Unione Europea, batterie sostituibili dal 2024, stop alle non ricaricabili dal 2027: facciamo chiarezza

Il tema delle batterie, di qualsiasi tipo, è sempre più caldo. Circola la notizia di alcune norme UE al vaglio che imporrebbero le batterie sostituibili anche negli smartphone a partire dal 2024. La realtà, così come la realizzabilità, è una questione un po' più complessa. Facciamo chiarezza
di Alessandro Bordin pubblicata il 19 Luglio 2022, alle 12:38 nel canale TelefoniaSono purtroppo in molti ad "informarsi" leggendo solo un titolo. Sia chiaro che si tratta di una presa di coscienza e non di una critica asettica: siamo sommersi di informazioni e tutti ma proprio tutti, in varia misura e in base anche all'interesse che possiamo nutrire per un determinato argomento, siamo portati ad approfondire alcuni temi e farci bastare un titolo per altri. Leggendo però, in questi giorni, affermazioni del tipo che torneranno le batterie sostituibili negli smartphone, da rivista di settore ci sentiamo di approfondire l'argomento andando proprio alla fonte della notizia, la Commissione Europea, cercando di capire cosa sta succedendo e, se ci riusciamo, essere abbastanza chiari e il più possibile concisi su quelli che sono i fatti fino ad ora.
Si parte da questa pagina e già si capisce, peccando di superficialità e leggendo solo il titolo ("MEPs want to strengthen new EU rules for design, production and disposal of batteries"), che i parlamentari vorrebbero rendere più stringenti alcune norme legate alle batterie (quali, lo vediamo fra poco). Quindi per ora nulla, è la premessa ad una discussione che verrà. Quali sono gli obiettivi che la Commissione per l'Ambiente, la Sanità Pubblica e la Sicurezza Alimentare si propone? Eccoli:
- Stronger sustainability, performance and labelling requirements: fondamentalmente si impegnano per migliori prestazioni delle batterie, maggiore sostenibilità ed etichettatura.
- Due diligence policy for value chain of battery companies: questo è un obiettivo impegnativo. Con "Due Diligence" si intende tutto il processo per valutare i rischi e fattibilità raccogliendo, analizzando, gestendo e monitorando le informazioni sulla catena produttiva e brand coinvolti.
- More stringent targets for waste collection, recycling efficiency and material recovery: obiettivi più severi per la raccolta dei rifiuti, l'efficienza nel riciclaggio e il recupero dei materiali.
Lo scopo è nobile, ovvero puntare dritti verso una sorta di economia circolare per le batterie, ovviamente nei limiti del possibile e del commercialmente sostenibile. Il settore tecnologico ovviamente non può essere circolare al 100%, ma sicuramente è apprezzabile puntare a modelli di produzione e consumo attenti alla riduzione degli sprechi delle risorse naturali promuovendo riutilizzo, riparazione e riciclo di materiali il più a lungo possibile.
A quali batterie ci si riferisce e cosa ci si auspica?
Il gruppo di parlamentari intende sottoporre alla Commissione Europea i tre obiettivi citati, anche in riferimento a nuove categorie di batterie come quelle utilizzate, ad esempio, sulle bici elettriche. L'etichettatura dovrebbe indicare l'impronta di carbonio (carbon footprint, misura che esprime il totale delle emissioni di gas ad effetto serra in tonnellate di CO2 equivalente associate direttamente o indirettamente alla batteria) , fissare un valore massimo per l'impronta di carbonio nel suo ciclo di vita, imporre livelli minimi di cobalto, piombo, litio e nichel recuperati dai rifiuti per il riutilizzo in nuove batterie.
Il punto smartphone
E qui arriviamo al punto smartphone: le batterie che dovrebbero sottostare a queste regole sono anche quelle nei dispositivi mobili, quindi smartphone e anche, probabilmente, tablet. Si seguirà un iter per chiedere, a partire dal 2024, una progettazione e integrazione nei dispositivi che renda più semplice e sicura la rimozione delle batterie stesse. Che non vuol dire tornare alle batterie sostituibili per forza, ma rendere anche quelle saldate molto più semplici da rimuovere. Oggi, inutile negarlo, è fortemente antieconomico e tecnicamente difficile rimuovere la batteria saldata all'interno di uno smartphone. Sono miliardi gli smartphone non più utilizzati che finiscono accumulati in discariche indifferenziate. Quello che la UE probabilmente chiederà sarà di rendere l'operazione di smantellamento più semplice, rendendo più economico e quindi realizzabile il riciclo di parti che ora non lo sono affatto, se non in minima parte. Dal 2027, inoltre, potrebbero anche sparire le normali batterie non ricaricabili (ok invece quelle ricaricabili), ad esempio le classiche stilo AA e AAA per fare un esempio, anche in questo caso eliminando alla fonte una quantità incredibile di tonnellate di rifiuti "difficili" ogni anno.
Samsung ha già dichiarato che in futuri smartphone le batterie saranno sostituibili (decisione presa indipendentemente dalla UE essendo precedente), ma è chiaro che con la sempre maggiore sensibilizzazione ai temi ambientali, alla riduzione dei rifiuti e al maggior riciclo possibile, molte soluzioni finora scelte nel nome del design potrebbero cambiare. Per fortuna, aggiungiamo. Noi siamo favorevoli a scendere a qualche compromesso, come ad esempio ad uno smartphone non per forza sottilissimo (vantaggio che solitamente vanifichiamo subito mettendo custodie protettive anti tutto) in nome di una maggiore riciclabilità. Ora la UE dovrà confrontarsi con i colossi del settore per capire se le buone intenzioni saranno supportate dai fatti. Tanti auguri.
25 Commenti
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C'è un produttore cinese che ha brevettato pile AA e AAA ricaricabili NiZn da 1.6V: https://www.cldpbattery.com/
Sarà una spinta a migliorare le ricaricabili.
Il problema che dici tu succede anche con apparecchi tutt'altro che di precisione.
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