Huawei Mate 20 Pro sparisce dalla Beta di Android Q. Quale sarà il futuro dello smartphone?

Huawei Mate 20 Pro è la prima vittima del ban realizzato dal governo americano nei confronti della società cinese che ha portato al blocco del supporto da parte di Google. Lo smartphone è stato eliminato dalla pagina di supporto per Android Q sintomo che a Mountain View si sta agendo in tal senso seriamente.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 22 Maggio 2019, alle 12:01 nel canale TelefoniaHuaweiGoogleAndroid
Huawei Mate 20 Pro è fuori dalla Developer Preview di Android Q. Dopo il ban per l'azienda realizzato dal governo americano e il relativo blocco degli aggiornamenti e del sostegno da parte di Google, arriva il primo effetto reale nella difficile confronto tra Cina e USA. Sappiamo come l'azienda cinese aveva deciso, di comune accordo con Google, di permettere ai possessori del nuovo Huawei Mate 20 Pro di poter provare sullo smartphone la Developer Preview di Android Q previa iscrizione al programma e scaricamento del sistema sullo smartphone via OTA. Huawei Mate 20 Pro è ora stato eliminato da Google nella pagina di supporto di Android Q e del programma della Developer Preview sintomo che il ban americano è divenuto reale per Huawei.
Huawei Mate 20 Pro: escluso da Android Q
Google aveva rilasciato la terza developer preview di Android Q durante il Google I/O 2019 per tutti gli smartphone della serie Pixel ma anche per altri device che la supporteranno. Tante le novità sulla nuova versione che il sistema possederà tra l'introduzione finalmente del nuovo "Tema Dark" ossia la possibilità di scurire l'interfaccia grafica, quindi novità lato sicurezza, lato usabilità con le nuove gesture completamente rivisitate rispetto ad Android Pie. Novità lato "parental control" ma anche con l'introduzione di una modalità per evitare di usare troppo i social o alcune applicazioni. Android Q è anche molto altro ma di fatto le novità verranno aggiunte poi successivamente nelle prossime release che saranno rilasciate da Google nei prossimi mesi fino al rilascio definitivo.
Tanti anche gli smartphone che Google ha deciso di supportare permettendo agli utenti di provare il nuovo Android Q anche se non in possesso di un Pixel. Tra di essi, come riportato in questa nostra news scritta poco dopo il Google I/O 2019, era presente anche Huawei Mate 20 Pro ora completamente sparito dalla pagina ufficiale. Una scomparsa che era nell'aria dopo il "ban" da parte degli USA e soprattutto dopo la negazione del supporto da parte di Google all'azienda cinese. Nella pagina ufficiale di Huawei, il Mate 20 Pro, viene ancora considerato parte della Beta di Android Q con la procedura per installare il nuovo sistema operativo sullo smartphone ma di fatto ufficialmente il device non è più supportato a Moutain View e non sarà dunque possibile portare a termine l'installazione della nuova Developer Preview.
Android Q: quali smartphone potranno provare la Beta
In questo caso Google ha deciso, come fatto lo scorso anno, di rilasciare la Developer Preview non solo ai device Pixel ma anche ad altri smartphone che sono stati elencati direttamente dall'azienda di Mountain View. Eccoli tutti:
- Google Pixel 3
- Google Pixel 3 XL
- Google Pixel 2
- Google Pixel 2 XL
- Google Pixel
- Google Pixel XL
- Google Pixel 3a
- Google Pixel 3a XL
- Asus ZenFone 5Z
- Essential PH-1
- HMD Global Nokia 8.1
Huawei Mate 20 Pro- LG G8 ThinQ
- OnePlus 6T
- Oppo Reno
- Realme 3 Pro
- Sony Xperia XZ3
- Tecno Spark 3Pro
- Vivo X27
- Vivo NEX S
- Vivo NEX A
- Xiaomi Mi Mix 3 5G
- Xiaomi Mi 9
Huawei e il futuro con Google
Huawei continuerà a poter aggiornare i propri terminali con le ultime versioni di Android fino al prossimo 19 agosto. Lo si apprende attraverso un chiarimento del Dipartimento del Commercio Usa che conferma le rassicurazioni già divulgate nella giornata di ieri: ovvero che i terminali Huawei continueranno a poter accedere alle tecnologie e alle reti esistenti in mano ad aziende americane per mezzo di un permesso temporaneo. Vedremo dunque dopo il 19 agosto se l'azienda sarà riuscita a portare a termine un accordo con gli USA e dunque con Google per il supporto ai propri device o se l'azienda cinese deciderà di intraprendere la strada del proprio sistema operativo che chiaramente dovrà però portare con se anche un proprietario market delle applicazioni.
11 Commenti
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Stanno colpendo pure dji e altre aziende cinesi,quindi penso toccherà a one plus e altre compagnie.Trump sta facendo quello che diceva "America fist" ho messo fist al posto di first apposta.
Inutile negarlo,quando hai il potere,fai di tutto per non cederlo o perderlo,questo spiega fondatori di aziende e politici che nonostante si avvicinino al centinaio di anni,non mollano la poltrona nemmeno sotto minaccia di morte.
Idem gli Stati Uniti, hanno sempre dominato in ambito economico,ora che il loro peso mondiale é minore,stanno cercando in tutti i modi di primeggiare a tutti i costi.
Quando l'Europa diventerà una minaccia per la loro egemonia,toccherà a noi,difatti nei discorsi di Trump diceva che anche l'Europa sarà daziata.
Trump incarna il volere delle multinazionali Usa, quindi trovo logico che faccia tutto questo.
Io farei un altra cosa invece, insieme alla. Cina e ad altri paesi che non vogliono sottostare all egemonia Americana, iniziamo a bandire certi prodotti che hanno evidenziato falle e pericolosità vere,bandiamo intel, Google,Apple per le politiche scorrette su software e batterie e via dicendo, che se li vendano solo a casa loro vediamo quanto durano,sono molto i paesi antiamericani che aspettano una scusa,giappone compreso.
Togli ai statunitensi il mercato cinese e giapponese e già fallisce,poi mezza europa qualche paese del sud America e l Africa dove i cinesi si sono espanso molto e poi vediamo.. Sempre che poi abbiano le risorse e le capacità tecniche per prodursele certe cose.
Finora hanno mangiato sulla conveniente Cina...
concordo che l'Europa non ha potere in una guerra commerciale contro gli USA, non possiamo renderci indipendenti dai loro prodotti ma possiamo rimanere indipendenti sulle altre questioni: nessuno ci deve venire a dire chi deve o meno essere il nostro fornitore di attrezzature di rete o cellulari o altro, o che una cosa che stiamo facendo nei nostri confini è giusta o meno, il diritto di decidere ciò è solo nostro. Bisogna anche far capire alla gente che in situazioni del genere minacce non sono tollerate, (esempio reale: tu Germania installi roba di Huawei, bello allora io (USA) non ti do info confidenziali etc etc) ecco queste minacce tornano al mittente per quanto mi riguarda in ogni caso
Grazie per avermi fatto cadere dalla sedia con questa barzelletta. Ne hai un'altra?
Vediamo quanto dura l'europa e l'italia senza elettronica. Torniamo a fare gli artigiani e ad intarsiare il legno?
Prima almeno c'era ARM che era UK, adesso è detenuta da fondi US.
Per non parlare di quante aziende si appoggiano ad AWS per i loro servizi ed infrastrutture. Senza gli USA praticamente l'internet che conosciamo si spegne.
Fatevene una ragione, siamo (l'europa) un feudo di proprietà USA e conteso adesso dalla Cina.
Per poter essere indipendenti l'europa dovrebbe dare un colpo di acceleratore ed unificarsi sul serio e poi pompare trillion nell'IT per poter avere brevetti & co e sostenere la domanda interna. Se iniziamo oggi forse in 20 anni riusciamo a renderci autonomi.
Qui invece si litiga per chi deve prendersi 100 morti di fame che arrivano dall'africa. Proprio la priorità dell'europa in campo macroeconomico.
Grazie per avermi fatto cadere dalla sedia con questa bazelletta. Ne hai un'altra?
Vediamo quanto dura l'europa e l'italia senza elettronica. Torniamo a fare gli artigiani e ad intarsiare il legno?
Prima almeno c'era ARM che era UK, adesso è detenuta da fondi US.
Per non parlare di quante aziende si appoggiano ad AWS per i loro servizi ed infrastrutture. Senza gli USA praticamente l'internet che conosciamo si spegne.
Fatevene una ragione, siamo (l'europa) un feudo di proprietà USA e conteso adesso dalla Cina.
Per poter essere indipendenti l'europa dovrebbe dare un colpo di acceleratore ed unificarsi sul serio e poi pompare trillion nell'IT per poter avere brevetti & co e sostenere la domanda interna. Se iniziamo oggi forse in 20 anni riusciamo a renderci autonomi.
Qui invece si litiga per chi deve prendersi 100 morti di fame che arrivano dall'africa. Proprio la priorità dell'europa in campo macroeconomico.
indipendentemente dalla mia situazione attuale, anche se fossi uno staterello africano qualsiasi, ogni minaccia dagli USA va respinta, perchè non esistono solo prodotti americani nell'elenco dei possibili.
ma forse no, che sotto sotto sanno tutti come stanno le cose, meglio continuare a far scannare i poveri contro i poveri, osservando da sopra
In politica estera non contiamo nulla. Politica europea ci ridono dietro.
Siamo nella NATO. Prendiamo già ordini dagli USA, questa è la realtà.
Direi che in ordine ci genuflettiamo:
- agli USA,
- alla germania,
- alla cina (hanno comprato e stanno comprando interi rami della produzione industriale italiana)
Praticamente dobbiamo solo decidere se cambiare padrone e leccare il fondoschiena ai cinesi adesso.
Non si comprano i prodotti americani perchè sono americani, ma perchè in genere sono anche i migliori a parte qualche eccezione.
Siamo nella NATO. Prendiamo già ordini dagli USA, questa è la realtà.
Direi che in ordine ci genuflettiamo:
- agli USA,
- alla germania,
- alla cina (hanno comprato e stanno comprando interi rami della produzione industriale italiana)
Praticamente dobbiamo solo decidere se cambiare padrone e leccare il fondoschiena ai cinesi adesso.
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