AI Overview distrugge il traffico dei siti di news: editori denunciano e si rivolgono all'UE

Google è stata denunciata alla Commissione europea da un gruppo di editori indipendenti per presunto abuso di posizione dominante perpetrato tramite lAI Overview, funzione che mostra riassunti AI nei risultati di ricerca. Gli editori segnalano cali di traffico e ricavi, e chiedono un intervento urgente per tutelare il pluralismo informativo.
di Manolo De Agostini pubblicata il 07 Luglio 2025, alle 09:01 nel canale WebL'integrazione dell'intelligenza artificiale nei risultati di ricerca di Google finisce al centro di un nuovo caso antitrust in Europa. Un gruppo di editori indipendenti, rappresentati dall'Independent Publishers Alliance, ha presentato una denuncia formale alla Commissione Europea accusando Google di abuso di posizione dominante nel settore della ricerca online.
Il fulcro della contestazione riguarda le cosiddette AI Overview, ovvero riassunti generati da intelligenza artificiale che appaiono in cima alla pagina dei risultati di Google, sopra i collegamenti tradizionali alle pagine web. Secondo i firmatari della denuncia, tali riassunti impiegano contenuti provenienti dai siti degli editori senza il loro consenso esplicito, con un impatto negativo su traffico, visibilità e ricavi. Di questo argomento ce ne siamo occupati anche di recente.
La denuncia, datata 30 giugno e segnalata dall'agenzia Reuters, sostiene che Google non consente agli editori di escludere i propri contenuti dalla formazione dei modelli IA o dalla creazione delle AI Overview, pena l'esclusione dai risultati standard della ricerca. In altre parole, chi non acconsente a far usare i propri contenuti rischia di sparire da Google Search. Secondo l'Independent Publishers Alliance, si tratta di una dinamica che danneggia strutturalmente il pluralismo informativo e la sostenibilità del giornalismo indipendente. Problema su cui si è schierata apertamente anche Cloudflare, con soluzioni atte a bloccare i voraci bot dei servizi di intelligenza artificiale.
La questione non è solo teorica: dati di società come Similarweb e analisti SEO come Malte Landwehr indicano un calo medio di traffico tra il 37% e il 40% per i siti di news statunitensi da quando AI Overview è stata introdotta, nel maggio 2024. Sempre secondo Similarweb, la quota di ricerche senza clic è aumentata dal 56% al 69% nello stesso periodo, mentre i clic verso siti di informazione sono scesi da 2,3 miliardi a meno di 1,7 miliardi.
Oltre all'istanza formale, è stata richiesta anche una misura cautelare per evitare danni irreversibili alla concorrenza nel settore dell'informazione digitale. La stessa denuncia è stata inviata anche alla Competition and Markets Authority (CMA) britannica.
Google respinge le accuse, sostenendo che l'introduzione dell'intelligenza artificiale nella ricerca genera nuove opportunità per utenti ed editori, incentivando ricerche più frequenti e approfondite. Un portavoce ha dichiarato che il traffico verso i siti web continua a essere significativo, ma che le variazioni possono dipendere da molteplici fattori, tra cui la stagionalità, l'interesse degli utenti e aggiornamenti dell'algoritmo.
Tra i promotori dell'iniziativa figurano anche Foxglove Legal, organizzazione non-profit che si batte per l'equità nel settore tech, e il gruppo Movement for an Open Web. Rosa Curling, co-direttrice di Foxglove, ha affermato che "il giornalismo indipendente è sotto minaccia esistenziale" e che "l'Unione europea deve intervenire per garantire agli editori il diritto di scegliere se far parte o meno dei sistemi di intelligenza artificiale di Google". Al momento la Commissione europea non ha rilasciato commenti.
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoRestando sulla news, come al solito gli imprenditori pensano solo al rubare adesso e chissenefrega di domani. Una volta che avranno fatto chiudere tutti i siti, la IA, da cosa scopiazzera le news? Questo tipo di persone sono al di là della linea rossa, vanno fermati.
Speriamo, non se ne può più di una miriade di annunci promozionali e zero o pochi fatti reali.
Le news vere sono ormai rare
Io ormai blocco molti di siti di news che in realtà fanno pubblicità e promozione e vogliono pure i permessi per riempirti di cookie.Devi effettuare il login per poter commentare
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