Addio a Giovanni De Sandre, uno dei padri del primo personal computer Programma 101

È morto a 89 anni Giovanni De Sandre, ingegnere Olivetti e co-creatore della Programma 101, considerata il primo personal computer al mondo. Figura chiave dell'informatica italiana, lavorò tutta la vita in Ricerca e Sviluppo. I funerali si sono svolti stamane a Brugherio.
di Manolo De Agostini pubblicata il 23 Aprile 2025, alle 11:46 nel canale Web
17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoUna classe di professionisti audaci che non chinarono il capo nemmeno quando vennero imposte misure draconiane per ridimensionare l'influenza Olivetti nel panorama tecnologico mondiale del tempo.
La Programma 101 nacque così: tirare fuori un computer personale ( al tempo rinominata calcolatrice programmabile per non incorrere in sanzioni ) con ciò che si aveva a disposizione ottimizzandolo al massimo.
Ci riuscirono talmente bene che la dirigenza Olivetti non si rese conto che avevano per le mani il primo personal computer commerciale della storia, nemmeno quando all'estero ne cominciarono a venderne a " pacchi " anche ad istituzioni come la NASA.
Storia di cui si dovrebbe esserne orgogliosi ed insegnarla a scuola!!
quoto
E aggiungo: è inutile cercare le responsabilità nei soliti, triti e ritriti, discorsi sul complotto dei poteri forti assortiti targati USA, quando la vera responsabilità si trova – e si trovava – nella mentalità che ha dominato (e continua a dominare) il nostro Paese, e più in generale l’intera Unione Europea.
Una mentalità che ha portato a una totale assenza di venture capital, allora come oggi: capitali disposti a investire cifre importanti in idee che hanno anche solo un misero 10% di possibilità di successo. Basta guardare alla nascita delle big tech americane per capire di cosa parliamo.
All’epoca di Olivetti e di quel gruppo di geni, non arrivarono miliardi di investimenti, ma solo critiche — spesso provenienti dall’interno della stessa società e dal mondo imprenditoriale italiano. Basti ricordare cosa disse Vittorio Valletta nel 1964:
«La società di Ivrea è strutturalmente solida e potrà superare, senza grosse difficoltà, il momento critico. Sul suo futuro pende però una minaccia, un neo da estirpare: l’essersi inserita nel settore elettronico per il quale occorrono investimenti che nessuna azienda italiana potrà affrontare.»
Questa citazione possiamo usarla come epitaffio del motivo per cui, da noi e in Europa, non nascerà mai una Silicon Valley né delle vere big tech. Altro che poteri forti e complottismi vari.
E aggiungo: è inutile cercare le responsabilità nei soliti, triti e ritriti, discorsi sul complotto dei poteri forti assortiti targati USA, quando la vera responsabilità si trova – e si trovava – nella mentalità che ha dominato (e continua a dominare) il nostro Paese, e più in generale l’intera Unione Europea.
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Come no.
Se A.Olivetti non fosse "scomparso" prematuramente, le cose sarebbero andate diversamente. Lo stesso vale per M.Tchou (non credo ai complotti, ma nemmeno alle coincidenze: la storia è piena di casi simili, uno su tutti il caso Mattei).
Purtroppo i suoi eredi non sono stati così intelligenti da capire l'importanza del nascente settore (o sono stati volontariamente traviati dal capirlo).
Lo stesso articolo riporta che
se non c'entrano gli americani,
Sul fatto che la mentalità che ha dominato (e continua a dominare) il nostro Paese sia da schifo, questo non ci piove, infatti A.Olivetti è stato costretto a tentare (perché non ci è arrivato) di chiedere prestiti alle banche svizzere.
Se A.Olivetti non fosse "scomparso" prematuramente, le cose sarebbero andate diversamente. Lo stesso vale per M.Tchou (non credo ai complotti, ma nemmeno alle coincidenze: la storia è piena di casi simili, uno su tutti il caso Mattei).
Purtroppo i suoi eredi non sono stati così intelligenti da capire l'importanza del nascente settore (o sono stati volontariamente traviati dal capirlo).
Lo stesso articolo riporta che
se non c'entrano gli americani,
Sul fatto che la mentalità che ha dominato (e continua a dominare) il nostro Paese sia da schifo, questo non ci piove, infatti A.Olivetti è stato costretto a tentare (perché non ci è arrivato) di chiedere prestiti alle banche svizzere.
si vuole continuare a battere sempre e sempre le solite cose
per chi vuole approfondire un po' dia un'occhiata questo articolo
https://matematica.unibocconi.eu/i-...eneral-electric
vorrei far notare che quando arriva GE abbiamo un organico di 2000 persone, poi l'organico sale con gli americani fino a 4000 persone, e se notate c'e' una postilla nel 1982, con il governo francese che rileva il pacchetto di controllo della Bull
In questa intervista, è particolarmente interessante la parte in cui si parla degli anni della GE in Olivetti e del periodo successivo con Honeywell. In quel periodo esisteva ancora un centro di ricerca in Italia, pur con capitali e organizzazione statunitensi. Le cose cambiarono negli anni '90, quando tutto venne trasferito ai francesi di Bull: il centro di ricerca fu spostato in Francia, mentre in Italia rimasero solo le attività legate alle stampanti
https://www.youtube.com/watch?v=hLS...wmiBydpMJZRV_ei
qui ci sono i risvolti finanziari https://olivettiana.it/olivetti-la-...lori-fondativi/
...
E su cosa si dovrebbe battere? E' un dato di fatto che con la scomparsa di A.Olivetti è cambiato tutto per quell'azienda (e si è persa l'unica occasione che aveva l'Italia per fare la differenza. La stessa nascita di ST - nata come SGS - è dovuta alla coppia A.Olivetti/M.Tchou).
Tutto quello che riporti come approfondimento è successo dopo, quando ormai i giochi erano belli e conclusi. Idem per tutti i passagi al vertice.
Lungimiranza
Ci sarebbero voluti uomini con questa capacità e il coraggio di rischiare, purtroppo non cera, uno Steve "jobs=lavori" magari avrebbe dato un altra prospettiva all'azienda, il primo computer della storia e stato per quel che mi riguarda l'ENIAC (1945), poi da in 2 anni ci sara stato qualcuno che avrà creato o pensato a qualcosa di più piccolo, primo computer programmabile? si puo trovare anche questo " Il primo computer programmabile, lo Z1, venne realizzato dal tedesco Konrad Zuse tra il 1936 e il 1938 nella sala da pranzo dei suoi genitori nella Germania nazista. di sicuro se al comando ci fossero stati uomini lungimiranti la nostra storia sarebe stata molto diversa.P.s andando più indietro computer analogici, manuale si arriva in Grecia e nel rinascimento.
P.s andando più indietro computer analogici, manuale si arriva in Grecia e nel rinascimento.
Oltre che con le capacità e il coraggio di rischiare, e il team della Programma 101 ne ebbe parecchio di coraggio visto che lavorò in condizioni non proprio ottimali viste le vicissitudini di Olivetti dopo la scomparsa di Adriano, dimostrarono di avere anche visione su come si poteva creare un nuovo mercato attraverso un prodotto a suo modo rivoluzionario.
Fu il gruppo di Perotto a coniare il termine " desktop computer ", un calcolatore programmabile da tavolo, uno strumento che poteva entrare in quasi tutti gli ambienti, da quelli casalinghi alle scuole passando per gli studi dei professionisti.
Ripeto: una storia, quella di Olivetti e della sua divisione elettronica, di cui andare fieri ed orgogliosi, anche per mitigare il rammarico di come Olivetti si sia estinta nel corso degli anni '90.
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