Mattel e OpenAI, scoppia il caso sui giocattoli AI: preoccupazioni per sviluppo infantile e privacy

Dopo l’annuncio della partnership tra Mattel e OpenAI per lo sviluppo di giocattoli AI, cresce la preoccupazione tra associazioni e genitori: rischi per lo sviluppo sociale, privacy e sicurezza dei dati sono al centro del dibattito, mentre le aziende promettono trasparenza e tutele
di Andrea Bai pubblicata il 18 Giugno 2025, alle 14:31 nel canale WebMattelOpenAI
L’annuncio della collaborazione tra Mattel e OpenAI per la creazione di giocattoli basati sull’intelligenza artificiale ha suscitato un acceso dibattito pubblico sulla sicurezza e l’impatto di queste tecnologie sui bambini. Sebbene i dettagli sul primo prodotto non siano ancora stati resi noti (si parla della celebre bambola Barbie con capacità di conversazione, ma senza informazioni specifiche) la notizia ha già sollevato l’allarme tra le associazioni per i diritti dei consumatori e diversi esperti di sviluppo infantile, che chiedono maggiore trasparenza e cautela prima che questi giocattoli giungano sul mercato.
Una forte preoccupazione viene espressa da Public Citizen, associazione statunitense progressista a difesa dei diritti dei consumatori, con il co-presidente Robert Weismann che ha dichiarato: "Dotare i giocattoli di voci umane e capacità conversazionali realistiche rischia di infliggere danni reali ai bambini. Potrebbe compromettere lo sviluppo sociale, ostacolare la capacità di instaurare rapporti tra pari, allontanare i bambini dal gioco con i coetanei e forse causare danni a lungo termine". Weissman ha chiesto a Mattel di dichiarare pubblicamente che non incorporerà tecnologie AI nei giocattoli destinati ai bambini, sottolineando che i più piccoli non hanno ancora la capacità cognitiva di distinguere pienamente tra realtà e finzione.

Dalle prime indiscrezioni, sembra che il primo prodotto nato dalla partnership non sarà rivolto a bambini sotto i 13 anni, una scelta che potrebbe riflettere la consapevolezza dei potenziali rischi o che semplicemente discende dalle restrizioni di età che OpenAI impone per l'uso delle sue API. Secondo Weismann, però, è necessario fissare limiti chiari prima che qualsiasi giocattolo AI venga commercializzato, per evitare che le famiglie si trovino impreparate di fronte a rischi ancora poco conosciuti.
Mattel, nella sua nota ufficiale, si è limitata a dichiarare che la collaborazione con OpenAI servirà a "supportare prodotti ed esperienze AI basati sui brand Mattel", aggiungendo che l’obiettivo è "reimmaginare nuove forme di gioco" e che il primo lancio sarà annunciato entro la fine dell’anno.
Il rischio più immediato che un giocattolo "parlante" basato sull'IA può porre per la salute dei più piccoli è rappresentato da quei punti deboli noti dell'intelligenza artificiale generativa e dei modelli linguistici: allucinazioni, risposte errate o decontestualizzate se non addirittura risposte inappropriate, stereotipi e bias culturali. Si configurano anche rischi per la privacy, dal momento che i giocattoli basati su AI potrebbero elaborare dati vocali, comportamentali e preferenze personali dei bambini.
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