Meta AI su WhatsApp: Codacons presenta esposto ad Antitrust e Garante Privacy

Il Codacons ha presentato un esposto contro Meta per l'introduzione forzata dell'assistente "Meta AI" su WhatsApp, senza consenso degli utenti. L'associazione denuncia possibili violazioni del GDPR e pratiche commerciali scorrette, chiedendo l'intervento urgente di Antitrust e Garante Privacy per bloccare la funzione fino a chiarimenti normativi.
di Manolo De Agostini pubblicata il 13 Maggio 2025, alle 11:23 nel canale WebWhatsAppMeta
L'introduzione dell'intelligenza artificiale "Meta AI" all'interno dell'app di messaggistica WhatsApp finisce nel mirino del Codacons, che ha deciso di passare all'azione presentando un esposto all'Autorità Antitrust e al Garante per la Protezione dei Dati Personali. L'associazione dei consumatori denuncia l'integrazione forzata del nuovo assistente virtuale senza il consenso esplicito degli utenti, parlando di una possibile pratica commerciale scorretta e di violazione delle norme europee sulla privacy.
Secondo il Codacons, numerosi utenti avrebbero segnalato la comparsa improvvisa della funzionalità "Meta AI" nella barra di ricerca di WhatsApp, senza aver ricevuto alcuna comunicazione preventiva né la possibilità concreta di disattivarla. Il problema, sostiene l'associazione, risiede proprio nell'impossibilità di rimuovere completamente il servizio: l'unica opzione concessa sarebbe quella di ignorarne la presenza o tentare di oscurarlo parzialmente, ma senza garanzie sull'interruzione del trattamento dei dati personali.
Nel dettaglio, il Codacons richiama i principi sanciti dal Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR), sottolineando come l'attuale configurazione del servizio violerebbe gli articoli 5 e 6 del regolamento, per mancanza di trasparenza, correttezza e soprattutto di una valida base giuridica per il trattamento dei dati. L'associazione fa riferimento anche alla giurisprudenza europea, che esclude la possibilità di presumere il consenso degli utenti o di imporre modifiche ai servizi digitali senza un'autorizzazione esplicita.
Ma non solo. L'organizzazione dei consumatori ritiene che l'iniziativa di Meta possa configurarsi anche come una pratica commerciale scorretta, in violazione del Codice del Consumo: "L'imposizione di una funzionalità tanto pervasiva - sostiene il Codacons - viene proposta come un semplice miglioramento, ma nei fatti risponde a finalità di profilazione e fidelizzazione dell'utenza, alterando potenzialmente le scelte economiche del consumatore medio".
Per queste ragioni, il Codacons ha chiesto un intervento immediato delle autorità competenti e ha formalmente diffidato Meta Platforms Ireland Limited, chiedendo lo stop alla diffusione automatica di "Meta AI" in Italia e in Europa fino a quando non verranno garantite trasparenza, possibilità di disattivazione totale e pieno rispetto della normativa vigente.
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoEsatto, ognuno decida se lo ritiene inutile o inutile.
questo si mi trova d'accordo..
deve essere opzionale
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