Google e Android: chiarimenti sulla strategia di "anti-frammentazione"

Andy Rubin, VP of Engineering per il sistema operativo mobile di Google, chiarisce le voci circolate la scorsa settimana in merito ad una presunta nuova strategia di anti-frammentazione di Android
di Andrea Bai pubblicata il 07 Aprile 2011, alle 09:42 nel canale TelefoniaAndroidGoogle
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLo tengo solo per eventuali problemi che possono sorgere con Windows 7 e son tornato a quest'ultimo.
La mia scelta è consapevole (e non perchè windows fosse preinstallato, visto che l'ho installato io).
Windows non è così pessimo come viene descritto da chi usa GNU/Linux, ne tanto meno GNU/Linux è pessimo. Dipende semplicemente cosa ci vuoi fare.
Devo aggiungere altro? Per dovere di cronaca: io uso Windows 7 a casa per giocare e al lavoro tutti i giorni visto che lavoro in ambito di progettazione software aziendale a clienti Windows.
Quindi devo beccarmi Windows anche se non lo voglio....o anzi probabilmente non acquistero dell
Sebbene i codici eseguibili siano sempre (?) compatibili tra i vari Linux, già nei pacchetti di distribuzione c'è una diversificazione devastante. Ci si trova quindi nella situazione di avere un pacchetto che sicuramente può girare sulla propria macchina, ma solo se si ha la capacità di approntarne i requisiti manualmente, per poi smembrare il pacchetto di distribuzione ed adattarlo alla propria distro. Cosa che è appannaggio quasi esclusivo di chi conosce intimamente i sistemi operativi in genere e la propria distro linux in particolare.
Android vuole proprio evitare questa situazione e non c'è nulla di sbagliato, anzi, hanno perfettamente ragione a mantenere un "nocciolo" congruente a prescindere dalle personalizzazioni. Se ne guadagna sia in fruibilità da parte dell'utente che in tranquillità e coerenza di sviluppo...
Quotone. La scelta è positiva ma la frammentazione è un problema. Sono due concetti diversi.
Anche la mia scelta è consapevole dato che il pc me lo sono assemblato da solo e pur avendo un dual-boot Linux-Windows, uso soprattutto quest'ultimo.
La preinstallazione non è certo la causa principale per cui Linux non ha ancora sostituito Windows nei pc.
No che non è un problema, se fossero progetti closed sarebbe un problema visto che ogni volta dovremmo reinventare la ruota, il fatto che sia tutto open-source elimina alla radice tutti questi problemi derivanti dalla frammentazione.
La preinstallazione non è certo la causa principale per cui Linux non ha ancora sostituito Windows nei pc.
Cerchiamo di guardare oltre il proprio orto, è ovvio che TU, utente che sai assemblarti da solo un pc, non sei un utente medio. L'utente medio comincia ad avere difficoltà dopo la pressione del tasto start (qualcuno anche prima).
Magari fosse così. In realtà la frammentazione è un problema perché porta diverse volte ad avere programmi o drivers che funzionano su una distro linux e l'altra no o addirittura su una versione sì e la successiva no (tipo 6 mesi dopo non 7 anni) e così via. Questo è dovuto alla mancanza di standard e a fork a volte insensati. Tutto ciò allontana sviluppatori di programmi e drivers (soprattutto closed e commerciali) dato che non possono rischiare che il loro lavoro funzioni oggi sì e domani forse no, qui sì e là forse no. Per fare un esempio banale (ma ne avrei anche altri) l'ultima macchina linux che ho assemblato pochi mesi mi ha fatto impazzire perché i drivers wifi funzionavano solo con certe versioni di kernel e solo con certe distro ma per il disco SSD avevo bisogno di un kernel diverso etc. Alla fine ho comprato una nuova scheda wifi ma anche lì ho dovuto cercare poi una distro linux specifica perché non funzionava con tutte. Alla fine, calcolando tutte le ore perse, mi sono reso conto che se in quelle ore avessi lavorato mi sarei pagato una licenza windows e avrei pure avanzato soldi... E uso Linux da diversi anni quindi non sono un principiante. E i problemi non sono solo con il wifi.
Linux ha bisogno di maggiori standard come nell'hardware dove puoi assemblare pc mescolando schede madri, schede video, moduli ram, alimentatori, hd etc. di qualsiasi marca (cioè "distro" ) senza problemi perché rispettano tutti gli stessi standard degli slot, dei connettori etc. Per esempio una scheda video Asus funziona ovunque, non solo su schede madri Asus. Quindi tanta scelta ma senza frammentazione perché seguono tutti lo stesso standard.
Purtroppo non si può sempre dire lo stesso di programmi e drivers per Linux. Finché sono open-source si possono facilmente riadattare e ricompilare ma per quelli closed-source? E anche per quelli open-source a volte hai problemi a trovare i programmi ricompilati meno popolari nelle repository. Certo, uno può ricompilarselo ma quanti sono in grado di farlo?
La scelta è positiva ma la frammentazione no.
Vero. Ma allora figuriamoci se poi l'utente medio deve scontrarsi anche con la frammentazione di Linux. Ovviamente non capita sempre però se succede è un problema, soprattutto per un utente medio. Già l'utente medio cambia difficilmente abitudini e ciò sicuramente non aiuta.
Linux ha bisogno di maggiori standard come nell'hardware dove puoi assemblare pc mescolando schede madri, schede video, moduli ram, alimentatori, hd etc. di qualsiasi marca (cioè "distro" ) senza problemi perché rispettano tutti gli stessi standard degli slot, dei connettori etc. Per esempio una scheda video Asus funziona ovunque, non solo su schede madri Asus. Quindi tanta scelta ma senza frammentazione perché seguono tutti lo stesso standard.
Purtroppo non si può sempre dire lo stesso di programmi e drivers per Linux. Finché sono open-source si possono facilmente riadattare e ricompilare ma per quelli closed-source? E anche per quelli open-source a volte hai problemi a trovare i programmi ricompilati meno popolari nelle repository. Certo, uno può ricompilarselo ma quanti sono in grado di farlo?
La scelta è positiva ma la frammentazione no.
Il problema si ha solo nel caso che dici tu, programmi e driver closed. Entrambi non contemplati dalla filosofia GNU/GPL.
Nel tuo caso specifico evidentemente la scheda wi-fi non era molto compatibile con linux ed i suoi driver erano chiusi, da qui le incompatibilità.
Il caso ideale sono periferiche open e solo programmi open. Nessuna frammentazione di sorta.
Io vivo in questa situazione (evito hw e sw closed) e mai avuto un singolo problema.
Io vivo in questa situazione (evito hw e sw closed) e mai avuto un singolo problema.
Ci sono dei casi in cui fare quel che dici tu NON è possibile, e su questo non c'è appello.
Nel tuo caso specifico evidentemente la scheda wi-fi non era molto compatibile con linux ed i suoi driver erano chiusi, da qui le incompatibilità.
E' vero che spesso si hanno problemi con driver closed ma nel caso che ti ho descritto sopra il driver era open source... Solo che con certe versioni del kernel (fino al 2009 circa) funzionava bene poi hanno modificato qualcosa e con gli ultimi kernel funziona da schifo (lentissima e poco segnale). Anche compilazioni e macumbe varie non risolvevano come confermato anche da testimonianze su vari forum.
Io vivo in questa situazione (evito hw e sw closed) e mai avuto un singolo problema.
E hai ragione ma il pc in questione era un semi-assemblato Zotac con la scheda wi-fi già integrata quindi non c'era verso di sceglierla. Ho dovuto comprarne un'altra da aggiungere e amen.
Ci sono dei casi in cui fare quel che dici tu NON è possibile, e su questo non c'è appello.
Già, purtroppo non possiamo pretendere che tutti adottino l'open source e perciò ci sarà sempre sw closed. Perciò sarebbe utile avere maggiore omogeneità e minor frammentazione tra le distro Linux, pur mantenendo l'ampia scelta.
Ci sono dei casi in cui fare quel che dici tu NON è possibile, e su questo non c'è appello.
Beh sì, difatti ho detto che Gnu/Linux non soppianterà MAI Windows (anche se il fatto che Windows 8 sarà anche ARM potrebbe paradossalmente favorire lo sviluppo di sistemi Linux based).
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