Il CEO di NVIDIA sconsiglia di studiare programmazione, Devin gli dà ragione. Ecco l'IA che toglierà il lavoro a chi l'ha programmata!

Nei giorni scorsi, il CEO di NVIDIA ha suggerito ai giovani di specializzarsi in settori diversi dalla programmazione a causa dell'IA che sostituirà gran parte dei ruoli. Ad avvalorare la sua tesi ci ha pensato Devin, una nuova IA capace di programmare (quasi) in totale autonomia.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 20 Marzo 2024, alle 12:43 nel canale WebNVIDIA
L'avvento dell'IA è stato, e lo è tuttora, un fenomeno rivoluzionario che, per le sue capacità, da un lato entusiasma e diverte, dall'altro preoccupa. Gli studi sull'IA hanno una storia decisamente lunga, ma da due anni a questa parte, da quando si è rumorosamente inserita nella vita quotidiana, la fine di molti ruoli professionali sembra incombere.
Se fino ad ora, però, era lo scetticismo a regnare attorno a intelligenze artificiali che, come ogni novità, risultavano ancora acerbe, le parole di Jensen Huang appaiono quasi come un monito. Nei giorni scorsi il CEO di NVIDIA ha espresso una posizione a dir poco netta.
"Il nostro compito è creare una tecnologia che elimini la necessità di persone che programmano e il linguaggio di programmazione diventerà essenzialmente quello umano. Tutti a questo mondo potranno essere considerati programmatori e questa è la meraviglia dell'intelligenza artificiale".
Insomma, se negli ultimi 10-15 anni il consiglio è stato quello di specializzarsi nel settore informatico a causa di un'elevata richiesta di programmatori, secondo Huang il vento inizierà a tirare nella direzione diametralmente opposta, per cui, a suo avviso, sarebbe più saggio spingere i giovani ad acquisire competenze nei campi dell'agricoltura, della biotecnologia e dell'industria manifatturiera.
Le dichiarazioni del dirigente hanno scatenato un'accesa discussione nella comunità degli sviluppatori, spaccandola letteralmente in due tra chi ritiene che i programmatori saranno indispensabili e chi, invece, è convinto che nel prossimo futuro non saranno più necessari.
Naturalmente, è ancora presto per tirare le somme. Tuttavia, Cognition, una software house specializzata nell'IA, ha presentato Devin, un'intelligenza artificiale così promettente che sembra dare ragione fin da subito a Jensen Huang. Certo, c'è ancora margine di miglioramento, ma già adesso sembra capace di sostituire molti dei ruoli nell'ambito della programmazione.
Scott Wu, CEO di Cognition, ha offerto un primo assaggio di quello che Devin è in grado di fare. Innanzitutto, l'IA ha a disposizione un'intera suite di sviluppo: ha un editor di codice, un browser ed è capace di utilizzare la console. Stando alle parole di Wu, Devin è in grado di scrivere in molti linguaggi di programmazione tra cui Python e JavaScript.
"Il risultato andrà comunque verificato da un essere umano", potrebbe obiettare qualcuno. E invece no! Devin è in grado di testare il codice per verificarne il corretto funzionamento, può pianificare la scrittura di software complessi arrivando a dividere i grandi progetti in compiti più piccoli e analizzare soluzioni diverse per trovare quella migliore.
Non finisce neanche qui: Devin può addestrare mini-modelli AI a cui assegnare compiti specifici nell'ambito di un progetto. Può anche analizzare interamente un repository di GitHub, installare applicativi ed effettuarne il debug fino ad aggiornare le librerie e verificare il corretto funzionamento del codice.
🤯 crazy exchange on @modal_labs slack between @cognition_labs 's Devin & modal's support team pic.twitter.com/GZ6c5uaO5V
— Raunak Chowdhuri (@raunakdoesdev) March 16, 2024
E se ancora non dovesse bastare, Devin può aprire un ticket su GitHub o mettersi in contatto direttamente con il team di sviluppo di una libreria, laddove vi siano modalità di contatto nelle pagine analizzate. A tal proposito, su X è stata pubblicata la conversione tra Devin e il CEO di Modal Lab avvenuto su Slack.
Tutte le capacità finora elencate possono essere viste all'opera direttamente sul sito di Cognition. Nella pagina che introduce la nuova intelligenza artificiale, la società ha condiviso alcuni video in cui è possibile osservare Devin al lavoro, dall'analisi dei repository su GitHub, all'addestramento di mini-modelli IA.
L'aspetto più impressionante è che Devin rappresenta un'IA nuova, la cui beta è stata recentemente aperta ad alcuni sviluppatori. È difficile immaginare cosa riuscirà a fare tra qualche anno, quando il suo modello di apprendimento sarà profondamente ampliato.
Per stessa ammissione di Scott Wu, Devin - almeno per il momento - non è in grado di sostituire completamente la componente umana di un team di sviluppo. Necessita ancora del dialogo con gli ingegneri umani, i quali vengono aggiornati sul lavoro svolto.
"Più Devin lavora, più impara a fare le cose meglio e può aggiornare autonomamente il suo modo di lavorare. Devin può anche addestrare mini-modelli IA per svolgere ruoli specifici all'interno di un progetto, come fare previsioni o formulare raccomandazioni" ha spiegato Wu a DDay.
Ciò che però Devin può già fare è semplificare e velocizzare in maniera significativa il lavoro dei team. In sostanza, gli umani necessari a svolgere un determinato progetto si riducono sensibilmente inserendo "un Devin" all'interno del gruppo. Non è così inverosimile pensare che non manchi poi troppo al giorno in cui abbastanza "Devin" saranno in grado di lavorare in simbiosi riducendo la presenza umana in un'azienda a poche unità.
38 Commenti
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Serve altra ricerca, nuovi approcci e non è scontato che col tempo ci saranno miglioramenti di rilievo.
Vedremo. l'IA esiste, si evolverà, ci convivremo
eh ma appena l'IA inizierà ad ascoltare richieste incomprensibili di chi non sa nemmeno lui cosa vuole vedrai come va in crash e richiamano gli umani
Funziona se ti fai assumere nella PA. Nelle software house visto che vige la regola "serve per ieri" qualche programmatore senior ti becca sicuro ��
Pensavo fosse limitato ai nostri politici, in particolare ad uno, mentre vedo che più guadagnano, più crescono, più si arricchiscono e più sparano ca**ate!
Non metto in dubbio che l'AI generativa ad alti livelli potrà rimpiazzare i programmatori... ma mica solo loro! Pensiamo ai CONTENENT CREATOR! ai tassisti, agli imbianchini... nel giro di 5-6 anni saremo inutili anche noi come esseri umani
bho...
IMHO
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