WindTre nella bufera: scoperta truffa milionaria con servizi a pagamento! Perquisita la sede di Milano
Indagini con perquisizioni nella sede dell'operatore WindTre a Milano. Le indagini sembrano portare a frodi tecnologiche con un giro di milioni di euro tramite addebiti non consentiti e servizi a pagamento mai richiesti. Ecco cosa sta succedendo.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 03 Luglio 2020, alle 14:31 nel canale TelefoniaWindTre
Addebiti su servizi a pagamento mai acconsentiti e mai richiesti. E' questa l'accusa che la Guardia di Finanza sta contestando a WindTre, l'operatore italiano creato dalla unione di Wind e di Tre Italia. Un'accusa pesante che le autorità stanno formalmente portando a compimento con la perquisizioni dei locali della sede di Milano di WindTre da cui sembra essere partito il giro di truffe agli utenti ignari degli addebiti per servizi a pagamento mai richiesti. Per il momento i dettagli non sono molti ma di fatto nelle scorse ore, la Guardia di Finanza con il Nucleo tutela privacy e frodi tecnologiche, ha fatto visita agli uffici della sede di Milano a Rho sequestrando materiale che possa far luce sulle indagini.
WindTre: truffe telefoniche con addebiti di servizi mai richiesti
Al momento sono 11 gli indagati dalla Guardia di Finanza nelll'inchiesta sulle truffe nei confronti di migliaia di utenti della compagnia telefonica che si sono visti addebitare servizi a pagamento mai consentiti e soprattutto mai richiesti. Nel dettaglio sembra che siano tre i dirigenti WindTre che in concorso tra loro ma insieme anche ad altre 8 persone tra aggregatori/hub tecnologici, e content service provider (CSP), sono finiti nel registro degli indagati per truffa agli utenti. In questo caso viene contestato a loro la creazione di un vero e proprio business illegale da milioni di euro e con diverse opportunità di guadagno proprio attraverso l’attivazione di servizi a pagamento sulle connessioni mobile degli utenti. La tecnologia usata dietro la truffa andava a inserirsi anche nello scambio di dati tra macchine ''machine to machine'' (m2m) che permetteva di aggirare il consenso all’attivazione dei servizi da parte degli utenti.
In questo modo dunque gli utenti non potevano capire il motivo dell'attivazione dei servizi che avveniva in modo del tutto automatico e soprattutto immediato in modo da poter guadagnare da subito con gli addebiti sul credito o sul conto dell'abbonamento. Un sistema così fatto bene che non si è fermato nemmeno durante la pandemia da COVID-19 visto che le attivazioni e i guadagni sono andati avanti anche durante il lockdown e i giorni di blocco dal lavoro.
WindTre: come avveniva la truffa ai danni degli utenti?
Secondo i dettagli forniti dal Procuratore della Repubblica Francesco Greco, dall'aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Francesco Cajani, il procedimento per attivare la truffa era veramente semplice e veloce. Bastava visitare una pagina web, magari con l'inganno di banner pubblicitari chiaramente fraudolenti e, senza nemmeno tappare o fare un click, l'ignaro utente si ritrovava automaticamente abbonato ad un servizio che prevedeva il pagamento di una somma di denaro sul conto telefonico ogni settimana o mese in cambio dell'accesso a contenuti come notizie, oroscopi, suonerie, meteo, gossip, video o altro. Un business illecito che fruttava ai dirigenti e agli altri loro complici milioni di euro con opportunità di guadagno anche mediante le attivazioni dei servizi VAS sulle connessioni mobili usate tra macchine per lo scambio di dati e questo, lo ripetiamo, senza alcun consenso da parte degli utenti.
Al momento sono stati già posti sotto sequestro preventivo oltre 12 milioni di euro. I reati contestati sono molteplici come ipotesi di reato ma anche frode informatica a danno dei consumatori, intrusione abusiva a sistema telematico e tentata estorsione contrattuale.
71 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCon quale rapidità si sono mossi, eh.
Ma che filibustieri...
Quante litigate al call center e loro che sostenevano che io avevo clikkato e dato il consenso... Diciamo che non sono esattamente un utente sprovveduto e, ovviamente, non cliccavo un fico secco! Dopo svariati addebiti fraudolenti così, ho cambiato operatore!!! Chissà ora come poter richiedere i rimborsi... Nei vari anni penso mi siano spariti tranquillamente 50€-100€. Purtroppo ovviamente lo storico delle richieste è andato bruciato col cambio operatore (doppiamente ora con il merge).Adesso ditemi solo che babbo natale non esiste
Per fortuna esiste Iliad, gli unici a non essersi rivelati, ad oggi, dei succhia soldi a tradimento. Tutti gli altri se ne inventano sempre una nuova, ad esempio le nuove mirabilanti ricariche beffa
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