In chiusura la divisione hardware di Nike? Prossimi FuelBand a rischio

Uno dei primi marchi a credere nel settore dei wearable per il fitness, Nike, potrebbe presto chiudere la divisione hardware, eliminando la possibilità di vedere aggiornamenti per quanto riguarda FuelBand
di Nino Grasso pubblicata il 22 Aprile 2014, alle 12:31 nel canale TelefoniaNike è stata fra le prime società a credere nel settore dei dispositivi indossabili con finalità sportive e per il fitness. E, probabilmente, sarà fra le prime ad abbandonare lo stesso settore, almeno in parte. La società avrebbe confermato nel fine settimana di aver licenziato alcuni dipendenti della divisione hardware.
Fonte: Re/Code
"In qualità di società frenetica ed internazionale, distribuiamo continuamente le nostre risorse in base alle priorità stabilite dal business", avrebbe rivelato Brian Strong, portavoce di Nike a TheVerge. "Con l'evoluzione delle nostre priorità nel settore Digital Sport, prevediamo di compiere alcuni cambiamenti nel team, e ci sarà un numero ridotto di licenziamenti".
Il numero sembra, tuttavia, tutt'altro che ridotto. CNET riporta che almeno 55 dei 70 impiegati della divisione hardware di Nike sono stati licenziati giovedì scorso, cifre che potrebbero compromettere seriamente l'esistenza stessa del gruppo di lavoro. Quest'ultimo si occupava non solo di FuelBand, ma anche di sportwatch ed altre periferiche legate al mondo del fitness.
FuelBand è stato lanciato nel 2012, con aggiornamenti nel tempo forse troppo lenti. Lo scorso autunno è stata lanciata una nuova versione che introduceva il supporto al Bluetooth, nuove opzioni di colore e poco altro. Secondo CNET, lo sviluppo di una nuova versione di FuelBand e di ulteriori progetti sono stati eliminati in seguito ai licenziamenti.
In base ad un comunicato inviato a Recode, Nike potrebbe rimanere interessata allo sviluppo di software rivolti al mondo del fitness, come le API Nike+ che i produttori terzi possono integrare all'interno dei propri dispositivi indossabili. La compagnia ha lanciato di recente Fuel Lab, un progetto che permetterà una più semplice implementazione delle tecnologie proprietarie all'interno dei prodotti di terze parti.
La manovra segue proprio il fallimento della prima "ondata" dei dispositivi indossabili. Tuttavia va anche considerato il possibile ingresso nel mercato di uno dei partner più vicini della società, Apple. Tim Cook, CEO del colosso di Cupertino, fa parte da tempo del consiglio d'amministrazione di Nike, società che potrebbe aver deciso di lasciare la costosa produzione hardware dei dispositivi a società più esperte nel settore, senza però lasciare del tutto scoperta la nicchia di mercato.
12 Commenti
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ogni oggetto simile che fanno uscire ha il solo scopo di far muovere le persone in modo da trainare la vendita dei loro prodotti (abbigliamento sportivo)
fino ad oggi di prodotti simili non ce n'erano quindi si è tuffata a buffo nike
ora che molti produttori stanno cominciando a far uscire smartwatch di ogni tipo nike non ha piu bisogno di farlo
tutto qui
giusto, ma 70 persone solo per gli indossabili...? anzi, per l'indossabile... ? mi sembrano un po' tantini... ma a parte questo... sono sempre 70 persone che per un'azienda come NIKE , credo, siano bruscolini...
una delle prime avvisaglie che i dispositivi indossabili sono una bufala colossale.
su un altro sito informatico l'articolo fa intendere l'esatto contrario:
essendo un fenomeno in rapida espansione e preso d'assalto dai principali produttori di componenti elettronici, nike preferisce associarsi a qualcuno di questi big (Samsung/Apple) con la propria APP piuttosto che competere in un mercato che di certo non semplice per un'azienda d'abbigliamento sportivo.
Detto questo, penso che questi bracciali siano solo all'inizio. Aspetto con ansia la proposta di Apple e nel frattempo uso con soddisfazione un UP24
una delle prime avvisaglie che i dispositivi indossabili sono una bufala colossale.
essendo un fenomeno in rapida espansione e preso d'assalto dai principali produttori di componenti elettronici, nike preferisce associarsi a qualcuno di questi big (Samsung/Apple) con la propria APP piuttosto che competere in un mercato che di certo non semplice per un'azienda d'abbigliamento sportivo.
Detto questo, penso che questi bracciali siano solo all'inizio. Aspetto con ansia la proposta di Apple e nel frattempo uso con soddisfazione un UP24
a mio parere VERE ENTRAMBE...
Nike avrebbe costi troppo alti per mantenere un proprio Staff, quando tutti i grandi retailer, probabilmente, PAGHEREBBERO per fregiarsi per primi o in esclusiva, del logo NIKE o di quella che è stata la prima APP per sportivi... Potrebbero anche aver chiuso un accordo tra Major... e ti togli il costo di 55 dipendenti in un colpo solo e vieni pure pagato per l'uso del marchio.. 2 piccioni VS 1 Fava..
È una figata e va benissimo. Nel ciclo di vita della prima versione del fuelband (prima di passare al nuovo modello) ho dovuto sostituire 4 Jawbone Up perché smettevano di funzionare.
Visto le varie collaborazioni tra Nike ed Apple, spero che la gestione del tutto passi nelle mani di Apple, che probabilmente lo implementerà nel suo smartwatch.
Se notate bene Tim Cook usa il fuelband e non altri prodotti.
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