I social hanno battuto le fonti di informazione tradizionali. Cos'è cambiato e perché è pericoloso

Nel 2025 il panorama dell’informazione globale si trasforma: l’ascesa di social e video, la crisi dei media tradizionali e il ruolo controverso dell’intelligenza artificiale hanno cambiato il rapporto tra pubblico e notizie, tra opportunità e rischi per la fiducia.
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 18 Giugno 2025, alle 14:31 nel canale Web
Ad esempio, Negli Stati Uniti, per la prima volta, più persone dichiarano di informarsi tramite social e video (54%) rispetto alla TV (50%) o ai siti di news (48%), segnando la fine di un’epoca per la televisione come fonte primaria di notizie.
Notizie nel 2025: come i social e l'AI cambiano le regole dell’informazione
Questa tendenza non riguarda solo gli USA: a livello globale, giornali, TV e persino siti di informazione online è in calo. Il fenomeno sottolinea che la dipendenza da social media e piattaforme video è in aumento, mentre l’engagement con o è particolarmente evidente tra le nuove generazioni, che preferiscono formati brevi, visivi e facilmente condivisibili, spesso veicolati da creator indipendenti o influencer piuttosto che da testate storiche.
Parallelamente a questa rivoluzione nei canali di fruizione, cresce l’allarme per la fiducia nelle notizie. Il 58% degli intervistati a livello globale dichiara di essere preoccupato per la difficoltà di distinguere tra vero e falso online, con punte del 73% negli Stati Uniti e in Africa, mentre in Europa occidentale la percentuale scende al 46%. La diffusione di fake news e la polarizzazione dei contenuti, spesso amplificata dagli algoritmi dei social, alimentano un clima di incertezza e diffidenza verso l’informazione.
Un altro protagonista del 2025 è l’intelligenza artificiale. Secondo il Digital News Report, cresce la convinzione che l’AI possa rendere la produzione di notizie più economica, ma anche meno affidabile. L’adozione di strumenti AI per la generazione automatica di contenuti e la personalizzazione delle notizie è in aumento, soprattutto tra i giovani.
Le principali testate stanno sperimentando l’uso dell’AI per ottimizzare la produzione e la distribuzione delle news, ma sottolineano la necessità di mantenere un controllo umano rigoroso e di investire in formazione e trasparenza. La sfida, per il giornalismo del futuro, sarà trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e responsabilità editoriale.
7 Commenti
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Ma basta anche osservare che ormai gli articoli sono corredati da video (magari su youtube) o gli stessi editori hanno anche la pagina social, spesso sponsorizzata sul sito, quindi dire che uno si informa sui social non vuol dire nulla.
Restando ad hwup, Greenmove per esempio ha il suo canale youtube, e a volte gli articoli sono solo dei trailer per il video. E c'è sempre un video che parte in automatico anche su hwup. Molti altri siti fanno anche di peggio, coi video che ti inseguono quando scorri giù.
Se guardo il canale "social" o il video di un giornale stampato vuol dire che mi informo sui social?
E se parte il video embedded che punta youtube in automatico?
Anche se ormai il livello è talmente basso ovunque che cambia poco, come dice l'utente sopra.
L'informazione è già manipolata da un pezzo dall'occidente.
Prima erano gli enti statali gli unici ad avere il potere di disinformare, ora c'è l'ha pure mr. Mario Rossi... e sappiamo tutti che tra Mario Rossi e il TG governativo chi è il vero pericolo, eh.
L'informazione è già manipolata da un pezzo dall'occidente.
Ah, l’Occidente manipola l’informazione? Come abbiamo fatto a non accorgercene prima? Probabilmente eravamo troppo occupati a… leggere giornali di cento testate diverse, cambiare canale a piacimento, guardare inchieste indipendenti e criticare liberamente il governo sui social senza finire misteriosamente in un campo di “rieducazione”.
Peccato che in Cina e Russia la “manipolazione” sia così estrema che i giornalisti indipendenti spariscono, e l’informazione è una sola: quella che comanda il regime. Ma certo, facciamo finta che il problema sia l’Occidente.
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