Scoperti 13 mila smartphone Vivo con lo stesso IMEI: le autorità indagano

Le autorità indiane avrebbero scoperto circa 13 mila smartphone Vivo con lo stesso codice IMEI, che potrebbero essere utilizzati per scopi fraudolenti
di Nino Grasso pubblicata il 10 Giugno 2020, alle 16:01 nel canale TelefoniaVivo
Circa 130 mila telefoni cellulari venduti da Vivo utilizzano lo stesso numero IMEI in India. Per IMEI si intende l'International Mobile Equipment Identity, un identificatore univoco per smartphone e altri prodotti elettronici utilizzato, tra le altre cose, dagli operatori di rete per identificare dispositivi compromessi e, insieme alle forze dell'ordine locali, eventualmente impedire ai telefoni rubati di accedere a Internet o rintracciare i modelli venduti illegalmente.
A divulgare la notizia alcune fonti e le autorità locali, secondo cui la truffa è stata scoperta quasi fortuitamente. Un ufficiale della polizia di Meerut nel 2019 ha riparato il suo smartphone Vivo per via di diversi errori di sistema, notando in seguito come il suo IMEI fosse cambiato rispetto a prima. Dopo un'indagine degli scorsi mesi le autorità hanno identificato 13.557 altri smartphone dell'azienda con lo stesso IMEI in tutta l'India, sporgendo denuncia contro il produttore.
Nel 2017 l'India aveva introdotto una legge che rendeva punibili le frodi via IMEI, tuttavia pare che la pratica sia ancora diffusa nella nazione. È certamente probabile che tutti i dispositivi con l'IMEI in questione vengano bloccati dagli operatori telefonici nazionali, il che potrebbe aiutare a mitigare i problemi di sicurezza che potrebbero scaturire dall'uso dello stesso identificativo, e al tempo stesso potrebbe lasciare migliaia di utenti (ignari della problematica) senza un telefono funzionante.
Secondo The Times of India, un dipartimento di polizia in un'altra parte del paese, il Madhya Pradesh, solo l'anno scorso aveva scoperto che oltre 50.000 telefoni Vivo condividevano lo stesso numero IMEI. Sebbene il produttore sia adesso sotto denuncia per via dell'errore commesso, è probabile che ad averne tratto vantaggio sia un negozio o più negozi di riparazione vendendo gli smartphone sul mercato nero per via della loro scarsa possibilità di essere bloccati da remoto o tracciati.
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoc'è uno 0 in più nell'articolo.. 130 mila al posto di 13 mila
Comunque, davvero una cosa strana.. soprattutto perchè parlaimo di Vivo, non un cantinaro cinese che vende telefoni clonati..
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