Da Samsung il telefono ECO in polimeri di mais

Da Samsung il telefono ECO in polimeri di mais

Samsung ha presentato in Corea un telefono prodotto senza metalli pesanti pericolosi e con un corpo in polimeri derivati dal mais

di pubblicata il , alle 11:40 nel canale Telefonia
Samsung
 
38 Commenti
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Masamune04 Luglio 2008, 13:05 #21
"un brindisi alle pannocchie!!!" (puttanic docet)

con la frequenza che il "faggiano medio" cambia i telefonini, l'idea di fare modelli a basso impatto ambientale è più che ottima! se poi si sciolgono in mano dopo tre anni chissene. tanto conosco poca gente che si tiene un cell per così tanto tempo.
omega72604 Luglio 2008, 13:11 #22
Ebbasta con ste prese per il culo cologiste.....
Sono a favore per carità a tutto ciò che inquina meno....ma mi rendo sempre più conto che poi all'atto pratico si inquina senpre di più...
L'altro giorno riflettevo sul fatto che ultimamente ad sempio stanno aumentando a dismisura gli apparecchi elettronici che non hanno più un interruttore che disattava del tutto l'aparecchio....
Oramai fanno tutto solo con lo spegnimento digitale che lascia quel maledetto led acceso....voglio dire....che senso ha fare 10000 lettori dvd con le pannochie (è un esempio) se poi serve una centrale elettrica solo per alimentare tutti quei fottutissimi led?
Se vi guardate intorno vi renderete conto che ne avete la casa piena...
peppepz04 Luglio 2008, 14:02 #23
Da piccolo ho trovato nel Topolino una macchina fotografica fatta con una plastica di mais (mater-bi). Ebbene, dopo qualche hanno s'è biodegradata nel cassetto :-D . Spero che questo telefono sia più longevo!
quartz04 Luglio 2008, 14:03 #24
Quoto omega e METATHRON.

Questa tendenza sfrenata alla sostituzione del petrolio con derivati di mais, soya alla lunga diventa controproducente, e viene spacciata per ecologia.

Avete mai pensato a quanta superficie debba essere coltivata per ricavare il biocombustibile? I calcoli dicono che per sostituire completamente il petrolio con i biocarburanti, ai ritmi di consumo attuale, servirebbe un'estensione di terreni coltivati pari a tre volte la superficie della Terra (fonte: John Lovelock "La Rivolta di Gaia".

E soprattutto, magari dalle automobili esce meno CO2 rispetto al petrolio, ma quanta ne è stata emessa alla fonte per coltivare, arare il terreno, lavorare il mais, trasportarlo?

Purtroppo esiste il principio che l'energia non si crea nè si distrugge.
Ma la maggior parte delle persone non sembra averlo capito.

Inoltre ogni successiva conversione di energia da una forma all'altra comporta una notevole dispersione della stessa in calore.
Anche l'auto a idrogeno è una mezza bufala, in quanto l'H2 è solo un veicolo di energia, che di fatto è quella elettrica. Il problema ancora una volta è spostato alla sorgente.

Allora ci si chiede, siamo sicuri che i combustibili fossili siano tanto da demonizzare?

Sostituirli con i biocarburanti è un suicidio, sia dal punto di vista ambientale che economico (a mio parere).

Si pensasse invece a rilanciare il nucleare e a sviluppare tecnologie di efficienza energetica.
VW8104 Luglio 2008, 14:09 #25
Io lavoro nel campo della plastica. Questo materiale è da anni che esiste e si chiama PLA ma solo di recente si è visto un massiccio impiego (vedi aumento costo del petrolio e derivati). Comunque tranquilli non vi si scioglie in mano il cellulare, io ho una lastra di questo materiale sulla scrivania da circa 2 anni ed è ancora perfetta
mjordan04 Luglio 2008, 14:31 #26
Originariamente inviato da: Sammy Jankis
Carina la tipa.....gli mostrerei volentieri la mia di pannocchia.....

....scusate ma è venerdi per tutti !!!



Credo che piu' o meno abbiamo pensato tutti la stessa cosa...
Opteranium04 Luglio 2008, 15:13 #27
Originariamente inviato da: S3[u70r
Ma il mais puoi coltivarlo e penso inquini anche meno


si, ma se dovessimo basare sul mais (e derivati) la produzione su scala mondiale di tutto quello che ora deriva dal petrolio, credo che ci vorrebbe almeno tutta la Luna coltivata... e forse neanche!
Solo ora, con questa boiata dei biocarburanti, guarda l' aumento della pastasciutta..

serve una cambio radicale del metodo di produzione e delle materie prime.
Mafio04 Luglio 2008, 15:15 #28
Originariamente inviato da: mjordan

Credo che piu' o meno abbiamo pensato tutti la stessa cosa...


mi sa che siamo in tanti ad averlo pensato
Mighty Max04 Luglio 2008, 16:11 #29
Maledizione a questo pc baracca da ufficio avevo scritto un poema e non ha postato niente, per farla breve:

elogiavo il prodotto per un input in direzione ecologica, direzione che poteva essere intrapresa già da una decina d'anni ma meglio tardi che mai

poi in secondo luogo contrabattevo a chi dice che il biocarburant è porcheria che fa aumentare la pastasciutta........
allora se i nostri grandi petrolieri impongono la creazione di biocarburante solo mediante grano et simila e i produttori di alimenti da essi derivati prendono la palla al balzo e giustificano così aumenti incredibili è solo la legge del manga magna;

il biocarburante può essere creato da una comune alga che può essere coltivata in grandi quantità con poca spesa, un semplice tubo umido è adatto a farla crescere in quantità ingenti =^__^= lo spazio che necessita e le cure sono minime i costi di realizzazione di stabilimenti irrisori, il terreno rubato ll'agricolrura nullo... ma per ora sarebbe un carburante troppo economico e salubre siamo mica matti io ci voglio guadagnare fino alla morte del mondo con il mio carburante fossile, ora ti propongo pure il gpl e il metano e perchè no energia nucleare tutte risorse pulite e rinnovabili......
LMCH04 Luglio 2008, 16:42 #30
Originariamente inviato da: quartz
Avete mai pensato a quanta superficie debba essere coltivata per ricavare il biocombustibile? I calcoli dicono che per sostituire completamente il petrolio con i biocarburanti, ai ritmi di consumo attuale, servirebbe un'estensione di terreni coltivati pari a tre volte la superficie della Terra (fonte: John Lovelock "La Rivolta di Gaia".


Le biomasse come fonte di materie prime che per ora si ricavano
dagli idrocarburi sono uno dei passi obbligati, ma non sono la soluzione
completa.

Il punto e' che attualmente si fanno biocarburanti a partire da piante
pensate "solo" per l'alimentazione umana o animale.
In futuro si puntera' a sfruttare le zone inadatte alla produzione alimentare
utilizzando piante adattate/sviluppate ad hoc e che possibilmente
non richiedano troppe cure e troppe spese (coltivazioni estensive
invece che intensive).

Mio fratello da alcuni anni coltiva mais solo per uso industriale (meno digeribile di quello ad uso alimentare, viene usato per i fili da sutura
biodegradabili e per plastiche "ecologiche" perche nonostante i rincari
dei prezzi dei prodotti alimentari e' piu conveniente avere un contratto
a prezzo garantito piuttosto che dipendere dalle speculazioni del mercato
che alla fine non sono mai a vantaggio dei produttori.
Nonostante i rincari sul consumatore, l'aumento di prezzo dei prodotti
alimentari alla fonte ha coperto solo parzialmente i rincari di carburanti
e concimi, tutto il resto se lo sono mangiato i commercianti passaggio
dopo passaggio (e magari aggiungendo un margine di guadagno extra
con la scusa dei futuri).

A parte quanto detto sopra, attualmente i biocombustibili
non stanno "rubando cibo".
Anni fa in molti paesi in via di sviluppo era piu conveniente comprare
frumento e riso d'importazione (da USA ed Europa) piuttosto che
coltivarlo sul posto, con il risultato che gli aqricoltori di quei paesi
erano perennemente sull'orlo del fallimento
(il motivo era che le eccedenze di produzione ogni tanto venivano
vendute sotto costo come "aiuto" ai paesi del terzo mondo, vi lascio
immaginare chi in realta ci guadagnava).

Inoltre, se date un occhiata alle varie produzioni locali, noterete che
ci sono intere nazioni che campano da secoli su prodotti "industriali"
(nel senso che anche se commestibili non ti danno una dieta completa)
tipo canna da zucchero, cacao e cotone e poi si ritrovano
a dover importare frumento e riso da altri.

Fino a qualche anno fa i grossi gruppi commerciali giocavano al ribasso
sfruttando le eccedenze di produzione per calmierare a loro favore
i prezzi, ora invece che tutto quel che sarebbe finito in eccedenza va
in biocombustibile non possono piu farlo ed allora
hanno scaricato di botto la cosa sui consumatori
(dove prima importavano sottocosto dall'estero si sono ritrovati
a dover comprare sul mercato locale e ad alzare i prezzi, solo che
in alcuni casi la produzione locale si era ridotta a causa della
guerra dei prezzi attuata dagli speculatori).
Ma gia in questo anno i governi che si sono resi conto del giochetto
hanno legiferato in modo da esportare solo le eccedenze rispetto
al fabbisogno nazionale.

Oltre a questo, il governo USA ha utilizzato i contratti per il bioetanolo
per puntellare la sua produzione agricola con contratti "a prezzo garantito"
con la scusa del fabbisogno energetico (ma in realta si tratta dei cari
vecchi aiuti alla produzione agricola nazionale), non e' che sia
una vera politica pro-biocombustibili, e' piu una questione di
interessi strategici (garantirsi l'autosufficienza in campo alimentare
nel caso le cose si mettano male, infatti il frumento non e' la scelta
ideale per produrre etanolo, ma in compenso e' perfetto per
l'uso alimentare se ci fossero problemi di approvvigionamento)
e policiti (io vi garantisco gli aiutini e voi mi date il voto).

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