capitalizzare gli investimenti, non riesco a considerare completamente immorale la pirateria, perché rifletto sugli effetti benefici che ha avuto nei confronti sia dei consumatori, sia dei produttori di contenuti.
Si prenda ad esempio il processo di democratizzazione dei videogiochi avvenuto grazie alla playstation 1. Ha creato un bacino di mercato immenso, riducendo il costo d'acquisto dei giochi, e costringendo una parte del mercato a reinventarsi su produzioni a basso costo. Sono pronto a sostenere che l'exploit del casual game sia stato possibile grazie alla pirateria, che ha spianato il campo creando una fonte di domanda che prima semplicemente non esisteva.

Il punto è che le leggi sul copyright sono ancora tristemente inadeguate alla tecnologia odierna, e ancora di più lo saranno in futuro. Ad esempio, se fossi dotato di impianto cocleare, chi mi potrebbe proibire di connetterlo a un registratore, per registrare l'audio illegalmente? Dovrei pagare la SIAE? Con una retina artificiale sufficientemente sviluppata, sarebbe impossibile impedire la registrazione di un video senza discriminarne l'utente dell'impianto. E figuriamoci un'impianto di potenziamento mnemonico. Ma questa è fantascienza -adesso-.

La realtà odierna su cui ci dobbiamo invece confrontare è che la modalità di fruizione dei contenuti è cambiata drasticamente, a causa delle possibilità tecniche prima impensabili. E banalizzare (come involontariamente fa l'articolista) la questione dicendo che 7,99€ al mese sono una bazzecola non aiuta. Ad esempio, ciò che mi trattiene dal fare un abbonamento su netflix è che comunque non mi assicurerei le serie tv per cui altri servizi hanno l'esclusiva. Viceversa, non è pensabile che una persona normale (con uno stipendio nella media) si abboni a TUTTI i servizi di streaming esistenti.

Già se si definissero in maniera più stringente i limiti entro cui i fornitori di contenuti possono esimersi dal fornire in licenza i loro prodotti ai servizi di distribuzione mi renderebbe molto più propenso a posizionarmi contro la pirateria.
Mi starebbe bene dovermi rassegnare a vedere o House of Cards o The walking dead in prima, e vedere l'altra serie in differita rispetto al cliente del distributore che l'ha in licenza esclusiva (diciamo "prioritaria".
Forse questo andrebbe contro gli interessi economici dei produttori di contenuti, ma senza minarli definitivamente, lasciando loro ampi margini per continuare a produrre (al massimo cercheranno di produrre a costi inferiori, il ché non necessariamente si traduce in prodotti di qualità inferiore).
Forse invece questo potrebbe ampliare il bacino di mercato a cui rivolgersi, soddisfando quella domanda inevasa di cui parlavo poc'anzi, e quindi traducendosi addirittura in un incremento dei guadagni.
damxxx23 Marzo 2016, 13:04 #10
Originariamente inviato da: avvelenato
Già se si definissero in maniera più stringente i limiti entro cui i fornitori di contenuti possono esimersi dal fornire in licenza i loro prodotti ai servizi di distribuzione mi renderebbe molto più propenso a posizionarmi contro la pirateria.
Mi starebbe bene dovermi rassegnare a vedere o House of Cards o The walking dead in prima, e vedere l'altra serie in differita rispetto al cliente del distributore che l'ha in licenza esclusiva (diciamo "prioritaria".
Forse questo andrebbe contro gli interessi economici dei produttori di contenuti, ma senza minarli definitivamente, lasciando loro ampi margini per continuare a produrre (al massimo cercheranno di produrre a costi inferiori, il ché non necessariamente si traduce in prodotti di qualità inferiore).
Forse invece questo potrebbe ampliare il bacino di mercato a cui rivolgersi, soddisfando quella domanda inevasa di cui parlavo poc'anzi, e quindi traducendosi addirittura in un incremento dei guadagni.

Ma è già così. I produttori cedono i diritti di prima visione in esclusiva, ma poi quelli di seconda vengono ceduti in modo più o meno libero ad altri distributori.
Sarebbe anche controproducente per il produttore privarsi della possibilità di rivendere i diritti di seconda visione anche ad altri.

Parte del motivo per cui Netflix ha costi così bassi è che prevalentemente acquisisce diritti di seconda visione, ma il fatto è che c'è gente che si lamenta di Netflix perché alcune serie sono una stagione in dietro e blatera di blocchi regionali e regole di 50 anni fa (non mi riferisco a te), quando semplicemente c'è stato qualcuno che ha pagato di più degli altri per poter distribuire una certa serie in prima visione

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