Smartphone, aggiornamenti e pezzi di ricambio per 7 anni: l'idea della Germania

In Germania, forse complici le elezioni alle porte, rilanciano sul tema dell'obsolescenza programmata e il diritto alla riparazione. Il governo federale vorrebbe pezzi di ricambio e update di sicurezza garantiti sugli smartphone per ben 7 anni.
di Manolo De Agostini pubblicata il 06 Settembre 2021, alle 16:41 nel canale TelefoniaSette anni di aggiornamenti di sicurezza e di pezzi di ricambio garantiti per smartphone e tablet. È questa la proposta che arriva dalla Germania, dove il Ministero federale dell'economia vuole "sostenere rigide normative ambientali per smartphone e tablet", ancora di più di quelle su cui sta lavorando l'Europa e che potrebbero entrare in vigore nel 2023.
Combattere l'inquinamento (sia pre che post-vendita), lo sperpero di risorse e l'obsolescenza programmata sono temi da tempo al centro dell'agenda europea e in tal senso la Commissione vorrebbe imporre per gli smartphone aggiornamenti di sicurezza per 5 anni (3 per quelli legati alle funzionalità), per salire a 6 anni per quanto concerne i tablet (perché, in genere, vengono usati più a lungo).
In Germania, forse complice il fatto che il 26 settembre si voterà per il rinnovo del Bundestag, dicono di volersi spingere fino a 7 anni. Secondo il sito tedesco Heise.de, i pezzi di ricambio dovrebbero essere resi disponibili "a un prezzo ragionevole", con riparazioni rapide in modo che i clienti siano incentivati a riparare un dispositivo anziché sostituirlo. I prezzi dei pezzi di ricambio dovrebbero inoltre essere chiari e stabili.
Il governo federale, inoltre, sostiene l'iniziativa della Commissione Ue di introdurre regole di progettazione ecocompatibili, un'etichetta energetica e un indice di riparabilità per smartphone e tablet. È giusto "aumentare l'affidabilità e la riparabilità dei dispositivi", ha affermato la portavoce del governo.
Al momento l'associazione di categoria DigitalEurope, che rappresenta produttori come Apple, Samsung e Huawei, ritiene che le proposte della Commissione siano troppo ardite. Figurarsi quindi quelle della Germania. In un documento di sintesi, i produttori si sono detti disposti a garantire aggiornamenti di sicurezza per tre anni, fermandosi a due anni per quelli delle funzioni.
Anche l'obbligo di garantire pezzi di ricambio rappresenterebbe un problema: i produttori vorrebbero fornire solo display e batterie e non altri componenti come fotocamere, microfoni, altoparlanti e connettori che "raramente si guastano".
12 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoci sono in giro telefoni da 700€ che dopo due anni non beccano neanche più
un aggiornamento... vergogna
ci sono in giro telefoni da 700€ che dopo due anni non beccano neanche più
un aggiornamento... vergogna
Il problema è che se passa quella legge, il telefono da 700€ te lo faranno pagare 1400€...
Se dopo 4 anni devo spendere 150 euro per cambiare lo schermo ad un telefono pagato 450 nuovo, che non ne vale piu di 40 me ne compro uno nuovo con hardware aggiornato.
Tu quanti consumatori conosci che spenderebbero 100 euro per far riparare uno smartphone di 6 anni pagato 200 euro? Io nessuno. Inoltre IHMO credo che di telefoni in quella fascia di prezzo ce ne siano in circolazione molti ma molti di più rispetto ai medio/top di gamma
come fa a costare oltre 300 euro un display di ricambio ?
Detto ciò, è una cosa che SI DEVE fare, ma il problema non sono solamente le aziende cattive, loro danno solo ciò che vorrebbe il consumatore: prestazioni al minor prezzo possibile. Se al consumatore fregasse davvero qualcosa dell'ambiente, l'azienda cambierebbe di conseguenza.
Detto ciò, è una cosa che SI DEVE fare, ma il problema non sono solamente le aziende cattive, loro danno solo ciò che vorrebbe il consumatore: prestazioni al minor prezzo possibile. Se al consumatore fregasse davvero qualcosa dell'ambiente, l'azienda cambierebbe di conseguenza.
Magari fosse così semplice, il fatto è che dovremmo semplicemente cambiare modello dell'economia mondiale, passando dal consumismo a qualcosa di simile al comunismo, perché come ha dimostrato la pandemia, se non consumiamo l'economia va a picco, per cui o si cambia modello o è inutile fare i moralisti.
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