Google annuncia l'adozione dello standard C2PA per l'etichettatura delle immagini generate da IA

Nei prossimi mesi lo standard sarà implementato per la ricerca, le inserzioni pubblicitari e Circle. In futuro forse anche per YouTube
di Andrea Bai pubblicata il 18 Settembre 2024, alle 15:21 nel canale WebGoogle ha annunciato ieri di aver intrapreso una serie di azioni che mirano a rafforzare le contromisure nella lotta contro la disinformazione o, per adottare la nomenclatura di Kaspersky, "information war" e aiutare il pubblico a riconoscere contenuti originali da contenuti generati dall'IA.
La società di Mountain View ha infatti in programma di integrare nei
suoi prodotti lo standard Coalition for Content Provenance and
Authenticity (C2PA), un sistema progettato per tracciare l'origine e
la cronologia delle modifiche dei contenuti digitali. L'integrazione degli
standard avverrà nel corso dei prossimi mesi e coinvolgerà la ricerca, le
inserzioni pubblicitare e forse anche YouTube. L'iniziativa prosegue nel
solco tracciato da Google verso la trasparenza dell'IA, come lo
sviluppo di SynthID, una tecnologia di filigrana incorporata creata
da Google DeepMind.
Lo standard C2PA è stato sviluppato a partire dal 2019 da un consorzio di aziende tecnologiche e si basa sulla creazione di una traccia digitale contenente metadati sulle origine delle immagini e sulle eventuali modifiche apportate. La traccia viene supportata e rafforzata dall'uso di firme digitali.

Google implementerà lo standard 2.1 di C2PA, che offre una miglior sicurezza contro i possibili attacchi di manomissione. Gli utenti potranno visionare le informazioni di autenticazione su Google Search, Google Lens e Google Circle cliccando su "Informazioni su questa immagine". Google prevede inoltre di usare i metadati C2PA nei suoi sistemi pubblicitari per rafforzare il rispetto delle politiche aziendali.
Laurie Richardson, vicepresidente Trust & Security per Google, ha commentato l'iniziativa in un post sul blog aziendale: "Stabilire e segnalare la provenienza dei contenuti rimane una sfida complessa, con una serie di considerazioni basate sul prodotto o servizio. E mentre sappiamo che non esiste una soluzione miracolosa per tutti i contenuti online, collaborare con altri nel settore è fondamentale per creare soluzioni sostenibili e interoperabili".
Nonostante l'impegno di Google e di altre realtà di grosso calibro, l'adozione diffusa dello standard C2PA sembra ancora un miraggio, forse anche per via di una serie di sfide che rischiano di minarne l'effettiva efficacia.
L'adozione della tecnologia è, al momento, volontaria e i metadati di autenticazione possono essere facilmente rimossi. Va considerato inoltre che le IA che generano immagini dovrebbero supportare lo standard e assicurare che i metadati siano inclusi in ogni file generato, il che andrebbe potenzialmente ad escludere i modelli open source.
Inoltre la gestione efficace dello standard richiede un processo e un insieme di strumenti che supportino C2PA in ogni fase, ma al momento solo pochi produttori di fotocamere supportano questo standard e vi è ancora incertezza sulla sua adozione negli smartphone. Lato software ci sono alcune grandi realtà, Adobe su tutte, che supportano C2PA, ma molti strumenti di elaborazione e modifica ancora non lo fanno.
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