Microsoft, Google, Apple e TikTok, tra le altre, sono 'gatekeeper' per la UE

Amazon, Apple, ByteDance (casa madre di TikTok), Google, Meta, Microsoft e Samsung sono ora ufficialmente considerati "gatekeeper" ai sensi del Digital Markets Act dell'Unione Europea, secondo quanto fa sapere la Reuters. L'annuncio è stato dato dal commissario Ue al Mercato interno Thierry Breton, che recentemente è stato in Giappone per firmare un nuovo accordo tra UE e il paese del Sol Levante sui microchip.
La prima reazione è arrivata da TikTok, che ha contestato la sua presenza nell'elenco di aziende prese in esame dall'Unione Europea definendosi "non radicata", ovvero uno dei parametri stabiliti all'interno della definizione di gatekeeper. Il Digital Markets Act considera come gatekeeper quelle aziende con una forte posizione economica, un impatto significativo sul mercato interno e attive in diversi paesi dell'UE. Inoltre, devono avere una forte posizione di intermediazione, ovvero essere in grado di collegare un'ampia base di utenti a un gran numero di imprese. Un altro requisito è poi quello di avere una posizione radicata e duratura nel mercato, con le aziende che devono soddisfare i due criteri di cui sopra in ciascuno degli ultimi tre esercizi finanziari.
In qualità di gatekeeper, le aziende hanno vari obblighi in modo da non realizzare pratiche anticoncorrenziali rispetto ai rivali più piccoli. Ad esempio, non possono concedere un trattamento preferenziale ai propri servizi e prodotti, non possono impedire agli utenti di disinstallare le app di loro pertinenza e non possono tracciare gli utenti al di fuori dei loro servizi in modo da inoltrare annunci pubblicitari mirati senza consenso.
Il mancato rispetto delle regole vedrà le aziende sanzionate con multe fino al 10% del loro fatturato annuo, o al 20% in caso di violazioni ripetute. Saranno inoltre previste penalità periodiche fino al 5% del fatturato medio giornaliero e ulteriori sanzioni in caso di violazioni sistematiche.
Il Digital Markets Act è stato pensato principalmente per arginare Apple e Google poiché entrambe controllano i sistemi operativi mobili più diffusi - iOS e Android - e offrono i servizi online più usati, trattenendo peraltro il 30% degli introiti maturati attraverso i loro store. Altri dettagli sul Digital Markets Act si trovano qui.
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