L'avvocato robot DoNotPay fa un passo indietro: non sarà in aula come previsto

Il sistema di intelligenza artificiale realizzato da Joshua Browder avrebbe dovuto difendere un cliente accusato di eccesso di velocità. Ma, dopo aver ricevuto una serie di minacce, Browder annuncia un passo indietro
di Rosario Grasso pubblicata il 31 Gennaio 2023, alle 15:43 nel canale WebIl progetto di Joshua Browder è senz'altro particolarmente ambizioso: aiutare gli avvocati in carne e ossa impegnati nei dibattimenti nell'aula di tribunale con soluzioni basate sull'intelligenza artificiale. Quello che prende il nome di DoNotPay è conosciuto sulla rete come l'"avvocato robot" e avrebbe dovuto difendere il suo primo cliente in aula il prossimo 22 febbraio da un'accusa di eccesso di velocità. Ma Browder ha fatto un passo indietro, sostenendo di aver ricevuto diverse minacce che avevano l'obiettivo di indurlo a rinunciare all'esperimento.
Ecco come avrebbe dovuto funzionare: l'avvocato della difesa avrebbe dovuto indossare degli auricolari con connessione Bluetooth attraverso i quali l'IA avrebbe suggerito le argomentazioni da proporre in aula, adattandosi in tempo reale agli interventi delle varie parti coinvolte nel processo. Il sistema si basa su alcuni dei principali generatori di testo AI, di cui si parla tantissimo negli ultimi giorni, tra cui ChatGPT e DaVinci.
Browder sostiene di aver ricevuto delle minacce da funzionari dell'ordine degli avvocati: "Mi hanno fatto notare che l'esercizio non autorizzato della legge è un reato in alcuni stati punibile fino a sei mesi di prigione". Browder avrebbe ricevuto varie lettere di questo tenore, in particolare da uno dei funzionari, fino a convincerlo a desistere.
Non solo, sembra che indagini siano in corso su DoNotPay in diversi stati, fra cui la California. L'ordinamento giuridico statunitense, infatti, non prevede una rappresentanza legale basata sulla tecnologia. Allo stesso tempo, è proibita la registrazione delle conversazioni che avvengono in aula, un requisito fondamentale affinché l'algoritmo di machine learning su cui è basato DoNotPay possa fornire le argomentazioni necessarie all'avvocato. Al di là di questo, alcuni osservatori si sono chiesti quanto sarebbero stati efficaci gli strumenti di intelligenza artificiale di DoNotPay. Stando ad alcune prove, infatti, la difesa che ne è risultata è stata molto lacunosa.
Browder è noto per aver già tentato di attirare l'attenzione con le sue provocazioni. All'inizio di questo mese, ha scritto su Twitter che la sua azienda avrebbe elargito un premio di un milione di dollari ad un avvocato che sarebbe stato disposto ad indossare degli AirPods davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti e veicolare gli argomenti generati dall'intelligenza artificiale del suo "avvocato robot".
DoNotPay will pay any lawyer or person $1,000,000 with an upcoming case in front of the United States Supreme Court to wear AirPods and let our robot lawyer argue the case by repeating exactly what it says. (1/2)
— Joshua Browder (@jbrowder1) January 9, 2023
Abbiamo già parlato di DoNotPay nel 2016 quando, nel momento dell'annuncio, Browder lo definì come un modo per "sconfiggere la burocrazia e citare in giudizio chiunque con la semplice pressione di un pulsante". Ma i piani sembrano ora cambiati dopo questa battuta d'arresto. DoNotPay si concentrerà sull'assistenza alle persone che devono capire come ottenere l'assistenza statale per le spese mediche, come risolvere problematiche nate da abbonamenti sottoscritti in maniera indesiderata e gestire le richieste pubblicitarie delle agenzie di credito.
"Penso che la definizione 'avvocato robot' abbia irritato molto gli avvocati" ha detto Browder. "Ma devono accettare il fatto che la tecnologia sta facendo passi da gigante e che le regole che vigono in tribunale sono ormai obsolete".
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSarebbe come dire che se io dicessi a un avvocato che intendo entrare in una casa e rubare denaro o gioielli, e l'avvocato mi dicesse che è un reato, con questa informazione mi starebbe minacciando.
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