Sindrome della morte in culla: Zoyo Baby è il sensore che promette di salvare molte vite

Con microfoni, sensori di movimento, temperatura e umidità Zoyo Baby: monitora il respiro del piccolo, la temperatura corporea e della stanza, i movimenti e avverte quando piange. Può essere un valido aiuto contro la SIDS
di Roberto Colombo pubblicata il 19 Novembre 2015, alle 10:01 nel canale WearablesUn florido mercato per i dispositivi connessi è quello del monitoraggio dei più piccoli: d'altra parte non c'è un settore come quello della cura dei bambini dove le persone sono disposte a spendere per avere 'il meglio'. Al momento ci sono due filoni per il tenere sempre d'occhio la vita dei nostri bebè: da un lato troviamo le videocamere di sorveglianza con funzionalità avanzate, dall'altro i sistemi da infilare sotto il materasso per controllare movimenti e respiro del bambino. Zoyo Baby, progetto appena lanciato su Kickstarter, promette di fare molto di più, in un unico dispositivo e con un costo inferiore alla media degli altri apparecchi di monitoraggio.
Microfoni, sensori di movimento, di temperatura e di umidità
Si tratta di un sensore da agganciare al pannolino che promette di tenere sotto controllo diversi parametri vitali del bambino, oltre che avvertire in caso di pianto o di deiezioni. Microfoni, sensori di movimento, di temperatura e di umidità sono alla base di Zoyo Baby e gli permettono di monitorare il respiro del piccolo, la sua temperatura corporea e quella della stanza, i movimenti, oltre che avvertire in caso il bambino pianga. Non solo, il sensore di umidità è anche utile per stabilire quando il bebè ha espletato i suoi bisogni fisiologici. Corredato di app iOS e Android e sistema di ricarica il sensore è disponibile per i finanziatori a partire da $80 e sarà proposto a un prezzo di listino di $119. Il team sta sviluppando il progetto dal giugno 2014 e dovrebbe arrivare alla produzione di massa, se la campagna andrà a buon fine, entro marzo 2016.
Zoyo Baby vuole affrontare di petto il problema delle morti in culla
A parte quelle funzioni che possono essere sostituite da un controllo frequente dello stato del bambino, quello che i genitori fanno dall'alba dei tempi, è il problema delle morti in culla (SIDS Sudden Infant Death Syndrome) che Zoyo Baby vuole affrontare di petto. È un problema che affligge, secondo i dati, tra lo 0,04 e lo 0,11 per mille dei nati e, sebbene le percentuali a prima vista apparentemente basse, è il vero e proprio incubo dei genitori nei primi mesi di vita. Il sensore è in grado di avvertire per tempo i genitori se il respiro si ferma o si fa troppo lento o se la temperatura del corpo si elevato troppo, queste ultime due situazioni che possono rappresentare l'anticamera della Sindrome della morte improvvisa del lattante.
Negli ultimi anni si è fatta molta prevenzione in merito e in Italia nell'ultimo ventennio i le morti 'inspiegabili' in culla sono diminuite di molto: tra i consigli ci sono quelli di mantenere una temperatura della stanza dove il bambino dorme non troppo elevata (18-20°C), evitare di far dormire i bimbi sulla pancia, evitare i cuscini e soprattutto non esporre i più piccoli al fumo, sia quello passivo, sia quello più 'attivo' della mamma durante la gravidanza. Di contro, buone pratiche come l'allattamento al seno sembrano ridurre il rischio di SIDS. La fonte del problema è una immaturità del tronco encefalico che non permette al corpo dei bebè di rendersi conto (e indurre la sveglia) quando la temperatura del corpo è troppo alta o sono in carenza di ossigeno, due situazioni nelle quali gli adulti e i bambini con il tronco celebrale al giusto sviluppo, invece, si svegliano.
A parte gli aspetti più folcloristici della notizia, come ad esempio sapere il momento preciso in cui il bebè ha sporcato il pannolino con una notifica direttamente sullo smartphone e smartwatch, questo è un esempio come quando l'universo dell'Internet of Things incontra l'ambito medicale sono molte le opportunità per migliorare la vita delle persone o, come in questo caso, addirittura salvarla.
22 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infopeccato il bluetooth, uno 802.11.4 (zigbee) sarebbe stato meglio per un sensore del genere, ma visto che non ci sono smartphone che lo supportano riduciamoci ad uno standard non creato e non ottimizzato per reti di sensori. Vedo un mercato altalenante. Qua in germania nessuno lo comprerebbe. La gente crede che se avvicini troppo il cellulare o il computer (come se i 100mw di un wireless/bluetooth/zigbee domestico siano lo stesso dei 2 watt che l’antenna di un cellulare butta fuori di picco in GSM, poi bisognerebbe parlare di densità di ptenza ma vabbé
la verità è che la SIDS è una brutta bestia e non ci sono ne spiegazioni scientifiche ne contromisure effettivamente attuabili. Supponiamo che un aggeggio del genere mi avverta se mio figlio non respira se non so fare una manovra di rianimazione pediatrica (molto più delicata di uan per una persona adulta) mio figlio o muore cmq o rischia danni incredibili, rischio di ucciderlo io se un sensore del genere mi da un falso allarme. statistica bassa + buon senso + pochi accorgimenti e senza un sensore che ti fa venire l'ansia di controlalre lo smartphone ogni 2x3 si dormono sonni tranquilli. Per dire io non ho nemmeno il baby monitor. se il bambino ha qualcosa (sete, febbre, tosse) piange e lasciando le porte socchiuse lo senti perfino rigirarsi nel letto.
Immagina che sono un soccorritore volontario certificato 118 per servizi di urgenza da 20 anni che viene riaddestrato ai protocolli BLS/PBLS ogni 2 anni, nonché formatore IRC e ANPAS che tiene regolarmente corsi ed incontri con genitori " laici " proprio su queste tematiche..... A questo punto capirai che il mio primo post non è affatto fuori luogo!
Detto ciò concordo con emanuele83 e ribadisco, per la SIDS, come per altri eventi che potenzialmente possono potare in ACR un bambino, oltre alla prevenzione c'è da sapere come fare determinate manovre ( per altro molto semplici ) e saper riportare l'accaduto alla Centrale 118.
Con questo strumento saremmo più tranquilli, chiaro che bisogna conoscere le manovre ma un genitore deve avere un minimo di conoscenza o informarsi.
Bravo!! E a tal proposito ti consiglio di consultare il sito di IRC COM che si occupa di formazione ed addestramento per questo genere di cose...
http://irc-com.org
Non hanno completamente torto però, eh. Se ti riferissi ad un adulto sarei d'accordo con te, ma piazzare un emettitore di campi elettromagnetici a diverse frequenze non fanno bene ad un neonato.
I sensori di movimento vanno ad ultrasuoni che non sono ionizzanti e non danno alcun problema (se così non fosse anche l'ecografia che si fa alla madre per vedere le condizioni del feto non si potrebbe fare), ma le onde emesse nella banda del WiFi o bluetooth sono ionizzanti e quindi potenzialmente pericolose. Ad un neonato, sia chiaro.
I sensori di movimento vanno ad ultrasuoni che non sono ionizzanti e non danno alcun problema (se così non fosse anche l'ecografia che si fa alla madre per vedere le condizioni del feto non si potrebbe fare), ma le onde emesse nella banda del WiFi o bluetooth sono ionizzanti e quindi potenzialmente pericolose. Ad un neonato, sia chiaro.
O sei un troll o sei un ignorante incredibile (in fisica ovviamente). radiazioni IONIZZANTI quelle dei cellulari?
https://it.wikipedia.org/wiki/Radiazioni_ionizzanti
le radiazioni ionizzanti sono
alpha --> neutroni o protoni accelerati
beta --> elettroni o positroni accelerati (si vedano i vecchi CRT ad esempio)
GAMMA ovvero onde EM a [SIZE="7"][COLOR="Red"]frequenza maggiore di 3 x10^15 Hertz.[/COLOR][/SIZE]
Il tuo cellulare il tuo wifi vanno a 2.4GHz che sono 2.4x10^9 hertz. Ionizzano una beatissima funciazza di M, come si dice in Sicilia.
Quoto.
Se non erro la chiamano anche "morte bianca" e colpisce addirittura bambini perfettamente sani a cui mancano poche settimane per nascere.
Questo apparecchietto può essere utilissimo in caso di rigurgito, ma nel caso della SIDS o sei un medico oppure ti attacchi.
Una persona normale, quando capisce che ha un bambino che non respira più va nel panico più totale!
Chiaro che questi apparecchi più che per salvare i bambini sono utili come supporto psicologico ai genitori, cosa comunque non da poco.
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