Meta conferma (al governo brasiliano): fact-checking rimosso solo negli USA

L'azienda di Zuckerberg ha risposto alle richieste del governo brasiliano, chiarendo che la rimozione del fact-checking riguarderà solo gli USA. Il Brasile esprime preoccupazione per i possibili rischi di disinformazione e violazioni dei diritti
di Andrea Bai pubblicata il 16 Gennaio 2025, alle 13:01 nel canale WebMeta
Meta ha confermato che il termine del programma di fact-checking di terze parti su Facebook, Instagram e Threads avverrà per ora solo negli Stati Uniti: l'informazione emerge da un comunicato che la società ha inviato il 13 gennaio al governo brasiliano in risposta ad una richiesta di chiarimento da parte dell'Avvocatura Generale dell'Unione brasiliana.
Nei giorni scorsi infatti l'AGU aveva chiesto esplicitamente a Meta di specificare a quali giurisdizioni sarebbe stata applicata la misura di rimozione della funzione di verifica dei fatti da parte di terzi, concedendo a meta 72 ore di tempo per rispondere. Il Brasile ha espresso insoddisfazione per la rimozione della funzione di fact-checking da parte di Meta, come dichiarato il 10 gennaio dall'Avvocato Generale brasiliano Jorge Messias:
"Il Brasile ha una legislazione rigorosa per proteggere bambini e adolescenti, popolazioni vulnerabili e l'ambiente imprenditoriale, e non permetteremo a queste reti di trasformare l'ambiente in un carneficina digitale o in barbarie."

La richiesta di chiarimento è stata inviata dopo che lo scorso 7 gennaio Meta ha comunicato l'eliminazione della funzione di fact-checking di terze parti per garantire maggiore "libertà di espressione" sulle sue piattaforme.
Meta ha spiegato all'AGU brasiliana che il programma di fact-checking sarà sostituito negli Stati Uniti con la funzione di Community Notes, simile a quella presente su X di Elon Musk, che negli intenti della società è vista come una misura volta a portare un miglior equilibrio tra libertà di espressione e sicurezza. L'azienda ha riconosciuto che potrebbero verificarsi forme abusive di libertà di espressione, ma ha già in atto sistemi automatizzati per identificare e gestire violazioni di alta gravità sulle sue piattaforme, dal terrorismo allo sfruttamento sessuale dei minori, dalle frodi alle truffe e alle questioni legate alla droga.
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoTogliere il megafono ai cialtroni e ai diffamatori seriali è un'opera meritoria, una scelta politica atta a salvare la democrazia.
Ne va della sopravvivenza delle società democratiche (che per rimanere in salute hanno bisogno che chi mente deliberatamente venga smascherato e messo da parte).
Posso capire che chi sostiene le democrature o le dittature orientali possa gradire che il dibattito possa essere dolosamente devastato favorendo portatori di interessi privati o esteri.
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