Smartphone: ecco perché deve finire l'era dei lanci annuali

La presentazione dei nuovi Galaxy S25 di Samsung ci ha permesso di capire che nel mondo degli smartphone oggi è più importante il software (vedi AI) piuttosto che l'hardware. Una novità rispetto al passato che rivela forse una stagnazione dell'innovazione delle aziende che propongono forzatamente ogni anno un nuovo top di gamma con più poche novità.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 23 Gennaio 2025, alle 14:51 nel canale TelefoniaIl mondo degli smartphone sembra essere entrato in una fase di stallo per quanto concerne le pure innovazioni. L'ultimo esempio è la presentazione della nuova serie Samsung Galaxy S25, che solleva qualche perplessità sulla reale portata innovativa di questi dispositivi che cercano di focalizzare l'attenzione del pubblico più sul software, in particolare sull'AI, che su qualche idea stravagante.
Non fraintendeteci. I nuovi device dell'azienda di Samsung, qui trovate tutte le loro novità, sono degli ottimi prodotti che permettono a chiunque di spingere veramente oltre il possibile per quanto concerne la fotocamera, il processore, il display e la batteria. Di fatto però rispetto alla precedente generazione gli incrementi sono veramente minimali e, a nostro parere, ci troviamo di fronte a un problema che va oltre il singolo produttore e che riguarda l'intero settore mobile: la mancanza di vere novità hardware e la difficoltà di proporre ogni anno un top di gamma realmente rivoluzionario. Ne hanno parlato i colleghi di The Verge ma effettivamente è da tempo che abbiamo questo pensiero: i cicli annuali dei flaghship dovrebbero divenire biennali se non triennali, a meno di novità eclatanti.
Il dilemma dei cicli di aggiornamento annuali
Samsung, come Apple e altri produttori, si trova intrappolata in un ciclo di aggiornamenti annuali che ormai sembra più una consuetudine che una necessità dettata dall'innovazione. La serie Galaxy S25 non si discosta molto dai modelli delle generazioni precedenti, con miglioramenti incrementali che difficilmente giustificano il clamore di un grande evento di lancio. Stessa cosa è avvenuta con gli iPhone 16 Pro di Apple che almeno ha aggiunto un pulsante per la fotocamera, cosa che non si era mai vista su di un iPhone. Sì, poca cosa ma di fatto un modo diverso di poter interagire con lo smartphone.
Questo approccio solleva una domanda fondamentale: è davvero necessario presentare un nuovo flagship ogni anno? La risposta, considerando lo stato attuale della tecnologia mobile, sembra essere negativa. Un ciclo di aggiornamento biennale, o persino triennale, potrebbe essere più adeguato all'attuale ritmo dell'innovazione hardware.
In un contesto di stagnazione hardware, il software e l'intelligenza artificiale sembrano essere le uniche aree in cui si intravedono possibilità di innovazione significativa. Tuttavia, anche su questo fronte, i progressi non sembrano essere all'altezza delle aspettative. L'esempio di Apple Intelligence, in ritardo rispetto ai concorrenti, dimostra come anche i giganti del settore fatichino a proporre soluzioni AI veramente rivoluzionarie e sarebbe giusto che intensificassero i loro sforzi su questo piuttosto che smussare leggermente gli angoli di uno smartphone già di per sé ottimale.
Il modello Apple e l'approccio "S"
In passato, Apple aveva adottato un approccio interessante con le sue versioni "S" degli iPhone. Questi modelli rappresentavano un aggiornamento minore rispetto alla versione principale, con miglioramenti incrementali ma senza stravolgimenti. Molti utenti si basavano proprio su questi modelli per l'acquisto di un nuovo iPhone e capitava che in molti ''bypassassero'' il modello ''S'' per attendere il successivo più innovativo e diverso dal passato.
Il vantaggio di questo modo di operare? Permettere ai produttori di concentrarsi su innovazioni più sostanziali, come idee stravaganti capaci realmente di permettere agli utenti il ''cambio'' dello smartphone, senza dover rincorrere annualmente e con affanno la duplicazione delle generazioni con minime novità.
L'illusione dell'innovazione e il rischio per i consumatori
Il problema non si limita solo alla mancanza di innovazione, ma si estende anche alla percezione che viene creata nei consumatori. Presentare ogni anno un dispositivo come rivoluzionario, quando in realtà le novità sono marginali, rischia di creare aspettative irrealistiche e delusione. Questo approccio potrebbe portare a un ciclo di acquisti non necessari, con conseguenze negative sia per il portafoglio dei consumatori che per l'ambiente.
È evidente che l'industria degli smartphone necessiti di un cambio di paradigma. Invece di forzare innovazioni marginali in cicli annuali, i produttori dovrebbero concentrarsi su miglioramenti sostanziali, anche se ciò significa allungare i tempi tra un modello e l'altro. L'idea e il suggerimento che ci viene in mente riguarda innanzitutto cicli di aggiornamento più lunghi ossia passare a cicli biennali o triennali per i flagship, con aggiornamenti minori negli anni intermedi come le serie "S" di Apple del passato.
Il punto è che al momento ci sono delle logiche di mercato che non consentono alle aziende di fare diversamente perché i cicli di prodotto annuali, diciamolo chiaramente, servono per sostenere le vendite, e le vendite servono per dar conto anche agli azionisti, che ragionano semplicemente con il paradigma della crescita imperitura e infinita, snaturando del tutto il mercato degli smartphone (ma anche di altri prodotti di consumo).
Ci piacerebbe del focus su innovazioni significative: le aziende dovrebbero concentrarsi su cambiamenti che realmente migliorano l'esperienza utente, come batterie rivoluzionarie o nuovi sistemi di input e perché no una maggiore attenzione alla sostenibilità come la progettazione di dispositivi più durevoli e facilmente riparabili, promuovendo un consumo più responsabile. Infine tra le idee stravaganti ci potrebbe essere l'esplorazione di nuovi form factor ossia i produttori dovrebbero investire di più su tecnologie emergenti come i dispositivi pieghevoli o gli schermi estensibili dove effettivamente ci si è un po' fermati. Solo HONOR con Magic V3 ha realmente cercato di innovare riuscendo a realizzare un pieghevole talmente sottile da poterlo confrontare con uno smartphone classico.
Il futuro degli smartphone: oltre l'hardware
Il futuro degli smartphone potrebbe non risiedere più nell'hardware tradizionale. Le tecnologie emergenti come la realtà aumentata e virtuale, l'integrazione con dispositivi indossabili e l'Internet delle cose potrebbero ridefinire completamente il concetto di smartphone. In questo scenario, l'intelligenza artificiale giocherà un ruolo cruciale. Nonostante i ritardi attuali, ci si aspetta che l'AI diventi sempre più centrale nell'esperienza mobile, con funzionalità avanzate di personalizzazione, assistenza vocale e elaborazione delle immagini.
Buona parte delle novità della nuova generazione dei Galaxy S25 si fondano su Galaxy AI, il sistema di intelligenza artificiale integrato che permette interazioni più naturali e intuitive. Grazie a strumenti AI multimodali, questi smartphone sono in grado di interpretare testo, voce, immagini e video, offrendo un'esperienza utente decisamente nuova e utile grazie anche alla partnership fondamentale con Google. Ci piace e Samsung sembra davvero avanti rispetto ad altri produttori in questo soprattutto perché ha pensato questi nuovi Galaxy S25 con un'AI molto più personale per l'utente e meno incentrata sull'interazione con il mondo esterno. È forse questa una chiave di lettura del nuovo mondo degli smartphone che ci aspetta: più software e meno hardware.
In questo caso a maggior ragione viene spontaneo il ripensamento alle roadmap dei flaghship da parte delle aziende soprattutto perché le novità software presenti sui Galaxy S25 arriveranno anche sugli altri smartphone del passato (sicuramente sulla serie S24 e perché no anche su quella di S23).
Ci chiediamo però se era così necessario abbinare la presentazione dell'evoluzione di Galaxy AI al lancio dell'S25. Poteva essere l'occasione di spiazzare il mercato, stravolgere le tradizioni e, invece di riproporre l'inflazionato format dell'Unpacked, creare un nuovo evento, focalizzato sull'evoluzione dell'AI, all'interno del quale venivano poi presentati anche i nuovi Galaxy S25, ma facendo leva proprio sul fatto che la piattaforma Galaxy AI è accessibile da più generazioni di dispositivi. Anche queste piccole cose, come nuovi eventi diversi dai soliti, possono fare la differenza nel rendere più innovativi gli smartphone.
Verso un'innovazione più significativa
La situazione attuale del mercato degli smartphone, esemplificata dalla serie Samsung Galaxy S25 ma anche da altri smartphone e produttori, richiede una riflessione profonda da parte dell'industria. A nostro parere è tempo di abbandonare il modello di aggiornamenti annuali forzati e concentrarsi su innovazioni che portino reale valore agli utenti. I produttori dovrebbero considerare seriamente l'adozione di cicli di aggiornamento più lunghi, permettendo lo sviluppo di tecnologie veramente innovative. Allo stesso tempo, è necessario un maggiore focus sul software e sull'intelligenza artificiale, aree che offrono ancora ampi margini di miglioramento.
Il futuro degli smartphone non sarà determinato dalla frequenza dei lanci di nuovi modelli, ma dalla capacità dell'industria di proporre soluzioni che trasformino realmente il modo in cui interagiamo con la tecnologia. Solo così potremo assistere a una nuova era di innovazione nel mondo mobile, con dispositivi che non solo impressionano sulla carta, ma che migliorano concretamente la vita degli utenti.
28 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infopoi sicuramente ci sarà chi ha delle necessità particolari ma ipotizzo si parli di una piccola percentuale (inferiore al 5%)
Poi anche chi cambia telefono ogni quattro o cinque anni preferisce prenderne uno uscito nell'ultimo anno che sarà comunque un po' più aggiornato di uno con quasi due anni, e i produttori che provassero ad adottare i cicli di due anni si troverebbero in svantaggio rispetto agli altri perché agli occhi del pubblico offrirebbero modelli mediamente più vecchi, anche se poi nel merito sono simili ai nuovi
La presentazione dei nuovi Galaxy S25 di Samsung ci ha permesso di capire che nel mondo degli smartphone oggi è più importante il software (vedi AI) piuttosto che l'hardware.
L'IA (locale) è possibile grazie e soprattutto all'hardware, che vuol dire quanto sopra? Se c'è qualcosa che ha bisogno di hardware prestante (quantitativi e banda di memoria, potenza di calcolo, ecc, ecc) è proprio l'IA.
Quanto stupida
È questa riflessione. Sembra scritta da uno di quelli che dicono che con i pagamenti elettronici la gente spende di più e finisce indebitata.Il dirigente ha molte esigenze di lusso,non vogliamo farlo vivere come un poveraccio ,vero?
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