Mercato dei tablet in controtendenza: cresce durante la pandemia

Le vendite di tablet hanno registrato un andamento in controtendenza nel corso del secondo trimestre 2020, a causa proprio della pandemia globale. IDC certifica per questo settore una crescita del 18,6% su base annuale, per un totale di 38,6 milioni di dispositivi che sono stati venduti.
I consumatori sono stati spinti in questo periodo all'acquisto di PC, desktop ma soprattutto notebook, per poter essere produttivi tanto sul lavoro come nello studio durante le fasi di lockdown. I tablet sono stati invece scelti più come strumento di intrattenimento, senza però sminuirne le possibilità di utilizzo anche per la didattica da remoto.
La classifica dei primi 5 produttori mondiali vede sempre Apple in testa, con una lieve crescita nei volumi rispetto al secondo trimestre dello scorso anno pari al +1,3% e una quota di mercato scesa al 32,2%. Samsung segue al secondo posto con il 18,1% del totale: per l'azienda coreana questo periodo ha visto una forte crescita nelle vendite, con un +42,5% rispetto allo scorso anno.
Dinamica simile anche per Huawei al terzo posto, con una quota di mercato del 12,4% e con una crescita su base annuale del 43,5%; Amazon non è da meno al quarto posto con un +52% anno su anno e una quota del 9,3%, mentre al quinto posto Lenovo chiude con il 7,3% del mercato e una crescita del 51%.
Tutti i restanti produttori hanno registrato, sommati assieme, una quota di mercato del 20.7% con una modesta crescita del 2% dei volumi di vendita: di fatto quindi 4 tablet su 5 sono a marchio di uno dei top 5 produttori globali. Resta da vedere se tale risultato sia una fiammata del momento o destinato a dare un po' di continuità alle vendite di tablet, in calo lento ma costante da molti anni a questa parte.
15 Commenti
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Questo è quello che ho sentito.
Confermo, solo per taccagneria. Mi riferisco al mio vicino di casa che mi chiamò per dire "Ho comprato il tablet ma non riesco ad aprire i file di Word dei compiti.....
Appena dici a qualcuno che per un notebook decente servono almeno 500 euro, tutti con la faccia meravigliata "Nooooooo così tanto no serve SOLO per mia figlia/o a scuola....troppo caro.......troppo caro non ce li voglio spendere tutti questi soldi". E finiscono per comprarsi giocattolini come i tablet con 2GB di RAM con ancora Android 8.0, oppure portatilini da 199 euro con cpu Atom/Celeron e SSD da 64Gb già farciti di bloatware e quasi al limite, lenti come lettori ottici anni 90,i quali l'anno prossimo saranno già cestinati o a prendere polvere in un cassetto.
L'italiota medio ragiona così in ambito informatico, deve spendere il meno possibile prima di tutto. E soprattutto nella loro testolina tablet = pc a tutti gli effetti.
A quel punto se il tablet è un'alternativa (per la scuola la davano come tale), allora perchè no?
I problemi sono altri piuttosto: serve sapere cosa si compra (ci vorrebbero dei requisiti minimi a cui fare riferimento, o meglio ancora una persona competente che sa suggerirti cosa comprare) e soprattutto servirebbe un mercato dei tablet concorrenziali, perchè al momento stanno vendendo schifezze antiquate a peso d'oro.
PS: guarda che un buon 2in1 4/64 con atom non è poi così male, diverse persone con cui sono in contatto usano questi dispositivi con soddisfazione. Certo non si può pretendere chissà cosa, ma per un utilizzo Internet/Office vanno bene.
Una famiglia che si affossa con le spese di un notebook dovrebbe pensare a cercarsi un lavoro e spendere i soldi in beni di prima necessità anzichè star dietro ai tablet.
Lo smartphone per molti servizi è sufficiente.
come no... specie seguire le lezioni in classe o far fare smartworking alla moglie...
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