Google, un miliardo di segnalazioni anti-pirateria elaborate in soli 4 mesi

Il motore di ricerca di Google ha raggiunto un nuovo record nella gestione delle richieste di rimozione per violazione del copyright, elaborando un miliardo di notifiche DMCA in appena quattro mesi. La guerra alla pirateria, insomma, è tutt'altro che vinta
di Nino Grasso pubblicata il 24 Giugno 2024, alle 10:31 nel canale WebGoogle Search si trova da tempo ad affrontare una vera e propria sfida nella gestione delle richieste di rimozione per violazione del copyright, con l'azienda che ha appena annunciato di aver elaborato un miliardo di notifiche DMCA in soli quattro mesi, portando il totale complessivo a nove miliardi dall'inizio del monitoraggio nel 2012.
Gli ultimi dati attestano un'accelerazione significativa rispetto agli anni precedenti: al lancio dell'iniziativa Transparency Report, ci sono voluti diversi anni prima che Google raggiungesse il primo miliardo di rimozioni. L'incremento attuale suggerisce che entro la fine dell'anno il team dedicato raggiungerà il traguardo delle 10 miliardi di segnalazioni elaborate, numero che indica un'intensa attività nella lotta alla pirateria online.
Google ha affrontato 1 miliardo di segnalazioni anti-pirateria in 4 mesi
Non è facile individuare quale sarà il prossimo trend e se l'impennata di richieste aumenterà anche nel prossimo futuro, anche perché le aziende che si occupano di questo tipo di richieste non sono molte. Tuttavia, le recenti fluttuazioni nel volume indicano un possibile cambiamento nelle dinamiche del settore. Un aspetto interessante di questa tendenza è l'emergere di nuovi attori nel mirino delle richieste di rimozione, fra cui diversi domini associati ad Anna's Archive, e 123rutor.su, attualmente in terza posizione fra i domini maggiormente presi di mira nelle richieste DMCA. In entrambi i casi, questi domini sono stati oggetto di numerose richieste da parte di grandi editori, principalmente attraverso l'intermediazione di Link-Busters.
La peculiarità di 123rutor.su risiede nella sua struttura basata su sottodomini, una strategia che complica notevolmente gli sforzi di rimozione per gli addetti del settore. Questa tattica, che prevede la creazione continua di nuovi sottodomini, rappresenta una sfida significativa per i proprietari dei diritti d'autore e per Google stesso nel tentativo di rimuoverli dalle SERP. La risposta dei siti di pirateria alle misure antipirateria di Google ha dato vita a un complesso gioco del gatto e del topo, con strategie sempre più sofisticate che prevedono il cambio frequente di domini o la modifica delle strutture degli URL, per eludere le penalizzazioni nei risultati di ricerca.
È importante notare che non tutte le richieste di rimozione si traducono in un'effettiva eliminazione di contenuti dai risultati di ricerca. Google dichiara che una parte significativa degli URL segnalati non sono indicizzati o sono duplicati e, in questi casi, è sufficiente l'adozione di misure preventive con gli URL che vengono inseriti in una "lista nera" per impedirne la futura indicizzazione. Il Transparency Report di Google continua a fornire preziose informazioni su questa battaglia in corso, ma l'escalation delle rimozioni solleva interrogativi sull'efficacia a lungo termine delle attuali strategie antipirateria e sulla necessità di approcci innovativi per affrontare questa sfida.
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