UberPop bloccato in tutta Italia, vincono i tassisti
Niente più ride sharing in Italia con uberPOP: "È una grande vittoria e non l'abbiamo fatto solo per noi e il nostro lavoro, ma anche per la sicurezza degli utenti"
di Nino Grasso pubblicata il 26 Maggio 2015, alle 17:05 nel canale TelefoniauberPOP viene bloccato in tutta Italia dopo la disposizione di martedì del tribunale di Milano. È vittoria per i tassisti che avevano esposto nelle scorse settimane un ricorso formale al giudice della sezione imprese Claudio Marangoni. Vengono pertanto inibite le funzioni relative dell'applicazione Uber e naturalmente anche la prestazione del servizio.
Fonte: Corriere
Nello specifico, si parla di "concorrenza sleale" e "violazioni della disciplina amministrativa che regola il settore taxi". UberPop non è car sharing, secondo il tribunale di Milano, ma la sua formula è estremamente simile a quella dei taxi tradizionali, i cui autisti si erano visti minacciati da una potenziale concorrenza più a buon mercato proprio in occasione dei mesi dell'Esposizione Universale.
Se con un servizio di car sharing tradizionale l'autista non professionista condivide la destinazione del viaggio con il "cliente", su uberPOP questo non avviene. L'autista infatti non è interessato a raggiungere la meta, ma lo fa esclusivamente sotto esplicita richiesta da parte dell'utente che chiede il servizio: l'auto personale diventa quindi mezzo di trasporto pubblico, senza averne tuttavia i regolari permessi.
A differenza di Uber (Berlina Nera) che offre una formula di noleggio con conducente offerto da autisti professionisti con regolare licenza, uberPOP si pone come servizio di "ride sharing e di economia collaborativa", dove un utente che dispone di un'auto immatricolata da meno di 8 anni e di una patente da almeno 3 può improvvisarsi tassista anche se non ha una licenza professionale regolare.
A fare paura a sindacati e organizzazioni professionali i prezzi, concorrenziali - forse troppo - rispetto a quelli applicati dai tassisti professionisti. Le organizzazioni sindacali e di categoria avevano così chiesto a metà aprile il blocco dell'app statunitense sul nostro paese, in seguito a mesi di polemiche da parte dei tassisti milanesi, che prima del tribunale avevano contattato Comune, Regione e persino il Governo.
"È una grande vittoria e non l'abbiamo fatto solo per noi e il nostro lavoro, ma anche per la sicurezza degli utenti", ha commentato Pietro Gagliardi, responsabile sindacale per la categoria dei tassisti dell'Unione Artigiani della Provincia di Milano. Uber dovrà adeguarsi al provvedimento in 15 giorni modificando l'applicazione e inibendo l'erogazione del servizio. Superate le tempistiche scatterà la penale di 20 mila euro per ogni giorno di ritardo.
84 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIntanto http://www.ilsole24ore.com/art/noti...l?uuid=AB3bQumD
se vogliono mettere a zero anche i costi sostenuti dai tassisti per le licenze allora ritratto tutto.. ma prima bisogna pareggiare i conti.. non creare nuovi "tassisti" senza i balzelli che quelli vecchi hanno dovuto subire..
vogliamo essere onesti con i clienti .. cerchiamo di esserlo prima anche con chi eroga la prestazione..
se vogliono mettere a zero anche i costi sostenuti dai tassisti per le licenze allora ritratto tutto.. ma prima bisogna pareggiare i conti.. non creare nuovi "tassisti" senza i balzelli che quelli vecchi hanno dovuto subire..
vogliamo essere onesti con i clienti .. cerchiamo di esserlo prima anche con chi eroga la prestazione..
E' qui il problema, licenze a numero chiuso. Le poche che ci sono se le vuoi le devi comprare.
Liberalizzare le licenze no perchè chi le ha pagate si ritrova con un avviamento perso, e siamo al cane che si morde la coda. Intanto il servizio è insufficiente e caro...
se vogliono mettere a zero anche i costi sostenuti dai tassisti per le licenze allora ritratto tutto.. ma prima bisogna pareggiare i conti.. non creare nuovi "tassisti" senza i balzelli che quelli vecchi hanno dovuto subire..
vogliamo essere onesti con i clienti .. cerchiamo di esserlo prima anche con chi eroga la prestazione..
La licenza è gratuita, a emno che tu non voglia considerare la compravendita sottobanco.
Il problema di UberPop è che non è car sharing, ma un servizio di taxi abusivo con tanto di tariffe ma erogato come rimborso spese.
CI sono problemi persino con le assicurazioni che potrebbero non coprire il passeggero di UberPop in quanto di tipo non commerciale.
Il problema di UberPop è che non è car sharing, ma un servizio di taxi abusivo con tanto di tariffe ma erogato come rimborso spese.
CI sono problemi persino con le assicurazioni che potrebbero non coprire il passeggero di UberPop in quanto di tipo non commerciale.
Con un numero chiuso nessuna licenza è gratuita...se il comune non la rilascia devi comprane una esistente, e chi la cede non lo fa gratuitamente...
restituire la licenza al comune, una volta terminata l'attività...problema risolto
alla radice. Ma sperare in un tale guizzo di intelligenza per i nostri legislatori è
pura utopia...
Esatto. La soluzione sarebbe stata drammaticamente semplice. Se, al termine dell'attività, avessero restituito le licenze al Comune, non sarebbe nato questo mercato "nero".
Uber è un servizio abusivo di taxi, quindi come tale è stato trattato...che poi le leggi italiane siano assurde è un altro conto, però ci sono, e non possono essere ignorate.
Potresti essere querelato per codesta asserzione!
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".