Giove, con la polizia predittiva l'Italia guarda a un futuro alla Minority Report?

Si chiama Giove il sistema di intelligenza artificiale che aiuterà la Polizia di Stato a prevedere i crimini prima che accadano. Seppur ciò ricordi un po' il film Minority Report, Giove (di cui ha parlato Il Sole 24 Ore) è un ambizioso progetto del Dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell'Interno che punta a "prevenire e reprimere" i reati a maggior impatto sociale. Più precisamente viene descritto come un "sistema di elaborazione e analisi automatizzata per l'ausilio alle attività di polizia".

Il sistema di "polizia predittiva" a disposizione delle questure italiane nasce con una duplice finalità, dalla prevenzione e repressione dei crimini come furti in abitazione, rapine in esercizi commerciali e banche, truffe ai danni di persone vulnerabili e potenzialmente anche violenze sessuali e molestie, ma anche come supporto nelle fasi delle indagini preliminari. Questo solo per partire: si parla anche un possibile impiego, con il miglioramento delle sue capacità nel tempo, anche nell'ambito delle indagini sul terrorismo.

Giove non va vista come una tecnologia che dice alla Polizia a che ora avverrà un crimine e quindi a sventarlo, fermando le persone prima che compiano l'atto, ma come un aiutante che, analizzando le denunce, è in grado di permettere alle forze dell'ordine di capire meglio dove dislocare il personale, aiutare a comprendere quali sono gli orari e i momenti più critici ma non solo. Pensate a una banda che mette a segno diversi furti, Giove può analizzare quanto raccolto dalla polizia per provare a indirizzarle verso il prossimo bersaglio.

Giove, per quanto di aiuto alle forze dell'ordine, apre un dibattito sulla privacy e l'uso dei dati personali. Perché, lo ricordiamo, Giove va alimentato per migliorarne capacità e precisione. I dati sensibili che finiscono in pasto a Giove devono essere adeguatamente protetti per finire in mano ad altri, e bisogna assicurare che non vengano usati per creare liste nere o prendere di mira determinate fasce della popolazione – i cosiddetti "bias".

Francesco Messina, a capo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, ha provato smorzare i timori, assicurando da una parte il ruolo umano nel controllo di Giove e dall'altra l'uso limitato dei dati, legati solo a reati e denunce e comunque crittografati. Sul tutto incombe però la regolamentazione europea sull'intelligenza artificiale, di cui si discuterà tra poche settimane al parlamento e che potrebbe cambiare lo scenario, così come il raggio d'azione di Giove.