Seagate, domanda HDD in calo: previsto taglio di 1600 posti di lavoro

Il declino del mercato PC si fa sentire di riflesso anche negli affari delle società produttrici di componenti. L'ultimo ad essere colpito dalla crisi è Seagate
di Nino Grasso pubblicata il 01 Luglio 2016, alle 08:31 nel canale StorageSeagate
Seagate, uno dei produttori più celebri di hard disk per personal computer, ha annunciato un piano di ristrutturazione all'interno di una documentazione rivolta alla SEC che prevede il taglio del 3% della forza lavoro. L'obiettivo è naturalmente quello di ridurre il costo di produzione delle unità e rispondere pertanto al declino delle vendite nel settore PC, dovuto ad una domanda che è in costante calo ormai da anni.
La compagnia ha dichiarato che si aspetta di completare il taglio nei posti di lavoro entro la fine del trimestre che si concluderà a settembre, prevedendo oneri al lordo delle imposte di circa 62 milioni di dollari relativi esclusivamente all'azione. La riduzione di 1600 impiegati all'interno del personale della compagnia consentirà di riflesso di guadagnare circa 100 milioni di dollari l'anno, stando almeno ai dati riportati nei documenti dalla stessa Seagate.
I produttori di componenti per personal computer stanno vivendo il più grande declino nella richiesta dai primi anni '80. A peggiorare l'impatto il fatto che Seagate non dispone di alcuna divisione legata alla vendita di soluzioni di storage a stato solido: con il mercato che si sta orientando sempre di più verso le tecnologie di archiviazione dei dati sui semiconduttori, la domanda si sta affievolendo sempre più per quanto riguarda invece i meno moderni dischi meccanici.
Le quote della società con sede a Cupertino, in California, sono in declino di circa il 35% su base annuale, e sul fronte del fatturato il calo continua ormai da cinque trimestri consecutivi. Urge pertanto una risposta da parte dei vertici, risposta che attualmente sembra essere stata accolta con favore dagli investitori. Il valore azionario della società è cresciuto di oltre il 6% in poche ore dall'annuncio e al momento la singola azione vale poco meno di 24 dollari.
38 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIn declino certo, ma dubito fortemente che in 3-4 anni sparisca... Alla fine i dati che sono in cloud da qualche parte devono pur essere e viste le quantità non certo su ssd.
http://www.seagate.com/it/it/produc...sh-storage/ssd/
sono prodotti per il mercato enterprise.
Inoltre hanno acquisito da diverso tempo la LSi (proprietaria del famoso/famigerato
Il punto è che se negli hdd si è passati negli ultimi anni da 5-6 competitor a 3 (Seagate, WD e Toshiba) e se la sono "gestiti bene"
Sono da molto più tempo sul mercato nonchè produttori di memorie nand, che in questo settore è cruciale.
Nel settore enterprise, è dura convincere a cambiare chi si è affidato fino ad ora alle soluzioni Samsung, Intel e Micron.
poi ha perso ancora di piu' in reputazione immettendo sul mercato il primo hdd 8tb a prezzo basso, ma che va come un criceto svenuto...
finendo asfaltata del tutto dai wd red 8tb a prezzi "ragionevoli poco sopra seagate" ma con prestazioni degne di un hdd nuovo
Il tutto dipende dalla capacità della ricerca di tirar fuori nuove tecnologie per gli hard disk.
Gli annunci su hamr e su patterned media parlavano già qualche anno fa di tecnologie in grado di aumentare di due ordini di grandezza la densità di storage sugli hard disk (robe da centinaia di terabytes).
La mia impressione di allora era che non ci fosse ancora la richiesta di mercato sufficiente per giustificare massicci investimenti di ricerca in tal senso, ma adesso comincio a pensare che le difficoltà tecniche per rendere tale tecnologia commerciale siano troppo elevate rispetto alla relativamente semplice scalabilità degli ssd.
Secondo me se i produttori di hard disk non tirano fuori un modello commercie di disco da 50tb o più entro i prossimi due anni, avverrà quanto pronostichi.
Ma non mi sbilancerei troppo sulle previsioni.
Credo che il calo di costi per gb degli ssd sia dovuto solo secondariamente al miglioramento delle tecnologie e della densità di dati, mentre primariamente ciò che spinge è la sempre crescente domanda di storage a stato solido per cellulari e altre appliances mobili, che ha spinto verso un sostanziale incremento della capacità produttiva (più fabbriche e quindi migliori economie di scala).
Ad esempio, un evento come lo tsunami indiano del 2008 a danno di fabbriche di nand potrebbe avere ripercussioni molto più drammatiche sui prezzi (o no? Più fabbriche forse significa più indipendenza dalla singola fabbrica andata a ramengo?).
Insomma, le mie sono solo speculazioni, non ho alcun dato per supportare alcuna tesi, ma penso ci siano gli spunti di riflessione per chi invece li possiede.
Dico solo che il declino degli hdd dell'imminente futuro non è da darsi così per scontato.
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[*]come prestazioni non possono competere con gli SSD
[*]i prezzi degli SSD sono in costante calo, anche se forse non raggiungeranno mai i bassi prezzi a gb degli HDD, ma la differenza si riduce
[*]e soprattutto, in ambito portatile o in ambito desktop "casalingo" una capacità superiore al Terabyte non da grandi vantaggi, mentre un SSD si
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Secondo me, fra poco, quando si potrà scegliere su un portatile un SSD da 500Gb allo stesso prezzo del taglio minimo (1TB? 2TB?) di un hdd non ci sarà più storia e gli SSD si mangeranno il mercato.
Io sapevo che licenziando si "risparmierebbero" (tutto da dimostrare) 100 milioni, non "guadagnare".
Il problema principe non è tanto l'assenza di un prodotto SSD (che sicuramente è un problema oggi) quanto la diffusione dei PC "standard" che solitamente montano HD meccanici.
Dall'altro lato mi sembra strano poichè c'è sempre più bisogno di spazio dati, in generale e anche i NAS di tipo SOHO hanno il loro boom... non credevo che la perdita di fatturato fosse così alta.
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